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Roman Polanski agli arresti domiciliari


Proprio nei giorni in cui in tutto il mondo si svolgono eventi in occasione della Giornata Internazionale contro la Violenza alle Donne (25 novembre), dalla Svizzera arriva la notizia che il regista Roman Polanski sarà scarcerato e messo agli arresti domiciliari. Il regista polacco, accusato di avere stuprato una ragazzina di 13 anni a Los Angeles nel 1977 e arrestato a Zurigo il 26 settembre 2009, aveva richiesto di uscire di prigione pochi giorni fa. Ora, il Ministero della Giustizia elvetico ha annunciato che non farà ricorso contro la decisione di scarcerazione presa dal Tribunale Penale Federale. Polanski, così, dovrà pagare una cauzione di 4 milioni e mezzo di franchi (quasi 3 milioni di euro) e uscirà di galera. Controllato da un braccialetto elettronico e privo dei documenti di viaggio, resterà agli arresti domiciliari nel suo chalet svizzero, nei pressi della località sciistica di Gstaad (a meno che gli Stati Uniti non ottengano l'estradizione: in tal caso il settantaseienne regista dovrà presentarsi di fronte alla giustizia americana). Ma è giusto tutto questo? Molti esponenti del mondo della cultura, nei giorni dopo l'arresto, si erano pronunciati a favore della liberazione di Polanski - da Almodovar a Woody Allen, da Monica Bellucci a Mitterand. Forse la sua indiscussa genialità da cineasta avrebbe dovuto precludergli la galera? Alla fine, dopo un paio di mesi di prigionia, è semi libero, sotto controllo ma pur sempre in una lussuosa località delle Alpi Svizzere.Fonte: Mente Locale