Cenerentolasiribella

SHIRIN NESHAT "DONNE SENZA UOMINI"


Donne senza uomini si apre con la sequenza shock del suicidio di Munis. L’immagine della donna sul tetto di una casa, che nervosamente guarda  in basso il vuoto è Grande Cinema, di un’ estrema potenza e di un’ assoluto rigore formale. Poi il film fa un passo indietro e comincia a raccontare la vicenda di queste donne diverse come estrazione sociale e come storia personale, ma accomunate tutte da una stessa soggezione ad una società e ad uomini ottusi e violenti. Le vicende private delle protagoniste, inizialmente raccontate secondo uno stile realistico, s’intrecciano con i fatti storici, che ne condizionano i movimenti fino all’incontro di Faezeh, Fakhiri e Zarin all’interno di una villa, alle porte di Teheran, luogo ameno e incantato, dove ritrovare la dignità perduta e le identità negate. Film tratto dal libro omonimo e proibito in patria della celebre scrittrice iraniana Shahrnush Parsipur il ritratto dell’Iran di quegli anni crea un rimando voluto e inevitabile con l’immagine del Paese attuale. Le donne oppresse, ma  forti, che non si piegano a compromessi del film sono chiaramente le stesse, che coraggiosamente oggi sono in prima fila nella cosiddetta rivoluzione verde. Le immagini della Neshat, fortemente debitrici delle sue videoinstallazioni, soprattutto nella parte  più surreale e magica, che si svolge nella villa e le sue celebri foto sono un omaggio a queste donne da sempre per lei fonte d’ispirazione. «Cerco sempre di rappresentare i volti di queste donne senza paura - ha spiegato l’artista -. Ci sono enormi somiglianze tra quelle bellissime di questa estate e  le donne del mio film. La storia si ripete sia per il Paese, sia per loro». Fonte: Terra