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Uomini che uccidono le donne: una vittima ogni 48 ore


Due delitti passionali a Pasqua, e forse non è un caso: le feste che una volta univano adesso lacerano, qualche giorno insieme e i conflitti esplodono. I tempi si dilatano e anche la rabbia. «Emerge in tutta la sua forza la disabitudine alla comunicazione e il delitto è la soluzione più veloce», la psicologa Vera Slepoj è convinta che gli omicidi in famiglia sono destinati ad aumentare. Le feste accelerano le crisi, il 40% delle separazioni, calcola l’avvocato Gassani, «vengono richieste dopo Ferragosto e Natale». Un omicidio in famiglia «ogni due giorni, due ore, 20 minuti e 41 secondi. Nel 2008 si è registrato un 3% in più rispetto all’anno precedente. Ma l’andamento è oscillante, non possiamo parlare nel complesso di aumento dei casi», è l’opinione del professor Vincenzo Mastronardi, psichiatra e psicoterapeuta, titolare della cattedra di psicopatologia forense alla Sapienza. Il movente? «E’ passionale nel 25,9% degli omicidi», spiega il professore. «Seguono le liti, nel 21,8% dei casi, i disturbi psichici, 16,15 %, e le ragioni economiche, 8%», aggiunge il professore. Oltre la metà delle donne (il 66%) viene uccisa con la pistola, moltissimi abusi (il 40%) sono commessi durante la prima gravidanza. L’Italia al primo posto in Europa per il numero dei reati che si commettono in famiglia. «Colpa anche della lunghezza del processo per ottenere il divorzio che esaspera gli animi. Non c’è mediazione familiare ma un processo cattivo che incattivisce gli ex coniugi», sostiene Gassani. Non è un caso se 20 anni fa si contavano 400mila matrimoni e oggi 220mila, uno su tre finisce in tribunale. E la deriva della violenza riguarda un po’ tutte le coppie, «i coniugi, ma anche i conviventi e si registra un numero crescente di aggressioni tra le coppie omosessuali», secondo il matrimonialista.Fonte: Il Messaggero