UNA VITA DA SCRIVERE

Nient'altro che amare - di Amneris Di Cesare - Edizioni Centoautori


Interrompo il silenzio da me annunciato tempo fa  causa mancanza di argomenti per riprendere con le recensioni dei romanzi. Questo è di un'autrice che conosco personalmente e che stimo:Nient’altro che amare ( anche se non è  solo così)                 Come in un famoso quadro di Magritte, non vi lasciate ingannare dal titolo: non è un romanzo intimista. Ossia lo è ma solo in parte. La protagonista di questo movimentato e palpitante racconto, tanto per attenersi al nome della collana dell’edizione Centoautori, parla quasi più dell’Italia della ricostruzione del dopoguerra, di cui sembra assurgere a simbolo. Un’Italia ferita, affamata e bistrattata, piena di buona volontà e ansiosa di riscatto. Un riscatto che a Maria la Zannuta viene negato per gran parte del romanzo. Ha una strana bellezza questa donna, appena oscurata da una dentatura esagerata, che al giorno d’oggi potrebbe essere rimessa a posto da un banale apparecchio, una bellezza carnale che a molti uomini smuove i più bassi istinti,  della quale non sembra peraltro del tutto consapevole. Se proprio dobbiamo giudicarla, un pietoso tribunale non potrà che assolverla, perché  Maria ha usato il suo corpo solo per amore, lo stesso elementare amore che non nega a nessuno degli uomini con cui si unisce, e che trasmette, centuplicato, ai figli che genera. Per lei amare è come respirare, per questo alla fine non possiamo operare nessun tipo di giudizio nei suoi confronti, invece nell’ambiente ipocrita di cui è circondata appare come vittima designata, vittima delle comari saccenti  che la  processano di continuo, poiché è facile sentirsi superiori a lei, così nuda e senza nessun tipo di maschera, rifiutata perfino dalla famiglia di origine, una sorta di brutto anatroccolo  dal nobile animo di cigno, dotata però dell’intelligenza del cuore – da poco rivalutata – che  invece all’epoca dei fatti  sembra quasi un handicap che la rende troppo buona e arrendevole. Un personaggio a tutto tondo Maria ‘a Zannuta,  un poco paragonabile a certe miti  eroine dei romanzi della Morante, triturate dalla guerra, vere vittime della storia, di cui rimangono le  reali e tangibili testimoni.