UNA VITA DA SCRIVERE

ATTENTATO ALL'INTELLIGENZA


Premessa: il seguente post è vietato ai minori di anni trentacinque. Non lo capirebbero. Non me ne può fregare di meno di sembrare vecchia, decrepita, vetusta, matusa, obsoleta, arretrata, antiquata, indietro coi tempi, ecc. (non dico  “e quant’altro” perché mi fa orrore questo frivolo, appiattente, mediatico e incolore neologismo), ma devo proprio vomitare qui questo mio patetico sfogo.            Sono venuta su coltivando i valori del ragionamento e della logica, a scuola, quando dovevo risolvere un problema difficile la maestra invece di suggerirmi la soluzione mi diceva: “ragiona”. E da lì ho imparato che niente è implicito e immediato, e che un certo sapere – quello scientifico – si può conquistare solo con il ragionamento.             La logica, quella cosa lucida e fredda che altri insegnamenti mi dicono di lasciar da parte in determinati contesti spirituali, vorrebbe che certe cose funzionassero come vuole da anni il mio conclamato allenamento cerebrale, e invece che succede? Che i miei muscolosi e gagliardi neuroni si scontrano con il bradiforme sistema informatico, proprio lui, quello che è più lontano dal ragionamento di un esquimese dal Sudafrica, quello per cui non c’è niente di scontato, niente di assodato, gli devi sempre spiegare e rispiegare tutto dall’inizio. Se esiste una morte cerebrale, direi proprio che i computer  gli hanno da un pezzo celebrato il funerale. Se il morbo di Alzhaimer prolifera tra le nuove generazioni è proprio per la reiterata inattività neuronale a cui ti costringe il sistema informatico. E’ vero che sul nascere di ogni nuova tecnologia del pensiero (la parola, la scrittura, la televisione e ora l’informatica) ci sono sempre stati illustri detrattori che ne hanno tardato la naturale evoluzione e forse è grazie a quelli come me, che remano contro, che probabilmente l’informatica è molto più indietro di quanto dovrebbe. Forse, se ci  abbandonassimo  alla sua logica autistica, saremmo un bel pezzo avanti e magari adesso invece dei pensieri, in mente avremmo delle schermate.A parte gli scherzi, è difficile accettare una rivoluzione mentale come quella operata dai pc, un insulto all’intelligenza e al comune buon senso.