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Arrestato l'ex vice di Bertolaso,la solita storia italiana la solita storia italiana di corruttele e i nomi?Pure quelli, e che

Post n°45 pubblicato il 10 Febbraio 2010 da annettafuriosa

Arrestato l'ex vice di Bertolaso,la solita storia italiana


la solita storia italiana di corruttele e i nomi?Pure quelli, e che si cambi partiro non serve, loro non cambiano mai, ad esempio ligreschi è sempre lì, ma come si fa a dare appalti e soldi pubblici a ligreschi,cabassi, caltagirone,romagnoli e berlusconi visto che sono stati in trenta anni sempre indagati e poi pure colpevoli di reati,sempre gli stessi, ioè il rubacchiare senza piuetà i soldi nostri, siamo un popolo di ritardati mentali, di spreconi e ricconi se sopportiamo gente così, se li votiamo, se li manteniamo, o ritardati o pazzi furiosi siamo, possibile che noi tutti non ci incazziamo una buona volta e non li mettiamo in galera e lì a vita fino alla morte?Io non ci posso credere che gente così abbia i nostri soldi, i nostri soldi, quelli che noi paghiamo in tasse, quelli che ci estocono in pensioni e redditi fissi, noi i fessi, i ritardati mentali, è come dare ad un assassino sempre vittime nuove e giovani, e noi foraggiamo la malavita politica da sempre e sempre più poveri noi e sempre più ricci loro, i berluasca da saltimbanco a 10 miliardi di euro, ma come si fanno tutti quuei soldi, onestamente?Si, allora io sono la donna più bella del mondo, svegliamoci che adesso oltre la carne ci stanno rosicchiando le ossa.le nostre e quelle dei nostri nipoti



Angelo Balducci, è oggi presidente del Consiglio superiore dei lavori pubblici Si occupò, come "soggetto attuatore" delle opere per il G8 sardo Arrestato l'ex vice di Bertolaso "Inchiesta sugli appalti Maddalena" Perquisita anche l'abitazione e l'ufficio del capo della Protezione civiledi MARIA ELENA VINCENZI e FRANCA SELVATICI ROMA - E' stato arrestato Angelo Balducci, ex vice del capo della Protezione civile ed è finito sotto inchiesta anche Guido Bertolaso del quale è stata perquisita l'abitazione e l'ufficio. sono finiti in manette anche Fabio De Santis, successore di Balducci come "soggetto attuatore" delle opere per il G8; Mauro Della Giovampaola e Diego Anemone, imprenditore romano che si era occupato delle opere per il G8 e per i Mondiali di nuoto a Roma dell'anno scorso. Per tutti e quattro c'è l'accusa di corruzione. Tutto è avvenuto nell'ambito di un'indagine dei carabinieri del Ros - coordinata dalla Procura di Firenze - sugli appalti per la realizzazione delle opere in occasione del G8 alla Maddalena nel 2008. Nell'inchiesta sono finite altre venti persone indagate, tra le quali anche magistrato romano. L'operazione è ancora in corso ed ha avuto inizio nelle prime ore di stamattina, con perquisizioni negli uffici della Protezione Civile di Roma. Al momento, secondo le prime indiscrezioni, le ordinanze di custodia cautelare, oltre quella che ha riguardato Balducci, sarebbero tre. Balducci, già vice di Bertolaso è oggi presidente del Consiglio superiore dei Lavori pubblici. Angelo Balducci era stato nominato "soggetto attuatore" delle opere per il G8 alla Maddalena con ordinanza della Protezione civile del 2008, ma successivamente era stato sostituito nell'incarico. Non è mai stato un dirigente della Protezione civile. In passato aveva avuto incarichi per gli interventi legati al 150° anniversario dell'Unità d'Italia e per la ricostruzione del teatro Petruzzelli di Bari. E' stato, inoltre, provveditore alle opere pubbliche di Lazio e Sardegna. L'origine dell'indagine. Ad avviare l'inchiesta sugli appalti per il G8 alla Maddalena sono state alcune intercettazioni del Ros nell'ambito dell'inchiesta di Firenze sull'urbanizzazione dell'area di Castello, di proprietà dell'imprenditore Salvatore Ligresti, finita sotto sequestro nel novembre 2008 su richiesta della Procura del capoluogo toscano. In quell'inchiesta il costruttore, di origine siciliana, presidente onorario di Fondiaria Sai, è indagato assieme con il suo braccio destro Fausto Rapisarda, con gli ex assessori comunali Graziano Cioni (sicurezza sociale) e Gianni Biagi (urbanistica), con due architetti progettisti. Per tutti, l'ipotesi di reato formulata è concorso in corruzione. Ed è proprio uno dei due architetti indagati per la vicenda di Castello, il fiorentino Marco Casamonti, l'anello di congiunzione con Angelo Balducci, ex vice del capo della Protezione civile e attuale presidente del consiglio superiore dei lavori pubblici. Casamonti, titolare dello studio Archea, uno dei progettisti dell'hotel a cinque stelle che alla Maddalena avrebbe dovuto ospitare i capi di stato e di governo. E' stato intercettando lui che spunta il nome di Balducci, il quale viene così intercettato a sua volta. Casamonti questa mattina è stato perquisito: per lui l'accusa è di truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche. La Corte dei Conti. Il dossier sul caso-Maddalena era anche già finito sulle scrivanie della Procura della Corte dei conti, anche in seguito dell'inchiesta di Repubblica sul flop del G8 fantasma, in seguito trasferito all'Aquila. Al centro degli accertamenti della magistratura contabile c'erano gli sprechi e lo stato di abbandono delle strutture, che avrebbero dovuto ospitare i capi di stato e di governo di mezzo mondo. Lavori che, dopo otto mesi dalla fine dei lavori, non hanno prodotto neanche un posto di lavoro, né rilanciato l'economia dell'isola. La Corte dei conti stava già indagando sulle spese sostenute: 327 milioni (i dati sono della Protezione civile) utilizzati dal governo attraverso la struttura di missione del G8. Gli interventi hanno riguardato l'ex Arsenale e l'ex ospedale militare. Ma le strutture oggi versano in condizioni di incuria, degrado e abbandono, tra soffitti crollati, tetti scoperchiati, porte danneggiate, infiltrazioni d' acqua. Un sopralluogo effettuato la settimana scorsa da Guido Bertolaso alla Maddalena era servito invece a stabilire che - secondo il sottosegretario - tutte le strutture "godevano di ottima salute" e che, tutt'al più sarebbero necessari piccoli lavori di manutenzione. Chi è Angelo Balducci. Ingegnere civile, sposato, due figli, Angelo Balducci, esecutore per le opere del G8 alla Maddalena, ha alle spalle una lunga carriera nei Lavori Pubblici, da quando nel 1976 vinse un concorso al Ministero. Ha lavorato per il Commissario delle zone terremotate in Friuli; negli anni '80 come Ingegnere Capo per per il programma di realizzazione delle Capitanerie di Porto italiane. Diventa successivamente provveditore alle opere pubbliche del Piemonte e Valle d'Aosta, poi della Lombardia e successivamente del Lazio. Per il ministero degli Esteri è stato incaricato della realizzazione e manutenzione di ambasciate e istituti di cultura all'estero. E' stato responsabile per le zone terremotate dell'Umbria e delle Marche. Ha avuto incarichi legati al 150° anniversario dell'Unità d'Italia e per la ricostruzione del teatro Petruzzelli di Bari. Dopo l'incarico per l'esecuzione dei lavori alla Maddalena, è stato nominato Commissario straordinario per la realizzazione degli interventi per i mondiali di nuoto 'Roma 2009'.

 
 
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questa è dittatura, è merda, loro che fanno sondaggi pure per le loro cacche, non hanno preso in considerazione quello che gli i

Post n°44 pubblicato il 20 Gennaio 2010 da annettafuriosa

questa è dittatura, è merda, loro che fanno sondaggi pure per le loro cacche, non hanno preso in considerazione quello che gli italiani nel sondaggio hanno espresso, che berlusconi deve affrontare i processi,oggi siamo finiti nella merda, oggi se ci sarà scompiglio e di certo cose brutte la colpa è dei parassiti della politica, quelli che sopravvissuti a tangentopoli,oggi si fregiano di vittimismo, noi lo sappiamo bene cosa sono, dei ladri, della peggior specie, perchè rubano per il superfluo, non di certo per esigenze, dunque per me loro sono come la mafia, sono la mafia e sono in parlamento e ci comandano, a loro auguro con tutto il cuore la giustizia, che vuol dire galera certe e senza uscite, perchè noi italiani non possiamo permettere che ci governi la mafia, perchè un uomo chiamato berlusconi, con previti, mangano, dell'utri ed altri ceffi come amici non può essere che mafia, per il resto la storia lo dipingerà come la merd.. che è

 

Processo breve, sì del Senato
Bagarre in Aula, seduta sospesa
Via libera di Palazzo Madama, in prima lettura, al disegno di legge sul processo breve, che passa ora all'esame della Camera. L'Aula ha approvato il provvedimento con 163 voti favorevoli, 130 contrari e 2 astenuti. Protesta dell'Idv, scontro con alcuni deputati del Pdl: sono intervenuti i commessi, poi seduta sospesa dal presidente Schifani. All'esterno sit-in di protesta del 'popolo viola'. Alle 16 la relazione del guardasigilli Angelino Alfano sull'amministrazione della giustizia a cui seguirà il dibattito.

13:37 Nel Pdl un solo voto contro: quello di Musso
Una sola incrinatura nel muro contro muro fra maggioranza e opposizione del Senato sul processo breve: Enrico Musso, docente universitario di Economia applicata, ha preso la parola per dichiarazione di voto in dissenso dal suo gruppo: pur ribadendo la sua fedeltà politica e anche personale a Silvio Berlusconi, "al quale devo la mia candidatura - ha detto - e vista la legge elettorale anche la mia presenza qui", ha accusato la maggioranza di aver commesso "un errore grave, quello di non ammettere pubblicamente che c'erano due obiettivi, quello della ragionevole durata dei processi e quello che è diventato una sorta di agenda nascosta, la tutela del presidente del Consiglio".


13:33 Sit-in del Popolo Viola: "Siamo indignati"
Una 'violazione' improvvisata per protestare contro il processo breve. Questa l'iniziativa che una ventina di giovani aderenti al Popolo Viola capitolino (tra gli organizzatori del No B-Day) stanno portando avanti davanti al Senato. I manifestanti espongono cartelli le scritte: 'L'impunità diventa maggiorennè, 'Processo breve: 18 leggi ad personam', 'Processo breve per un Governo breve: Berlusconi dimettiti'.


13:19 Gramazio (Pdl) lancia fascio di carte contro Mascitelli (Idv)
Appena cominciata la protesta dell'Idv sono intervenuti i commessi per sedare gli animi, ma non abbastanza celermente per evitare che il senatore Pdl, Domenico Gramazio lanciasse alla volta dei senatori Idv il fascicolo degli emendamenti, 'centrando' (senza conseguenze) il senatore Idv, Alfonso Mascitelli.


13:14 Protesta dell'Idv, seduta sospesa da Schifani
I senatori del Pdl che prima avevano scherzato con l'opposizione sollecitandoli a chiedere il voto segreto, si alzano dai loro posti per un lungo applauso. I senatori dell'Idv espongono altri cartelli con su scritto anche 'Muore il processo Antonveneta'. Ma anche in questo caso i commessi intervengono per togliere le scritte. La seduta è stata sospesa dal presidente del Senato, Renato Schifani.


13:13 Zanda (Pd): "Diritto di parola per l'opposizione"
L'opposizione al Senato con il vicepresidente del Pd Luigi Zanda chiede "diritto di parola" e non "concessioni garbate" nel corso dell'esame dei provvedimenti lamentando il fatto che c'è una "maggioranza fortissima" che impone tempi brevi e rende difficile il ruolo della minoranza.


13:12 Finocchiaro: "Non avete senso di vergogna"
"La vostra priorità è innanzi tutto l'interesse privato, non avete avuto timori a devastare l'ordinamento, non avete senso di vergogna". Anna Finocchiaro, nelle dichiarazioni di voto al Senato sul Ddl sul processo breve, non ha risparmiato critiche alla maggioranza.


13:12 163 favorevoli, 130 contrari e 2 astenuti
L'Aula di Palazzo Madama ha approvato il provvedimento con 163 voti favorevoli, 130 contrari e 2 astenuti.


13:10 Il Senato approva il ddl
Il Senato approva il ddl sul processo breve. Il provvedimento passa ora all'esame della Camera.


12:55 Gasparri: "Legge riguarda solo 1% dei processi"
"Ma è davvero breve questo processo? Nel ddl la parola breve non c'è. La legge che noi proponiamo non cancellerà i processi. Riguarderà solo l'1% dei processi". Lo afferma in aula al Senato il capogruppo dei senatori Pdl, Maurizio Gasparri, nella dichiarazione finale sul processo breve. Gasparri aggiunge: "Per i reati di mafia e terrorismo arriviamo ad oltre 15 anni di durata. E' questo un processo breve?".


12:53 Finocchiaro (Pd): "Denegata giustizia per migliaia di cittadini"
"Con il processo breve decretate la fine di migliaia di processi penali e quindi ci sarà una denegata giustizia per migliaia di cittadini". Lo afferma la presidente dei senatori Pd, Anna Finocchiaro, nella dichiarazione finale in aula al Senato per il ddl sul processo breve. Finocchiaro aggiunge: "Fissate in due ore la durata di una tratta ferroviaria, ben sapendo che la vecchia locomotiva potrà farcela solo in tre ore".


12:39 Bricolo (Lega): "Eravate d'accordo con la riforma"
"Fino a pochi mesi fa eravate d'accordo con questa riforma. Quando vi siete accorti che questa riforma avrebbe riguardato anche il presidente Berlusconi, avete cambiato idea e vi siete contraddetti. Siete voi che vi dovreste vergognare". Lo afferma in aula al Senato il capogruppo della Lega, Federico Bricolo, nelle dichiarazioni finali per il ddl sul processo breve.


12:37 Tam tam della rete, protesta davanti al Senato
Grazie a un fortissimo tam tam sulla rete è stato organizzato un presidio lampo davanti al Senato della Repubblica per protestare contro il processo breve.


12:31 Li Gotti (Idv): "Si vuole salvare Berlusconi dai suoi processi"
"Si vuole salvare Berlusconi dai suoi processi. Approvate così una norma che non esiste in nessuna parte del mondo. L'Italia, culla del diritto, rinnega il diritto". Lo afferma Luigi Li Gotti dell'Idv, nelle dichiarazioni finali in aula al Senato sul processo breve. Li Gotti aggiunge: "Non sapete cosa significhi l'interesse collettivo. Il Parlamento è smarrito ed asservito".


12:21 D'Alia (Udc): "E' un'amnistia con il fiato corto"
Il disegno di legge sul processo breve "seve a poco o a nulla. Approfitta per fare un'amnista e ha il fiato corto" perchè contiene norme "incostituzionali": lo afferma, nell'Aula del Senato, il senatore dell'Udc Gianpiero D'Alia nel corso della dichiarazione di voto sul disegno di legge sul processo breve annunciando il no del gruppo al testo.


12:19 Tenaglia (Pd): "Norma sbagliata e pericolosa per la giustizia"
"Continueremo a pretendere che si parli in Parlamento delle questioni che interessano le famiglie, i cittadini e il Paese, a partire dalla crisi. In altri parlamenti europei in questi giorni si sta discutendo misure fiscali in favore del lavoro, delle famiglie, delle imprese. Qui discutiamo di processo breve". E' il commento raccolto dai microfoni di CNRmedia del deputato PD Lanfranco Tenaglia. "E' una norma sbagliata e pericolosa dannosa per la giustizia. Invece di dare ai cittadini processi rapidi, darà processi al macero".


12:12 Orlando (Idv): "Colpo mortale alla cultura della legalità"
"La protesta dei senatori Idv che hanno trascorso la notte nell'Aula di Palazzo Madama è azione di resistenza istituzionale nei confronti di una legge di eversione istituzionale ipocritamente denominata 'processo breve'. Quando questa legge-vergogna sarà approvata un colpo mortale verrà inferto alla cultura della legalità e ad uno stato di diritto che la attuale maggioranza sta trasformando in stato di impunità per i criminali". Lo ha detto Leoluca Orlando, portavoce nazionale dell'Italia dei Valori.


11:59 Sit-in di protesta del popolo viola
Nuova iniziativa del 'popolo viola' dopo il 'No Berlusconi day' e il 'No Craxi Day' oggi a Roma, per protestare contro la nuova legge sul processo breve che il Senato si accinge a votare. Sono infatti partite convocazioni on line e via sms per un sit-in fra Piazza Navona e Palazzo Madama, dalle 12 alle 14, in concomitanza con il voto del Senato.


11:59 I tempi di estinzione del processo
Con 138 sì, 111 no e 3 astensioni il Senato ha in particolare approvato l'emendamento del relatore di maggioranza Giuseppe Valentino, Pdl, che stabilisce la durata massima dei processi penali. L'emendamento allunga i tempi rispetto al testo approvato inizialmente dalla Commissione giustizia: i procedimenti per i reati con pene inferiori ai dieci anni si estinguono dopo tre anni dall'inizio dell'azione penale, dopo due anni nel secondo grado e dopo un anno e mezzo in Cassazione.


11:56 La normativa si applica anche ai processi in corso
L'Aula ieri ha anche votato la norma transitoria che prevede l'applicabilità della normativa ai processi in corso per reati indultati o indultabili (commessi fino al 2 maggio 2006) e puniti con una pena inferiore a dieci anni di reclusione. Il giudice potrà considerare estinto il processo se saranno decorsi due anni da quando il pm avrà avviato l'azione penale senza che si sia concluso il primo grado di giudizio.


11:52 Senato, dalle 12 le dichiarazioni di voto
Oggi dalle 12 ci saranno le dichiarazioni di voto e il pronunciamento dell'Aula del Senato sulla riforma del processo breve. Alle 16 e' invece prevista la relazione del guardasigilli Angelino Alfano sull'amministrazione della giustizia a cui seguirà il dibattito.


 
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craxi“politico, corrotto, latitante”.

Post n°43 pubblicato il 31 Dicembre 2009 da annettafuriosa
Foto di moderafollia

craxi“politico, corrotto, latitante”.

craxi“politico, corrotto, latitante”.

Sui quotidiani di oggi ci sono degli articoli a dir poco interessanti: la menzogna viene spacciata per verità.
Mettono in evidenza che si deve celebrare il decennale di Bettino Craxi: un omaggio di Berlusconi.
Dopo tutto, chi altri poteva omaggiare un latitante, pluricondannato e corrotto che, commettendo innumerevoli reati, ha rovinato sia la credibilità del Paese che quella delle Istituzioni, se non proprio lui, Silvio Berlusconi? Tra simili si ritrovano.
Ebbene, l'Italia dei Valori lo dice forte e chiaro: abbiamo pietà per i morti, ma nessuna pietà per chi mente. Craxi non era una persona in esilio, era un latitante. Nessuno lo ha cacciato. E' lui che è fuggito per non rispondere delle sue azioni davanti alla giustizia. E' scappato via perché è stato condannato con sentenza penale passata in giudicato. Era accusato di corruzione e finanziamento illecito ai partiti, cosa di cui i giornali non fanno alcuna menzione per poterlo spacciare come “grande statista”.

Ma quale statista!?

Quello che con la DC della Prima Repubblica ha indebitato oltremodo le casse dello Stato?
Quello che ha dato la possibilità ad una classe imprenditoriale di crescere non in ragione delle proprie capacità imprenditoriali ma delle mazzette che pagava?

Ritengo che questo fine d'anno volga al termine nella maniera peggiore: un anno in cui il fratellastro di Craxi è stato al governo con il solo fine di produrre leggi per non farsi processare. Un anno che viene sublimato, come dice il sindaco di Milano, dedicando una strada o una piazza al ricordo di Bettino Craxi.

E allora facciamola questa piazza: Piazza Bettino Craxi.
Sotto il nome, però, come in tutte le targhe, scriviamoci anche quel che era: “politico, corrotto, latitante”.


 
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i matti lo vedono per quello che è, il re nudo

Post n°42 pubblicato il 15 Dicembre 2009 da annettafuriosa

i matti lo vedono per quello che è, il re nudoi matti lo vedono per quello che è, il re nudo dall'espresso leggo ed approvo, il popolo viola ,noi che abbiamo la voglia di legalità,di democrazia, che vogliamo gente pulita in politica, si può fare di certo, basta insistere, basta organizzarsi, alla faccia dei nani che fanno sceneggiate,quanti di noi sono picchiati, torturati, umiliati, non hanno neanche un viso che esprima pietà, il potere se ne frega dei nostri problemi, se berlusconi ha avuto quello che ha avuto, lo sapeva che poteva accadere, lui incita alla violenza, lui e i suoi complici incitano la povera gente a odiare, ma cosa vogliono, siamo tornati agli anni 70, adesso si mangiano anche i fondi pensinone, per me possono finire, non so come , ma se finiscono sono contenta, non peraltro se no n per l'indifferenza loro nei nostri confronti, nostri dei poveri, perchè i ricchi con le crisi diventano più ricchi, dunque berlusconi non mi fa pena, invece di blaterare perchè non c'era un servizio ordine efficace,cioè i matti sono sempre esistiti, e poi i matti sono come i bambini, vedono senza distorsioni, cioè come la favola del re è nudo, nel caso di berlusconi un matto ha visto in quel momento un oppressore, ossia quello che è, quello che milioni d'italiani vedono in lui, se poi lui insiste che ha avuto 15milioni di voti, ebbene gli italiani sono 60milioni,50milioni di votanti, lui ha una mafggioranza politica, non di popolo e basta con raccontare palle ---------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- Senza frontiere Le opinioni Risponde Stefania Rossini Le vignette di Altan articoli provenienti dal settimanaleCondividi Invia Stampa Discussione Che fare dopo il No-B Day? Il 5 dicembre è stato un successo e adesso il "popolo viola" non ha intenzione di mollare. Che cosa si può fare per andare avanti nella protesta civile e pacifica contro Berlusconi? E' stata una delle manifestazioni più riuscite del dopoguerra. Partita in Internet, con il tam -tam di una decina di ragazzi, è diventata un corteo di mezzo milione di persone che hanno pacificamente invaso il centro di Roma. Tra i suoi meriti, quello di aver mostrato che in Italia esiste un'opposizione di base, più lineare, determinata e autentica dei partiti che la rappresentano. Ma anche quello di aver mostrato che la Rete non è un luogo virtuale, ma solo un pezzo di realtà, e che dalla Rete possono nascere - dal basso - eventi fisici che coinvolgono centinaia di migliaia di persone. Ma adesso? Adesso che l'onda viola ha sfilato per le strade della capitale, deve finire tutto, lasciando questa testimonianza d'opposizione alla storia? O al contrario quello che è successo a Roma il 5 dicembre può essere l'inizio di un'azione di maggiore durata, di una "lunga marcia" per arrivare al risultato che ci si è prefissati, cioè la caduta di Berlusconi? E se sì, come? Attraverso la costruzione di un movimento organizzato? Attraverso eventi capillari e quotidiani sul territorio, nei media, in Rete? Oppure, come? Dite la vostra (08 dicembre 2009)_________________merinihttp://blog.libero.it/fotografiemie/view.php?reset=1&id=fotografiemie

 
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berlusconi e mangano feccia d'italia

Post n°41 pubblicato il 11 Dicembre 2009 da annettafuriosa

berlusconi e mangano feccia d'italia

Post n°241 pubblicato il 11 Dicembre 2009 da annettafuriosa
Foto di annettafuriosa

Gli amici d'onore
di Lirio Abbate
Dall'incontro con i boss a Milano nel 1974 al tesoro di Bontate. Dal ruolo di Mangano agli accordi garantiti da Dell'Utri. Sono diversi i pentiti che accusano Berlusconi di rapporti con la mafia  Il pentito Gaspare SpatuzzaAdesso tutta l'attenzione è concentrata sui fratelli Graviano, per vedere se parleranno e cosa diranno nel processo d'appello a Marcello Dell'Utri. Tutti si chiedono se confermeranno o meno le dichiarazioni di Gaspare Spatuzza sull'intesa tra Cosa nostra e Silvio Berlusconi nel biennio feroce delle stragi. Ma prima di Spatuzza ci sono stati diversi collaboratori di giustizia che hanno messo a verbale accuse contro il premier. E che con le loro rivelazioni scrivono una versione diversa dell'irresistibile ascesa del Cavaliere, dove l'ombra delle famiglie mafiose si proietta su ogni tappa fondamentale del suo successo.

A partire dall'autunno 1974, quando i boss avevano indossato gli abiti della festa per incontrare a Milano l'industriale che gli chiedeva protezione e "garanzie". Un colloquio negli uffici della Edilnord, in via Foro Bonaparte, con i veri padrini della mafia palermitana: Stefano Bontate, Mimmo Teresi, Tanino Cinà e Francesco Di Carlo. Il Gotha della criminalità organizzata dell'epoca da quel momento entrava nella vita privata e professionale del futuro presidente del Consiglio. Bontate amava il lusso, si circondava di oggetti preziosi, faceva parte di una loggia massonica e all'epoca era già miliardario grazie ai traffici di droga. A svelare quell'incontro è Di Carlo, oggi collaboratore di giustizia, il quale spiega che l'appuntamento venne organizzato da Dell'Utri e fu lui a riceverli: "Ci fece accomodare in una stanza e dopo circa 15 minuti arrivò questo signore che ci venne presentato come il dottore Berlusconi. Mi ricordo che questo dottore Berlusconi, certo non era quello di adesso senza capelli, aveva i capelli, era un castano chiaro, aveva un maglioncino a girocollo, una camicia sotto e un pantalone jeans sportivo". Bontate venne assassinato a Palermo nel 1981 e questo delitto aprì la guerra di mafia degli anni Ottanta, vinta dai corleonesi di Riina. Di quel gruppo Di Carlo è l'unico ancora in vita. Ed è il primo mafioso che racconta di aver avuto un contatto diretto con il premier. Un testimone oculare, le cui dichiarazioni sono già state riscontrate e ritenute attendibili anche dai giudici che hanno condannato in primo grado Dell'Utri a nove anni per concorso esterno in associazione mafiosa. Il collaboratore sottolinea che Berlusconi voleva "garanzie" a tutela dell'incolumità, perché in quel periodo a Milano i mafiosi organizzavano sequestri di persona. "Dottore, lei da questo momento può smettere di preoccuparsi. Garantisco io", dice Bontate secondo Di Carlo: "Lei ha già al suo fianco Marcello Dell'Utri, e io le manderò qualcuno che le eviterà qualsiasi problema con quei siciliani". Berlusconi: "Non so come sdebitarmi, resto a sua disposizione per qualsiasi cosa". Bontate: "Anche noi siamo a sua disposizione. Se c'è un problema basta che ne parli con Dell'Utri".


Bontate decise che per 'garantire' il suo nuovo amico, a Milano mandava un proprio uomo: Vittorio Mangano. Quando varca per la prima volta i cancelli di villa San Martino, Mangano sta per compiere 34 anni: nella primavera del 1974 si trasferisce con moglie e figlie nella tenuta di Arcore. La questura di Palermo già nel 1967 aveva diffidato Mangano come persona pericolosa: in cinque anni aveva collezionato una lunga serie di denunce, arresti e condanne per truffa, assegni a vuoto, ricettazione, lesioni volontarie, tentata estorsione. Gli uomini d'onore avevano apprezzato la sua capacità di rispettare le regole di Cosa nostra. E sono Dell'Utri e Berlusconi a definirlo adesso come un eroe. Ufficialmente Mangano si è trovato a dirigere l'azienda agricola e la società ippica di cui Berlusconi era titolare. "Vedevo Berlusconi ogni giorno", ha dichiarato, "e avevo gli ordinari rapporti tra titolare e impiegato". Ma in villa Mangano ricopre anche altri incarichi, molto più delicati. Per i coniugi Berlusconi avere in casa quell'uomo rappresenta una sicurezza.

Prima di allora, Berlusconi aveva subito minacce, attentati nei suoi uffici di Milano, ed era stato costretto a fare i conti con almeno due tentati rapimenti: il primo ha lui come obiettivo, il secondo suo figlio Piersilvio. Sarà Gaspare Mutolo a ricostruire il primo progetto di sequestro ricordando che il futuro premier venne pedinato dall'uomo d'onore Nino Grado, che arrivò a compilare "uno specchietto contenente tutte le notizie più importanti sul soggetto". Poi, all'improvviso, un contrordine: Gaetano Fidanzati (il boss palermitano arrestato dalla polizia la scorsa settimana a Milano) e Giuseppe Bono annunciarono che ormai "Berlusconi è una persona intoccabile". Aggiunge Mutolo: "Se il sequestro venne fatto saltare ciò è avvenuto solo per gli interessi superiori dell'intera organizzazione mafiosa. Ricordo che allora Cosa nostra era retta dal triumvirato. Penso che la scelta di lasciar stare Berlusconi sia stata fatta da loro". Lo schema della mafia è quello classico: prima il ricorso alla violenza per intimidire l'obiettivo, poi le trattative e infine la pace. Interrogato dai pm, Dell'Utri nega solo la trattativa. Per il resto ammette tutto. Le minacce di sequestro però non vengono mai denunciate.
(10 dicembre 2009)

 
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