Taste in men

Wet Wet Wet


Quando ci mettiamo in macchina verso casa non sono sicuro di essere capace ad andare avanti. Ma devo farlo. Raccolgo le forze, mi diverto col GPS e parto. L. è nel sedile di dietro, si addormenterà fra un po'. N. finalmente accanto a me. Spero si sia divertito, sono stati momenti un po' forti x la sua timidezza. La cucina-disco, il fumo, il laser, la musica, il cibo e l'alcol. E poi tutti a torso nudo, lui no, ha resistito fino in fondo. Ho letto l'imbarazzo dei presenti alla sua ritrosia. Lo hanno lasciato in pace. Io mi sono lasciato andare. Perfino le chiacchiere al bar del piano di sopra mi avevano convinto che non c'era spazio x me. La confidenza nel lasciarsi toccare da P. mi ha dato qualche indizio. No, non ero io. No, chissà cos'erano gli sguardi agli aperitivi dopo il lavoro... forse la cravatta, forse la professionallità ostentata, la mia gaiezza mancata. Ci siamo raccontati un po'. Parla poco ormai, io ancor meno. Seguo poco la radio, devo tenermi sveglio. All'altezza di BG faccio già dei sogni, inspiro a lungo per la paura, gli tengo una mano nella sua, sulle sue gambe. Gioco con le sue dita, mi lascia fare, forse sa che devo rimanere sveglio. Scherzo col  la stoffa dei suoi jeans, abbandona il capo e sonnecchia. Mi sarei aspettato un gesto di allontanamento, invece nulla. Sposto le dita tra le gambe, voglio sentire come sta. E' già in erezione, chissà da quando. Percepisco la consistenza rigida del suo sesso ma non riesco a calcolarne al posizione, le dimensioni. Mi faccio deciso, l'afferro col palmo aperto e lo massaggio. Manda delle pulsazioni costanti, si accomoda meglio per offrirmi la sua erezione molto generosa alla base, come i suoi polsi. Rimane fasciato dai jeans. L. continua a dormire. Il mio braccio allungato a destra ormai teso, cerco una via di fuga, forse non è il caso, cosa potrei fare? Intanto il gps mi dice che devo spostarmi a destra, siamo già in arrivo. Mi prende il panico. L. è sveglio ormai, ho paura che tutto si risolva qui mentre io voglio andare avanti. Accompagno L. a casa, poi andiamo alla macchina di N. Mi dice subito che ha dormito anche se sentiva quello che facevo. Non mi scuso, ostento sicurezza sapendo che ha gradito. Ritorno sul luogo del misfatto ed è ancora duro. Scendiamo lungo le rotaie di via R. Ha la macchina al parcheggio in fondo, c'è nebbia. Accosto accanto alla sua. Non voglio che scenda. Gli accarezzo il volto, fa le fusa sul mio braccio. Gli do un bacio sulla fronte, cerco le sue labbra, crede che forse è meglio di no. Accetto i suoi timori. Gli affero il membro e continuo a massaggiarlo dall'esterno. Questa volta gli chiedo di aprire, credo non lo faccia e invece, semplicemente, non sento lo scorrere della zip, ed è lì con la patta aperta. Scosto gli slip bianchi, sento la sua carne calda, la tiro fuori. E' umida, bagnata, stretta in cima, troppo. Troppo. Sorrido quando penso che non assaggero' mai quella bava, gioco con le dita, faccio scorrere la pelle, stende le gambe e respira affannosamente. Ha la base larga e mi diverte stringerla. Non vado più giù, forse avrei dovuto. Approfitto dei suoi umori per accarezzargli la cappella, il frenulo corto che gli tiene serrato il prepuzio, lo stimolo con le dita, mi chiedo come faccia a resistermi. Mi ferma con la mano. Dice che gli manca poco. Si avvicina una macchina. Proprio ora. Si fermano a 4 metri da noi.Avrei dovuto preseguire, incurante. E invece lo ascolto. farfuglia qualcosa. Non vuole sesso, non vuole amore, non vuole me? Sorrido e dico ok. Non siamo soli, altri nottambuli. Mi racconta qualcosa, sorrido e non ascolto. Mi sono spinto + in là di quel che immaginavo. Almeno non avrò l'imbarazzo di dirgli "è stato bello", quando so che tutta quella bavette davvero non l'avrei sopportata. Rido quando penso che sono il pionere, l'esploratore numero 1. Sono felice quando rivedo la faccia felice di P. esultare per aver aperto tutti i bottoni della sua camicia. Povera illusa.Scende dall'auto, mi ripulisco con le salviette umide e perdo anche l'uscita dalla tangenziale x questa nebbia maledetta di una primavera ormai iniziata.