Taste in men

Sushi und Sashimi


I minuti sono trascorsi a blocchi di 17, dopo aver sbagliato strada e abbandonato la festa a base di mionetto, aperol, sushi, sashimi e maki vari.Sono entrato libero e solitario al T. lasciandomi il corteo alle spalle e affrontando la platea. L'ho visto subito. Era in camicia rossa a scacchi, la barba incolta e senza la maglietta FBI, come aveva immaginato il nostro nuovo incontro in tutti questi mesi.Ho girato dleiberatamente lo sguardo mentre lui prendeva le scale per il piano di sopra.Ho riflettuto giusto il tempo di una confessione, poi l'ho raggiunto al piano di sopra. L'elezione della serata.Mi faccio spazio tra la folla, lo raggiungo da dietro fin in prima fila. Ne sento subito il calore, le sue mani che mi cercano, Il sorriso degli occhi.La voce strascicata e palladiana. Mi possiede, mi seduce apertamente, non mi nego. Mi sciolgo.Non resisto molto a quel caldo. L'atmosfera è bollente e non solo per i gradi celsius. Ho paura di fare il passo. Lasciamo la sala illuminata x entrare in quella oscura.Becco al volo un camerino che si libera e siamo di nuovo dentro. Armeggiamo con la serratura mentre sono già a torso nudo e sbuffo all'idea di dovermi rivestire per cercare un altro posto.Si spoglia S., sento la sua pelle addosso, il suo collo audace e la testa rasata che mi cerca la bocca. Ci baciamo senza respiro. Mi respira la pelle, il collo, le braccia.So di buono e lo so. Mi spoglia del tutto e mi inghiotte. Gli offro tutto me stesso, con la schiena al muro e il bacino in avanti. Il suo pasto meritato.Controllo totale, lascio che sia dentro per bene, lascio l'unione perfetta della sua bocca sul mio sesso senza interagire.Quando lo tiro sù ho voglia di baciarlo. Avidamente col sapore di me. E' il mio turno. Gli libero le cosce possenti, ingoio l'erezione e stringo forte il glutei sodi e glabri.Ho la gola secca e difficoltà a spingerlo giù. Ho pazienza e me lo lavoro. Lo sento gemere. Gli lecco ogni piega della pelle, risalgo con l'altra mano lungo la schiena, fino a ridiscendere e a sprofondargliela nella piega.Ho voglia di bissare il successo della nostra unica volta. Mi faccio spazio col dito. E' umido, è caldo. Entro con decisione. Cerco una resistenza, la tensione prostatica.Mi rialzo, lo rigiro e lo piazzo mani al muro. Gli lecco la pelle e ricomincio col pollice. Urla qualcosa. Forse non resiste. Forse vuole aspettare.Stringo con una mano il membro agonizzante e le palle. E' in mio potere. Continuo a spignergli dentro fino a quando il braccio non comincia a bruciarmi. Allora mi rialzo, lo abbraccio e lo accompagno del lungo e intenso orgasmo che ho cominciato a precepire dal suo interno.Con una manciata di secondi di ritardo lo raggiungo, abbracciati come due pugili. Sento il respiro bloccarsi il mezzo al petto, le forze che cedono. Recupero la pressione chinando il capo. Una sincope ora sarebbe memorabile. Prego e mi passa.Rimaniamo minuti interminabili e claustrofobici a raccontarci qualcosa.Gli piaccio. Rassicurante S. Ennesimo inizio.