Taste in men

Levent


ancora sabato 14 gennaio 2006Il carosello di uomini era ricominciato. Si muovevano tra le nuvole di fumo. Non ho potuto fare a meno di guardarlo per bene.L'avevo già notato. Chiodo di pelle stile americano top-gun, jeans, occhi verdi, sopracciglia disegnate. Forse troppo disegnate, avevo tralasciato questo particolare.Ero convinto si trattasse di cosmetica, di depilazione. Il mio metro di misurazione queer. Ma ora con la luce vedevo meglio che non c'era nulla di artefatto.Il disegno delle sopracciglia attorno al taglio degli occhi era autentico. Ne vedevo le imperfezioni. Ora ne osservavo la curva, la basetta e il pizzetto.La pelle arrossata della giovinezza, la bocca socchiusa mentre si portava la sigaretta alla bocca. I denti bianchi e perfetti, allineati ed invitanti.So già come andrà a finire. Ho paura che il mio peregrinare finisca qui. Si accomoda in ultima fila, il muro alle spalle. Ha sicuramente esperienza di quel posto.Mi prendo gli ultimi momenti di libertà. Mi fissa. Le luci si spengono e gli sono accanto.Solo un secondo per chiedergli se parla inglese, cerco di avvicinare la testa al suo orecchio e... mi bacia avidamente con la lingua che mi arriva in gola.Rido stupito, non volevo baciarlo, volevo almeno parlargli! Vabbè ormai che ci siamo metto una mano sui pantaloni e scopro che è già in erezione e scoperto. Ha un attrezzo largo e regolare.Ha passato tutti i test previsti. E' dolce, è giovane, mi chiede se andiamo in albergo. Acconsento. Sto capitolando...Sono felice di uscire e di ritrovarmi nel corso del sabato pomeriggio pieno di gente che passeggia. E' strana l'energia che mi riversa addosso. Come un vento dell'est che arriva all'improvviso.Sembro sceso dal cielo. Mi chiede subito l'email, vuole sapere tutto di me. Gli mando il mio numero di telefono via bluetooth. Poi qualche foto.Intanto arriviamo in albergo, e io con l'indifferenza di un puttaniere, chiedo la chiave e andiamo in ascensore.Nessuno fa una piega. Anche se dovrebbero. In camera mi abbraccia e mi stringe forte. Mi bacia intensamente, come se non avesse sognato altro per tutta la vita.Ci spogliamo. In turchia avrebbero bisogno di pubblicità massicce su Infasil e Neutro Roberts. L'odore è pungente, anche quello delle sue scarpe.Veste occidentale. Nessuna doppia mutanda di lana lunga. Ha solo 27 anni, i capezzoli chiarissimi e retratti, il pelo distribuito. Il sesso già duro e pronto.Prendiamo ad accarezzarci e baciarci ovunque. Mi lecca avidamente, anche dietro. Tanto sono insensibile e di certo non permettero' che mi penetri con quell'affare...Non so come dirglielo, quando mi sussura dritto negli occhi "Fuck me". Non perdo tempo, è sotto di me, gli accarezzo la base del sesso duro, lo bagno di saliva e la faccio scivolare fin giù.Testo la sua resistenza ed è piuttosto cedevole. Faccio una pausa per prendere la bustina combo condom+lube e mi guarda stupito come se non avesse visto mai niente del genere o come se avesse paura.Mi faccio inumidire dalla sua bocca, poi mi ricopro e spalmo il lubrificante su di me e dentro di lui.Dopo il dito gli sono dentro di colpo. Apre la bocca e un brivido lo scuote dal di dentro. Gli stringo forte il sesso per fargli capire che lo sto possedendo completamente. Comincio a muovermi, lui asseconda i miei movimenti inarcando il bacino.Mi adagio sul suo petto mentre mi cinge i fianchi con le gambe e i piedi freddi. Ci baciamo così mentre continuo a muovermi.Vario il ritmo, vario l'intensità dei colpi. Gode e gli piace. Non viene. Mette a dura prova il mio controllo. Me ne infischio e gli vengo dentro.Mi spiace non sia venuto con me, ma d'altronde è l'unico per il momento che non viene entro i primi 20 secondi.Mi sfilo il preservativo pieno e proseguo girellandogli intorno con la lingua e premendogli il medio contro la prostata, fino a quando acquisito il ritmo giusto non lo sento rabbrividire e trabordare seme con parabole e lacrime lungo tutto il suo e mio corpo.Ci ripuliamo e avrei voglia di coccole ore. Conoscenza. Appena mi avvicino mi avvinghia con la lingua ma non è quello che cerco. Voglio i baci piccoli, el carezze sugli occhi, le pupille che si dilatano.Gli insegno tutto cio' fino a quando mi chiede di farlo ancora, vorrebbe penetrarmi. Ho poca voglia, sebbene abbia con me popper e anestetico. Ma non mi sembra il caso. Fingo di non aver più preservativi, ma quando mi riurla che vuole essere scopato non resisto.E' tutto più rilassato ora. Lo giro su un fianco, la gamba sinistra in alto sulla mia spalla. Prendo a muovermi velocemente dentro di lui, faccio leva sulle ginocchia. Si masturba con foga, gli piace essere posseduto da me. Immagino quanti gli hanno già fatto questo. Credo pochi così.Vedo la felicità che gli tinge gli occhi di umore. Gli sto toccando il cuore. La mia eccitazione non ha limiti.Per la seconda volta vengo, dopo essere uscito. Corro in bagno a lavarmi. Ho la mania dei batteri che mi risalgono l'uretra, anche se tutto è in ordine e pulito.Ho voglia di uscire, dopo innumerevoli baci e carezze ci rivestiamo.Facciamo un giro in centro, poi lo porto all'autobus. Gli propongo di andare insieme a fare la gita sul bosforo per il giorno dopo. L'appuntamenteo slitta piano piano dalle 16 alle 13 e poi alle 12. Sono veramente in trappola.Torno in albergo gongolante. No disco tonight. Non ripeto l'inutile esperienza del venerdì sera...