Taste in men

Another broken bone


E' uno strascisco di inverno ancora lungo. Sebbene la candelora si passata da un po', la primavera è ancora lontana dal venire.Letargo anche per me. Per il mio gusto, per il mio taste in men. Piccolo infortunio. Mano dx fuori uso. Adoro quelle pilloline che mi fanno dimenticare di tutto, che ovattano i fastidi del corpo. E a volte dello spirito. Karen docet.Una domenica mattina, l'alba che ghiacciava, l'alcool che ruotava in testa, ho pianto scrivendo quella canzone. Mettendo la sua foto. L'alcool. Dopo la notte in discoteca. La tosse martellante. Ho lasciato solo la tshirt sotto la giacca a vento. Manica alta a lasciar visto e non visto il mio nuovo nome. Mi sono stonato. Ho combattuto e non mi sono arreso alle seduzioni. Non mi abbandonerò, non ancora. Mi permetto il lusso di giocare, e di abbandonare. Giocare e non lasciar tracce.  Trovo soddisfazione solo in me stesso. E' una pausa rigenerativa. Prima del nuovo volo. Quello decisivo. Torno da L. Sorvolero' il Bosforo, mi aspetterà a braccia aperte, le lacrime agli occhi, la voglia e la paura di baciarmi. Non mi lascerà stavolta. Faro' in modo che si disseti di me. Faro' in modo che mi scruti a fondo. Forse è quello di cui ho bisogno. Forse. Per l'ultima volta. O chi lo sa.Nessuno saprà dove saro'. Nessuno saprà che sparirò. Nessun medico a consigliarmi di non andare, nessun medico della mutua da punire.Ho fatto le mie scelte. Ho messo la foto di L. in una cornice. Ora è lì che mi guarda con gli occhi curiosi e le labbra socchiuse per la felicità e la speranza. Te lo devo, paziente L. Mi riavrai per un attimo. Giusto un bagliore di primavera, prima che il tuo vento mi faccia cambiare ancora idea.