Taste in men

Inci Pasaji 1


Ho dato appuntamento a L. nel pomeriggio. Voglio godermi questa sua città mentre lui non c'è.Torno a Taksim e poi mi avvio a piedi verso Sisli.Mentre passa dal parco, vedo A. in compagnia, cambio percorso, non ho voglia di incrociarlo. Non mi va che pensi che sono qui nello stesso suo posto a battere.Io vado altrove.Attraverso lo stradone zeppo di negozi moderni e centri congressi. Mi lascio andare con andatura stanca sulla leggera pendenza che mi porta verso la seconda fermata della metro che conduce fuori dalla città.Sto cercando un Sinemasi. Lo so. Non dovrei approfittare per cornificarlo, ma nonposso tornare al Ruya. Ne voglio vedere un altro.Proprio mentre sto per arrendermi, xché non trovo l'Inci Pasaji, attraverso la strada e scorgo una piccola insegna proprio vicino alla fermata della metro.La galleria in realtà è uncovo di mercerie e negozi di passamanerie, frequentato da mamme e nonne. In fondo c'è un cubicolo con due uomini che vendono i biglietti.Osservo un avventore pagare e salire le scale. Lo faccio anche io.L'edificio è fatiscente. Fa quasi senso. Roba accatastata. Vernici staccate.Entro dalla galleria. Gli occhi non si abituano all'oscurità. Sono immobile. Sullo schermo scene molto spinte. Altro che Ruya coi filmettini del Zequila.Qui c'è Rocco in tutto lo splendore. Il doppiaggio monovocale sia per uomini che per donne. La vociona di un turco che legge un testo inespressivo.Io sono quello attento ai dialoghi dei film a luci rosse.Quando riesco a raggiungere un posto libero e lascio riposare la vista, mi accorgo che c'è molto movimento e la galleria in realtà è un'immensa dark room.Mi arrampico fino all'ultima fila. Mi viene offerto un membro da succhiare. Li voglio vedere prima tutti.Un bel turchetto tozzetto, col baffetto lascia sporgere la sua erezione sotto il maglioncino, ancora incatenata dagli slip bianchi.E' li che se li sfrega, glieli accarezzo e mi lascia fare. Gli tiro fuori il sesso, è caldo per lo sfregamento, cerco di liberarlo.Quando vede che mi inumidisco la mano, ha un moto di paura. Si ricopre e non vuole che lo tocchi +.Torno dal lato opposto, mi asicugo la mano sul primo giaccone che mi capita a tiro. Mi faccio annusare e palpare da un ometto brizzolato che mi sorride felice.Mi apre la camicia bianca, mi accarezza il pelo sul petto, lo stomaco capiente. Si stringe a me, mi annusa il collo. So di buono, lo so. Nel frattempo si masturba.Lo stacco con gentilezza, seguo la sua mano e la sostituisco con la mia.Non ho soddisfazione nelle masturbazioni reciproche. Mi accucio e ingoio, aspettando la sua consistenza calda del sesso voglioso sulla lingua.Sono incurante degli sguardi. Tutti si toccano tra di loro, nessuno fa cenno di unirsi.Non voglio che mi venga in bocca, mi rialzo e lo masturbo ad asta bagnata. Mi spinge la testa verso il basto, mi sussurra qualcosa a cui rispondo no con la testa. Chissà cosa mai avrà voluto dire... Avrebbe voluto scoparmi? Boh!Meglio dire di no. Vorrebbe venire, lo sento da come si impegna, stringo alla base, chissà se ha capito che non voglio assaggiare nulla.Invece mentre mi schiaccia il viso sul ventre sento un sapore metallico in fondo alla gola. Me l'ha giocata. Lo vedo venire a fiotti mentre sputo. Bastardo.Mi pulisco, scendo la gradinata e continuo a sputare. Altro giro.