Taste in men

Inci Pasaji 2, 3 Metro


Scendo il platea. Si accendono le luci. Mi guardo la fauna. Vedo meglio il baffone appena entrato, cosce fasciata dai jeans, camicione verde a quadri, mano da salumiere e naso importante.E' al suo post e mi guarda mentre sono sulla porta. Si palpa. Prima che faccia buio mi siedo poco distante. A luci spente attacco.Mi dice qualcosa brusco. Mi alzo e mi sposto nella fila di dietro.C'è un torello che se lo sta menando. Me lo guardo un po', gli tocco la gamba e toglie le mani scoprendo il salsicciotto monco.Lo stringo e palpo per bene, poi mi butto giù sulla sua sedia, con la faccia tra i coscioni imponenti. E' bello duro e scorre liscio.Succhio dal buco della cappella mentre stringo le palle con l'altra mano. Guarda il film ma ansima. Sempre + veloce. Mi dice qualcosa che x me vuol dire "sto per venire".Mi stacco e viene a schizzi trasparenti, fin sullo schienale di fronte. Si stringe la base e la cappella gli si gonfia nell'orgasmo. Questa non me la perdo, col dito freno le utlime gocce e gliele spalmo x bene.Con la mano incollata esco a ripulirmi e a chiamare L. che da un po' che bussa al cell. Ho solo mezz'ora. Un ultimo ricordo.La fila dietro al torello è occupata da un turco arabeggiante, ben vestito. Si sta massaggiando il cazzo lungo e sottile.Non si scompone quando mi siedo accanto a lui e gli metto la mano sulle sue.Mi lascia fare e ripeto il rituale del torello. Ormai ho un protocollo collaudato e non lo mollo. Questa volta lui mi dice "vengo", forse, nella sua lingua.Stacco la mia, gli inclino l'asta in avanti e viene a fiotti biancastri, si ritira indietro per evitare di sporcarsi.Esco veloce. Mentre mi pulisco mi raggiunge e mi precede giù x le scale. Bello il pantalone del gessato e le scarpe nere, lucidate dallo sciuscià.  Faccio gli occhi dolci al paparino col ventre e il pacco gonfio che sta entrando. Peccato.Ho voglia di provare la metro. Allungo una lira, al cassiere che mi chiede altri 10 centesimi e non me ero accorto. Prendo il gettone e mi fiondo giù dalle scale mobili.La metro di Istanbul è nuova, ben curata, pulita, affollata. Ora di punta.Il cartello mi spiazza. Anche se so dove andare. Taksim - Levent.My love.Un'unica fermata come souvenir. Mi mischio tra la folla dell'ora di punta, manco fossi a MI.Vedo le Tuvalet, pago mezza lira, passo il tornello e la faccio lì al muro, nessuno mi guarda. Guardo io. Dopo l'attività del pomeriggio mi ci vuole un download.Mi faccio una sega lì, incurante degli scatti che fanno le mie gambe mentre vengo e schizzo sulla porcellana del pisciatoio, mentre qualcuno è in fila x il cesso.