e mi lascio cullare dai ricordi che per me resteranno sempre vivi....
finchè un timido raggio di sole non tornerà ad illuminare la mia via....
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Post n°47 pubblicato il 29 Giugno 2008 da taty67
Ieri il mio signor marito è tornato a casa con uno scooterone. E pensare che ho sempre avuto una paura folle delle due ruote....il massimo che mi concede la mia vigliaccheria è un giro in bici! Torna a casa e con fare tranquillo (mi conosce bene lui...) mi dice: "Giovanni mi ha prestato il suo scooter. Domani ce ne andiamo in giro tutto il giorno? Dove vuoi andare?" Che domanda sciocca! Ovviamente ho optato per un giro sul lago di Garda! Il giro del lago in moto è una cosa che desidero da sempre...nonostante la paura. E così alle 10,30 si parte, colazione al sacco pronta, costume da bagno indossato, casco e viaaaaaaaaaa Man mano che si procedeva l'aria e il sole sulla mia pelle compivano il miracolo. Sono riuscita a lasciarmi indietro le preoccupazioni, le angosce e il pensiero di mia madre devastata dalla chemioterapia. Roby mi conosce...e soprattutto mi ama. E come tutte le persone che amano sa sempre dire e fare la cosa giusta al momento giusto. Mi sono rilassata piano piano...e più mi allontanavo da casa, meno paura avevo. E pensare che ad inizio viaggio ero tesa come un palo La prima sosta a Manerba...dove abbiamo approfittato dell'ospitalità della nostra amica V. e di sua madre...un tuffo in piscina, due risate con gli amici di sempre e poi, seppur un po' a malincuore, abbiamo proseguito. Salò, Maderno, Gargnano...e poi Limone, Riva, Garda, Bardolino.....riempiendomi gli occhi di splendidi paesaggi. Riempiendomi i polmoni di profumi....riempiendomi l'anima di serenità. Grazie Roby. Ti amo. |
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La poesia che più amo....
Ti si sta vedendo l'altra.
Somiglia a te:
i passi,la stessa fronte aggrondata,
gli stessi tacchi alti
tutti macchiati di stelle.
Quando andrete per la strada
insieme, tutte e due,
che difficile sapere
chi sei, chi non sei tu!
Così uguali ormai, che sarà
impossibile continuare a vivere
così, essendo tanto uguali.
E siccome tu sei la fragile,
quella che appena esiste, tenerissima,
sei tu a dover morire.
Tu lascerai che ti uccida,
che continui a vivere lei,
la falsa tu, menzognera,
ma a te così somigliante
che nessuno ricorderà
tranne me, ciò che eri.
E verrà un giorno
- perché verrà, sì, verrà -
in cui guardandomi negli occhi
tu vedrai
che penso a lei e che la amo:
e vedrai che non sei tu.
Pedro Salinas
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