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DECRETO LIBERALIZZAZIONI, CLAMOROSO: ART. 44, ARRIVANO LE CARCERI PRIVATE


Milano,15-02-2012Carceri affidate ai privati, con obbligo di partecipazione delle banche. Ecco cosa si nasconde nell’art. 44. La mafia ringrazia. Nel decreto “liberalizzazioni” una ventina di righe all’articolo 44 di cui nessun giornale ha fatto ancora parola : "Carceri affidate ai privati, con obbligo di partecipazione delle banche". Il provvedimento si chiama Project financing per la realizzazione di infrastrutture carcerarie, ed in sintesi realizza un sogno da tempo coltivato: quello di affidare le carceri ai privati per lo sfruttamento della schiavitù. Il Governo Monti avrà certamente avuto un'ispirazione divina per emulare la civiltà classica dell'antica Roma, l'entità numerica della popolazione sottomessa e l'importanza economica e sociale della schiavitù romana, la civiltà classica più condizionata dallo sfruttamento della schiavitù ...Nell'articolo 44 è scritto nero su bianco che "al fine di assicurare il perseguimento dell’equilibrio economico-finanziario dell’investimento, al concessionario è riconosciuta, a titolo di prezzo, una tariffa per la gestione dell’infrastruttura e per i servizi connessi, ad esclusione della custodia".  Con infiltrazioni mafiose le carceri saranno gestite dai delinquenti. Quelli di serie A, naturalmente, perché quelli di serie B saranno il “prodotto”, ovvero coloro su cui si farà business. Un tot a carcerato. E il carcere, naturalmente, dovrà essere sempre pieno altrimenti non conviene: non buttate più cartacce per terra, mi raccomando.C’è dell’altro: "Il concessionario nella propria offerta deve prevedere che le fondazioni di origine bancaria contribuiscano alla realizzazione delle infrastrutture di cui al comma 1, con il finanziamento di almeno il 20 per cento del costo di investimento".In soldoni, è fatto obbligo di far partecipare le banche alla spartizione della torta. Torta di denaro pubblico, perché è sempre lo Stato che paga. A meno che non si farà lavorare a gratis i detenuti, in concorrenza con le aziende, e con il compenso intascato dall’”imprenditore carcerario”. Funziona così, in USA. Siamo fiduciosi che, nel decreto “privatizzazioni”, si privatizzerà anche il lavoro schiavo dei carcerati.Antonio De Candia