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Alla fine sembra Litvinenko, l'ex spia del KGB, non sia proprio deceduto per un'epatite fulminante. In questo momento si cerca di capire quale sia stata effettivamente la fonte della contaminazione. Certo e', che ad oggi, piu' di mezzo migliaio di persone è andato sotto screening. Come effetti sulla percezione delle persone, a Londra, è come se fose esplosa una mini bomba sporca. Il goverrno inglese non l'ha presa sul ridere. L'Intelligence Inglese parla di "state terror", affermazione abbastanza pesantuccia. Ora la responsabilità della Russia è ancora tutta da provare. Mi chiedo , che cosa sarebbe successo se uno staterello del terzo mondo avesse commesso qualcosa di simile altrove. Magari in USA? Paura eh! |
E' arrivato lo Zune, l'Ipod killer by Microsoft. Questa recensione non e' esattamente entusiastica. Avoid e' il consiglio di sintesi. La causa a detta del redattore sta nel design completamente "music industry driven" . Rabbrividiamo. |
Prendo spunto da questo articolino "Can a Manager Be a Techie and Survive?" di Computerworld. E' una domanda che, chi come me , quadro aziendale proveneinte con responsabilità operativo tecnologiche, periodicamente si fa.Come bilanciare e sviluppare le proprie competenze tecniche e manageriali in modo armonico? In realtà il tema dell'articolo è leggermente differente: Puo' un buon tecnico essere un buon manager? La tematica di fondo e' comunque quella. Manager o Tecnici? Una figura nega l'altra? |
Dunque, tempo fa ripensavo a quando studente all'Università di Pisa partecipai alle prime gare di robotica organizzate all'ARS Lab del Sant'Anna. Tra il 94 al 95 o giu' di li del secolo scorso. Fu una bella esperienza. Ero in un team composto da altri Informatici come me e Ingegneri, tutti all'epoca abbastanza implumi e di buone speranze. Lo scopo della gare era di costruire un robot autonomo che fosse in grado di destreggiarsi in un labirinto e fare alcune cosucce, tipo individuare delle sorgenti di luce e suono e segnalarle. In funzione di quello che il robot riusciva a fare prendeva dei punti. Il robot che prendeva piu' punti, vinceva la gara. Alla fine non abbiamo vinto, ma ci siamo sicuramente divertiti. In particolare con grande spirito di impresa la nostra squadra era una delle poche che era riuscita a farsi sponsorizzare. Lo sponsor era niente po' di meno che MC Microcomputer. Rivista all'epoca egemone nel panorama editoriale Italiano. Con quei ragazzi ho perso i contatti e a distanza di anni mi piacerebbe avere notizie. La mia memoria e' ahime' un colabrodo, a distanza di 10 anni non ricordo piu' i nomi. Mi riprometto di andare a scavare per carcare qualche informazione. |
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L'isola dei senza colore, Oliver Sacks
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