Non lo so

Diritti e doveri


No, tranquilli. Non è un trattato di giurisprudenza. Solo che mi riprendo ora da tre giorni intensi di malinconia. La riduzione del mio orario di lavoro, con conseguente calo di stipendio, è stata una mazzata in testa di cui non avevo proprio bisogno. E, lo ammetto, il mio spirito da combattente è andato a farsi benedire. Sono uscita, ok. Ho fatto servizio in ambulanza e vista tanta gente, si. Ho avuto occasione di non pensare, certo. Nonostante ciò, ho passato gli ultimi tre giorni a lagnarmi e a stare col muso. Non mi è ancora passata del tutto. Però poi uno pensa. Le mie cugine hanno trascorso con me il fine settimana. E abbiamo dormito insieme, chiacchierando prima di svenire a letto. Siamo uscite con i miei amici, loro si sono divertite pur non conoscendoli. Ho passato la mattina di sabato con mia nipote in braccio, a riempirci di coccole. Alcuni altri amici mi hanno mandato tanti messaggi, mi hanno telefonato. E allora mi sono detta "Gioia mia, in piedi. Lavora e combatti". Finchè ho loro, tutti loro: zero diritto all'autocommiserazione. Certo, non saranno loro a darmi uno stipendio, un lavoro. Però ci sono. E io mi sento più forte