Team Sculazzo Italia

«La Mia Dolomiti Superbike" (by Kiara)


«E’ evidente che la Dolomiti Superbike è rimasta nel cuore, e nelle gambe, di tutti… E’ evidente che la sua unicità totale la rende un traguardo… E’ altrettanto evidente che ognuno nel suo piccolo ha cercato di affrontarla come sfida personale dell’anno … o della vita come ho scelto io a Dicembre 2012, quando ignara di come e dove sarei stata il 06 Luglio 2013, mi sono iscritta 10 minuti dopo l’apertura delle adesioni.Sono passati i mesi tra lavoro, vita pseudo-normale, tanti sacrifici e molte rinunce, tutto per il 06 Luglio cercando di allenarmi come meglio potevo e con il massimo impegno, ma mai fatti i 113 km e i 3400 mt di dislivello previsti dalla “gara di mountain bike più dura delle Dolomiti”.  :shock: Nessuna ambizione di risultato, nessuna lotta conto nessuno, solo una lotta personale per dimostrare una volta per tutte a me stessa che è la testa che comanda; troppi limiti, troppe paure, troppe “balle”, :roll:  come si dice…. Nello sport, nella bici, serve cervello e fisico, io ultimamente ho dimostrato di non avere né l’uno né l’altro, quindi … fa te che razza di sfida!!! Pero’ avevo un debito, un debito grosso da tanto tempo, e una lezione da dare e da imparare. La Dolomiti mi ha dato l’occasione, e questo post vuole esserne la dimostrazione, perché, come dice il nostro Stefo, questa è una gara da testa …Fare la cronistoria di questo weekend è un po’ difficile e lungo, tante emozioni, tanti dubbi e paure da ricacciare indietro …Parto dalla cena della sera in hotel: il Presidente lancia la proposta: “Facciamo la gara tutti insieme al ritmo del più lento”  si alzano i soliti cori “seeee... certo, come no!!”, perché ogni volta si dice così, e poi matematicamente la vena si chiude e tanti saluti.. nessuno aspetta nessuno… Io non voglio illudermi, Alex ha già promesso di aspettarmi, quindi non voglio essere di peso a chi ne ha più di me, e non credo alla proposta nemmeno io. Siamo in una ventina della squadra, con ritmi spesso troppo diversi…Ore 05:30, sveglia colazione e partenza, ci sono 7 Km di trasferimento hotel/striscione di partenza. Guardo l’orologio attaccato sotto lo striscione che sarà anche l’arrivo … segna 07:39 … chissà che ora segnerà quando (e se) arriverò… mah… non ho tempo per riflettere perché entrati in griglia, si parte subito. Quanta gente … che casino… e che tifo, pentole e campane e persone che fanno il tifo persino con le pentole lungo la prima salitella in asfalto che ci accompagna verso l’impresa .. e che panorami … mamma mia… giornata stupenda in Alta Punteria.
Dopo un paio di km tranquilli, mi guardo intorno e vedo che siamo rimasti in 6 del team insieme… al bivio per la scelta del percorso corto e lungo, il Busco, la Morena e Andri scelgono giustamente il primo e io, Alex e il presidente verso la “morte”… Finalmente un po’ di discesa, il mio “pane”, fosse più asciutta magari… sembrano sabbie mobili e tanti vanno in crisi … avanti, nessun problema se non che mi sto sporcando un sacco e poi nelle foto vengo brutta… : )Al primo ristoro ecco gli altri .. ci sono Alle e il Loson che ci aspettano … bè, con mia grande sorpresa il gruppo rimane unito, e andiamo avanti insieme.Al 30 km comincio ad aver un brutto presentimento: il ginocchio solito, che da anni dormiva ma che nell’ultima settimana aveva patito il sovrallenamento, comincia a fare male… lo guardo ed è già gonfio .. mancano 90 km… cosa faccio?? So che anche stringendo i denti ci sarà da soffrire parecchio, lo conosco il bastardo. Inizia un po’ di crisi, dico a Alex che non so se ce la faccio … inizia a far male tutto perché la pedalata è diventata scomposta. Il ritmo cala notevolmente e il Monte Elmo, la scalata più dura di 10 km è lì vicino … aiuto.. panico … in un altro momento mi sarei messa a piangere e invece miracolo, sono riuscita a mettermi calma e a pensare che tanto, quando sei in un tunnel puoi solo andare avanti, non esiste il senso alternato e no, chissenefrega di domani! Oggi è oggi, il dolore fisico poi passa, i rimpianti invece non passano mai…la vita me l’ha insegnato già troppe volte.Per fortuna in salita piano piano l’aspirina mi ha aiutato, e i ragazzi che mi aspettavano più avanti e mi sostenevano, hanno fatto tutto il resto.Arrivare in cima al monte Elmo è uno spettacolo …. Sia per lo scenario che ti si presenta a 360°, neve ancora in alcuni punti, che soprattutto perché ce l’hai fatta, è andata… ma non finita…
Ecco il Ceck che arriva! Era partito nelle griglie più indietro e ora ci ha preso e si unisce.Ho capito che davvero avremmo fatto il percorso insieme… il Presidente sembrava un foto reporter dell’organizzazione e si fermava spesso approfittando del mio passo lento, gli altri ne approfittavano per dire qualche cretinata e fermarsi a ogni ristoro, Alle Vezzali per pettinare gli altri ciclisti con le sue emissioni gastriche degne della gara di Ruttosound, e io stringevo i denti e andavo avanti, anche per loro. Chili di crostata e litri di coca per tutti a ogni ristoro … e quanti ce n’erano…Circa a metà del percorso pero’ ci siamo accorti che il passo poco allegro, ci stava portando fuori dai tempi limite degli ultimi 3 cancelli … il tempo limite per finire la gara erano le 18:00 e secondo alcuni calcoli, non ci saremmo rimasti dentro… quindi avanti veloci… sì… veloci…come no! A parte un volo da cineteca del Ceck nel torrente con la bici (povero, gli è proprio andata bene!!), tutto procede tra dolori al fondoschiena per tutti e invece tutti i dolori possibili me..Pian piano ho iniziato a fermarmi meno per non far perdere loro troppo tempo, ho buttato giù di tutto; cafeina, guaranà ancora aspirina… che belle invenzioni!! Ma alla fine penso di essermi quasi drogata perché non capivo più niente.Oggi è il 06 Luglio, iniziano i saldi… le mie amiche sono in centro piene di borse e borsine … e io qua .. dispersa nei boschi …
Prato Piazza .... ultima salita…limite tempo preso a 10 minuti. Tutta discesa a bomba ora … 63 km/h … dai che ce la facciamo, ci diamo forza tutti, sono passate 10 ore in sella … ultimi sali/ scendi e vediamo il campanile di Villabassa … è fatta … non so come ma ci sono … guardo in cielo, lacrima di gioia e dico grazie ..  lo so perché ce l’ho fatta …curva e ecco il traguardo, sono le 17:57,  e noi 6 ci mettiamo in fila … il nostro grandissimo e bellissimo arrivo in parata, di gente che ha una passione in comune, gente normale, nessun fenomeno, solo la voglia di condividere una delle esperienze più belle che si possano fare .. insieme… e gli altri ragazzi della squadra arrivati già da un po’ che ci aspettano con un tifo da stadio … bello …
Grazie…Grazie a chi mi ha aiutato ed è stato con me in gara, davvero, di cuore…C’è un amico che vedendo la mia foto dell’arrivo con le braccia alzate e con un sorriso particolare, ha capito che in quel momento mi stavo liberando di tanto … tanto sofferenza passata, tante delusioni cancellate con questa impresa personale… devo tanto anche lui.E grazie… il mio ultimo grazie che scrivo con una lacrima che scappa, alla persona che mi ha più aiutato a sopportare queste 10 ore … chi mi ha passato nel DNA la passione per il ciclismo, lui che si perdeva poche gare, ma che purtroppo non ha mai fatto in tempo a vedermi su una bici.. troppo tardi è arrivato il mio interesse …. Tempo perso…Ho deciso di fare la mia impresa proprio qua, nei posti in cui mio padre ha passato i suoi momenti più belli, vicino a Braies, per questo sono arrivata in fondo e spero che da lassù sia stato orgoglioso di sua figlia… qua ho ritrovato testa e cuore...Grazie DolomitiSuperBike..»