Tea Time

Stelle


E se prima ella era stanca e spossata da morire, ora, contemplando senza mai saziarsi la bellezza del volto divino, si sentiva riavere. Ella mira il biondo capo e l’abbondanza dei capelli umidi d’ambrosia; sul collo bianco come il latte e sulle guance rosate ella vede le ciocche dei capelli distribuirsi ed allacciarsi graziosamente, in modo che le une coprono la fronte e le altre la nuca, facendo impallidire, con lo splendore lucente che irraggiavano, persino il chiarore della lucerna. Sugli omeri dell’alato Dio le bianche ali brillavano come fiori luccicanti di rugiada e, sebbene giacessero in stato di riposo, le loro piume molli e delicate palpitavano tremule con capricciosa irrequietezza. E tutto il resto del corpo era liscio e splendente, e tale, insomma, che Venere può ben vantarsi d’essergli madre.(Tratto da "La favola di Amore e psiche" di Lucio Apuleio) 
Ho pensato. Forse era regalo... Forse solo tirato filo rosso per piccolo momento e io accorta che eri qui come se no fossi andato. Icona cerco e dà a me calma, anche se adirata, come calma di fiume che va piano ma che poi ha piena a improvviso. Io così entrata dentro te, no so cosa ora rimasto di me in te, ma sento che umide di ambrosia sono parole mute, e se mai è scritto, mai è dolce dolore che porta lontano.Poi, se tu hai fortuna di dimenticare, io no, ma no frequento rimpianto e rammarico. Così che possono ardere stelle e cadere anche giù, senza più ira Aiko impara a guardare sempre cielo nonostante.(o forse, solo comparso fantasma che gioca a mahjong e scappa per no si sa dove, con occhi di Aiko tra tanti occhi di libro con molte pagine)