TEATROM

Buddha: il più radicale dei rivoluzionari


Buddha: perché tra tutti coloro che hanno lottato per la Libertà ell’uomo, possiamo considerarlo come uno dei più radicali Rivoluzionari? Perché ancora oggi, dopo secoli di storia, il suo insegnamento ha un potenziale enorme per ognuno di noi? Se non hai tempo per leggere ti rispondo in poche righe: Buddha ci insegna un metodo, un modo pratico, assolutamente all’avanguardia, per uscire fuori dalla sofferenza e realizzare tutto il nostro potenziale migliore. Si tratta di un metodo che è frutto di un’instancabile ricerca, compiuta con una determinazione senza pari, in prima persona. Per Siddharta, come per altri illuminati, il più grande e radicale rimedio per i mali che affliggono l’umanità, per l’odio, la violenza, le ingiustizie, la paura, l’angoscia… la cura definitiva e fondamentale è il Risveglio: la fine della schiavitù più grave, quella della propria coscienza. In questa sede non ci interessano le articolate questioni di tipo storico, filologico, filosofico, religioso; né quelle riguardo le tradizioni e le fonti. Certamente si tratta di un patrimonio culturale enorme, vivo e pulsante, dal valore inestimabile, di cui puoi avere una ottima sintesi su Wikipedia, alla voce Gautama Buddha. Ma quello che mi preme condividere qui è proprio la modernità dell’indagine del “ricercatore” Buddha; e del suo obiettivo chiaro, pragmatico, potente, quello di liberare sé stesso e ogni uomo dalla sofferenza. Come è noto, non esitò a sperimentare, con lo spirito e il coraggio che solo un ricercatore geniale può avere, senza mai accontentarsi di dogmi, formule, o strade che non lo conducessero al risultato desiderato. Una lezione che ancora oggi rimane assolutamente rivoluzionaria è la cosiddetta “osservazione di sé”, cioè la straordinaria possibilità dell’uomo di percepire sé stesso e il proprio stato fisico, emotivo, mentale. Ancora dopo 2.500 anni, pare proprio che questo processo davvero speciale sia – malgrado la sua semplicità – sconosciuto ed estraneo, alla maggior parte; e questo malgrado grandi opere di divulgazione avvenute nel XX secolo, tra cui quella di Yoganandha, o di Gurdjieff, o di Osho Rajinish. Cosa accade quando diventiamo osservatori di ciò che stiamo provando, ora? In questo momento? Quando guardiamo con compassione la nostra rabbia, la paura, l’orgoglio, l’angoscia…? osservatore, fisica quantistica A distanza di 2.500 anni lo ha descritto bene proprio la fisica quantistica, quando afferma che “l’osservazione cambia il fenomeno”. Ed in effetti, basta un esempio semplice per comprendere perché l’auto-osservazione è così importante per affrontare la propria sofferenza o quello che di noi vorremmo migliorare. Immagina di essere alla guida della tua macchina, preso dal flusso dei tuoi pensieri; sai quello stato semi-automatico, in cui sei quasi completamente assorbito. Ma quando al semaforo e qualcuno ti osserva, in un attimo tutto cambia. Sai che una persona ti sta guardando e nulla è più come un secondo fa. E lo stesso accade quando gli sguardi di un uomo e di una donna si incrociano. Allo stesso modo, quando osservi con compassione ciò che provi e ciò che pensi, lo stai già cambiando. Allo stesso modo, osservare sé stessi cambia le cose, cambia l’emozione, i pensieri, l’atteggiamento. Quindi, cambia la realtà: e tutto è possibile. Proprio perché, Buddha insegna: i tuoi pensieri creano la realtà. E nel Dhammapada, che puoi scaricare qui, questa lezione ricorre continuamente, anzi forma la trama stessa dei versi: Il saggio osserva continuamente i propri pensieri, che sono sottili, elusivi ed erranti. Questa è la via verso la felicità La padronanza della propria mente, ribelle, capricciosa e vagabonda, è la via verso la felicità. L’inconsapevole è il peggior nemico di se stesso: le sue azioni cieche producono frutti amari http://it.paperblog.com/buddha-il-piu-radicale-dei-rivoluzionari-927015/