E’ possibile che noi non siamo parte della natura... che ne siamo separati!?... Non sarebbe, forse, come dire che, quella foglia o quel frutto, poiché si staccano apparentemente dall’albero, ne sono separati!?... fra tante altre domande possibili: cosa sarebbe, allora, la separazione fra la foglia e l’albero!?... ci sarebbe un vuoto, un nulla fra di loro!?... anche nel solo spazio, che non può contenere e imprigionare dentro ai suoi confini il pensiero, non ci può essere il nulla... esso è sempre pieno ed occupato in continuità dalle cose con il loro corpo... anche “là”, dove non vediamo apparentemente “niente”, ed è lo spazio più vasto, c’è l’aria, che è il corpo più grande che ci sia... che tutti i corpi avvolge e penetra... il pensiero, che non ha corpo, e che non possiamo percepire con i sensi, per pensarlo e rappresentarcelo in una forma, non potremmo, forse, dire che... è come l’aria... l’azzurro cielo.... anzi ancora più indefinitamente sottile.... allora, in noi stessi, ci sono più mondi in continuità fra di loro: il verde mondo, il rosso corpo e l’azzurra mente... allora, anche in noi stessi, come nell’universalità dell’universo, se “vediamo separato”, ci ritroviamo a separare il corpo dalla mente e questi dallo spirito... noi come frammenti in mezzo al mondo fra altri frammenti e... noi stessi, come un insieme di frammenti ma... pur sempre un insieme più o meno coeso.... allora, il viaggio, non sarebbe, forse, riunire ciò che è sparso... come le tessere di un mosaico!?... allora... apparirebbe che, il viaggio, più “tocca”, riunendole, le cose a noi “esterne” più, enigmaticamente, “chiarisce” la profondità interiore!?... gli antichi saggi di tutte le tradizioni dicevano che, la conoscenza, che è sempre conoscenza del Sé, è identificazione fra il soggetto e l’oggetto.... ma queste sono solo parole e.... gli orizzonti ed i punti di vista sono, in ognuno, diversi ma... non è, in fondo, questo, lo spettacolo della manifestazione... una molteplicità in UN UNI-VERSO.... UNI-VERSO.... il suono di questa parola mi risuona come una filastrocca che canta: verso l’UNO.... verso l’UNO.... verso l’UNO... UNO... UNO... 1.... 1....1....0.....0..... ......... ........
LA NATURA DEL LABIRINTOCONSIDERAZIONI
E’ possibile che noi non siamo parte della natura... che ne siamo separati!?... Non sarebbe, forse, come dire che, quella foglia o quel frutto, poiché si staccano apparentemente dall’albero, ne sono separati!?... fra tante altre domande possibili: cosa sarebbe, allora, la separazione fra la foglia e l’albero!?... ci sarebbe un vuoto, un nulla fra di loro!?... anche nel solo spazio, che non può contenere e imprigionare dentro ai suoi confini il pensiero, non ci può essere il nulla... esso è sempre pieno ed occupato in continuità dalle cose con il loro corpo... anche “là”, dove non vediamo apparentemente “niente”, ed è lo spazio più vasto, c’è l’aria, che è il corpo più grande che ci sia... che tutti i corpi avvolge e penetra... il pensiero, che non ha corpo, e che non possiamo percepire con i sensi, per pensarlo e rappresentarcelo in una forma, non potremmo, forse, dire che... è come l’aria... l’azzurro cielo.... anzi ancora più indefinitamente sottile.... allora, in noi stessi, ci sono più mondi in continuità fra di loro: il verde mondo, il rosso corpo e l’azzurra mente... allora, anche in noi stessi, come nell’universalità dell’universo, se “vediamo separato”, ci ritroviamo a separare il corpo dalla mente e questi dallo spirito... noi come frammenti in mezzo al mondo fra altri frammenti e... noi stessi, come un insieme di frammenti ma... pur sempre un insieme più o meno coeso.... allora, il viaggio, non sarebbe, forse, riunire ciò che è sparso... come le tessere di un mosaico!?... allora... apparirebbe che, il viaggio, più “tocca”, riunendole, le cose a noi “esterne” più, enigmaticamente, “chiarisce” la profondità interiore!?... gli antichi saggi di tutte le tradizioni dicevano che, la conoscenza, che è sempre conoscenza del Sé, è identificazione fra il soggetto e l’oggetto.... ma queste sono solo parole e.... gli orizzonti ed i punti di vista sono, in ognuno, diversi ma... non è, in fondo, questo, lo spettacolo della manifestazione... una molteplicità in UN UNI-VERSO.... UNI-VERSO.... il suono di questa parola mi risuona come una filastrocca che canta: verso l’UNO.... verso l’UNO.... verso l’UNO... UNO... UNO... 1.... 1....1....0.....0..... ......... ........