teatrando... forse

Post N° 33


La Genesi del Labirinto Genesi 1,1-81 In principio Dio creò il cielo e la terra. 2 La terra era informe e deserta e le tenebre ricoprivano l'abisso e lo spirito di Dio aleggiava sulle acque.3 Dio disse: «Sia la luce!». E la luce fu. 4 Dio vide che la luce era cosa buona e separò la luce dalle tenebre 5 e chiamò la luce giorno e le tenebre notte. E fu sera e fu mattina: primo giorno.6 Dio disse: «Sia il firmamento in mezzo alle acque per separare le acque dalle acque». 7 Dio fece il firmamento e separò le acque, che sono sotto il firmamento, dalle acque, che son sopra il firmamento. E così avvenne. 8 Dio chiamò il firmamento cielo. E fu sera e fu mattina: secondo giorno.  La genesi del Labirinto: IMMAGINI di percorsi In tutte le tradizioni l’albero è prese come simbolo dell’intero universo: la chioma è la cupola del cielo, le radici la terra ed il tronco l’atmosfera: il luogo dello sviluppo delle forme: l’uomo e tutti gli altri esseri. Le stagioni della natura traducono, nel mondo manifestato, il ciclo della creazione, anche questa umanità ne è compresa: cosicché i libri sacri ed i miti di ogni luogo e tempo parlano di un età dell’oro, di un paradiso terrestre, di una primavera dell’umanità.... ormai perduti... o, forse, solamente scorsi... sembra che, il tempo attuale, sia il tardo autunno, il tempo in cui il frutto maturo è caduto dall’albero e.... nella sua marcescenza, assorbito dal fango della terra, trascina con sé, in quella profondità tenebrosa, il seme... l’età del ferro narrata dalla tradizione greca; il KaliYuga della tradizione indù; l’era del lupo della tradizione scandinava... è così che, l’umanità si trova sprofondata nella parte più tenebrosa del Labirinto.... ma la natura, di cui il tempo è parte, è segnata dal movimento ciclico... ed ecco allora il simbolo del fior di loto... o della ninfea... volteggia sulla superficie delle acque, meravigliosamente aperto ad accogliere la luce del sole... come un suo riflesso sullo specchio delle acque... sotto... le acque dell’esistenza corporea.... è lì che la parte attuale di noi è sommersa.... quel filamento pianta e radice che sembra perdersi nell’abisso del fondo senza toccarlo... la luce del sole è troppo attenuata dalle acque.... quasi spenta... per vedere, delle acque, la magnificenza del loto sulla sua superficie... eppure... che magnifico mistero.... sembra d’intravedere come una linea continua che, dal sole, un raggio.... rispecchiandosi in loto sulla superficie, dritta prosegue... il velo delle acque sembra trasformarla in sottile filamento pianta radice e.... l’oscurità dell’abisso sembra dissolverla prima del fondo... ma.... eppure.... impercettibile all’occhio corporeo, la linea, immaginandosi, dritta, tocca il fondo... in un angolo.... il nostro angolo recondito.... è allora.... forse.... che angolo e sole s’uniscono e, dall’unione immaginabile col sole, nell’angolo recondito, si risveglia in suono d’armonia che, in onde perfettamente concentriche e spiraliformi si espande e s’eleva verso il sole... come da esso richiamate.... e, raggiunta la superficie delle acque, diventa fior di loto... immagine riflessa del sole... pronta, così, a ritornare al sole nell’ultimo viaggio nelle acque superiori.Gli antichi saggi dicevano che, la forza implicita e mai tramontabile di questa unione è.... AMORE