teatrando... forse

DALL'ABISSO ALLA REALTA'


C'era una volta l'immensità che godeva di beatitudine infinita nel suo tener tutto in sé non mancando di nulla..... poi... de-cise di guardarsi dentro scorrendo una alla volta tutta le sue meraviglie ..... per far questo si concentrò nel suo mezzo come UNO PUNTO è cominciò a scorrersi guardando prima il punto più alto.... poi scorrendo punto per punto lo spazio che stava de-lineando, guardò il punto più basso e così di seguito.... a sinistra... a destra... in ogni direzione... ed ogni punto che guardava...era uno, due, tre, quattro....in moltitudine indefinita meraviglie.... pensò: in-fine sono questa moltitudine di meraviglie come in-principio sono solo UNO.... e questa è la più grande delle meraviglie....Uno di questi punti fu Cecetto, il bambino le cui avventure mi raccontava mia nonna da piccolo, tanti tanti anni fa... C'era una volta Cecetto, il Padre l'aveva abbandonato nel bosco, per motivi che non ci è dato di sapere forse perché non li comprendiamo, e le molliche di pane che aveva lasciato sul sentiero si erano mescolate alle foglie secche e, infine, la pioggia e le nebbie le avevano inghiottite nel fango, oppure, perché se l'era semplicemente perdute.... solo e disperato per la situazione, aveva, però, in fondo al cuore la ferma intenzione di ritornare alla casa del Padre, stremato da questo tormento, nella fredda notte invernale s'addormentò stremato.... ristorato dal sonno, a metà della notte, si svegliò con un pensiero chiaro....pensiero mutuato da nopurpureo (che si definisce portatrice sana di tormento...o forse insana)...... pensiero che faccio mio ringraziandola. ho imparato ad aspirare alla gioia...e questo è già gioia...bisogna ascoltarsi e non analizzare il tormento ma le sue cause...proiezioni di ombre che si mischiano alla nostra carne...e fanno male...lentamente si rimuovono...e nei segni c'è solo vita...si chiama conoscenza...