TIVOLI NEL MONDO

"PUBBLICO NON E' PECCATO"


  "PUBBLICO NON E' PECCATO"“Pubblico non è peccato” è l'estrema sintesi della posizione politica di Alleanza per Tivoli e, nel caso specifico, sulla questione dell'Asa affermiamo che la società non va venduta né totalmente né parzialmente, non va smantellata, ma va salvaguardata e potenziata. ·         Negli anni '90 il servizio della raccolta dei rifiuti era affidato a società private ma, la necessità di un servizio migliore faceva istituire nel 1994 l'Asa nella forma di Azienda Speciale, sotto lo stretto controllo del Comune, con i migliori auspici e il consenso generalizzato. ·         Nel 2001 ci fu la trasformazione dell'Azienda Speciale in Società per Azione per avere la possibilità di una gestione più “snella” e aziendalista, ma il problema dei rifiuti era lontano dall'essere risolto. Nel frattempo altri servizi furono affidati all’Asa. ·         Nel 2006 fu affidato all'Asa anche il servizio di riscossione della Tia, appena introdotta in sostituzione della Tarsu. ·         Nel 2007 fu costituita l’Asa Srl a cui furono trasferiti dall’Asa Spa i servizi dei parcheggi, dell’affissione, della pulizia degli immobili, della pulizia del cimitero, della sosta bus turistici, dei bagni pubblici, della segnaletica, del protocollo comunale; all’Asa Spa rimaneva la RSU e la riscossione Tia. Il tutto motivato dall'intendimento di poter sciogliere l'Asa per essere assorbita dall'Ama. Il problema dei rifiuti in città ancora non trovava le auspicate soluzioni. ·         Nel 2011, in occasione della ricognizione delle società partecipate, prevista dalla legge, il consiglio comunale ha approvato la delibera 43 che prevede la privatizzazione dell’Asa Spa per almeno il 40% delle azioni. Nel frattempo il problema dei rifiuti si acuiva tanto che, per ultimo nel giugno scorso si palesava un'ulteriore emergenza rifiuti finita anche sulle cronache nazionali, con le scontate ricadute negative sulla città.In questo contesto, oggi l’Asa si trova in una situazione difficile. Occorre individuare i motivi, le responsabilità, le soluzioni e gli obiettivi futuri, qual'è e quale dovrebbe essere il ruolo dell’Asa nel comune di Tivoli. In ogni caso al di la della necessaria ricerca delle responsabilità è prioritario il salvataggio della società. Le risorse dell’Asa sono l'affidamento della raccolta e smaltimento dei rifiuti e della riscossione della Tia e della Tares, e lo status di società a totale capitale pubblico; altra risorsa dell’Asa Spa è la sua partecipazione totalitaria all’Asa Srl. Il pubblico garantisce la sopravvivenza attraverso un piano finanziario, predisposto dall'Asa e approvato dal consiglio comunale, che copre integralmente i costi con le entrate delle fatture da emettere. Eppure la società è in crisi per l’aspetto finanziario e per qualità dei servizi scadenti rispetto alle aspettative. La responsabilità non può essere addossata sui lavoratori, ma sicuramente su chi governa e gestisce la società e i servizi affidati. I lavoratori possono essere chiamati in causa rispetto all’etica del pubblico che “deve” portare gioie e dolori: al vantaggio del posto fisso deve corrispondere la morale della ricerca del buon servizio. Del resto le privatizzazioni ci dicono come al di fuori del pubblico le garanzie ricercate e condivise poco contano. Riguardo le responsabilità si pensi al servizio della riscossione. Per garantire le entrate a copertura del piano finanziario il servizio è affidato all’Asa che invece di riscuotere ha messo in piedi solo “papocchi”, tanto che dal 2006 ad oggi le riscossioni da effettuare ammontano a circa 19 milioni di euro: la responsabilità non può certo essere dell’impiegato! Nel 2006 sulla Tarsu è stata messa una “pietra tombale” e si è partiti con la Tia, affidandone la riscossione all’Asa, la quale ha subappaltato alla Gerit, con pessimi risultati, per poi affiancare un altro subappalto, quello dell’Andreani Servizi, tra l'altro senza indirizzi o condivisione del Comune titolare del tributo.    Del resto se il pubblico rinuncia alla prerogativa propria di risolutore dei problemi per divenire semplice stazione appaltante, perde la sua ragione di essere. Il pubblico nel momento in cui subappalta sta fallendo.Eppure è chiaro che gran parte dei problemi nascono proprio dalla mancata riscossione della Tia. Anzi, quello della riscossione Tia affidata dal Comune all’Asa è il vero fallimento dei responsabili della gestione dell’Asa. Due mesi fa si è arrivati a far ricorso all’art. 182 bis della legge fallimentare. In questi giorni invece è stato sottoscritto un accordo con il principale creditore che permette di superare un tipo di emergenza ma che lascia sul tappeto le altre che in un ordine di priorità nell'interesse generale sono: la salvaguardia della società, la garanzia del servizio, il pagamento degli stipendi, la garanzia degli altri creditori, la ristrutturazione della società, individuazione delle responsabilità e dei responsabili.Il messaggio di Alleanza per Tivoli è chiaro: noi prioritariamente sosteniamo il pubblico. Salvaguardare l’Asa è un fatto culturale e di solidarietà. Quindi l’impegno di Alleanza per Tivoli è quello di non dismettere la società, e la proposta è quella di una ristrutturazione della società stessa e dei servizi resi, a partire dall’avvio della raccolta differenziata porta a porta. Infatti l’Asa Spa, direttamente o attraverso la sua controllata Asa Srl, svolge una serie di servizi affidati dal Comune. Intanto occorre regolarizzare le situazioni. Per affidare direttamente un servizio occorrono delle condizioni: deve essere un servizio strumentale o comunque indivisibile, il Comune deve svolgere un “controllo analogo” verso la società, deve essere dimostrabile l’economicità. Quindi è necessario riassorbire i servizi e il personale dell'Asa Srl nell’Asa Spa, con uno statuto modificato che permetta il cosiddetto “controllo analogo”. Poi occorre verificare quale servizi possono essere mantenuti e quali sono da mettere in gara da parte del Comune per obblighi di legge. Si può invece ampliare la gamma dei servizi della società con altri che, nel rispetto delle leggi, possono essere affidati. Ovviamente in questi casi occorre dimostrare l’economicità fissando dei parametri che possono, ad esempio, essere quelli delle società vincitrici dei bandi Consip.Riguardo il “rifiuto” come ricchezza, il comune di Tivoli dovrebbe rileggere ed essere conseguente con l'o.d.g. approvato all'unanimità dal consiglio comunale nel 2011, in occasione della battaglia contro la discarica di Corcolle, con la disponibilità offerta dal Comune ad essere complementare ad altri Enti nella gestione completa del ciclo dei rifiuti.Nel contempo va regolarizzata anche la situazione dei rapporti contabili tra società e Comune, con chiarezza e trasparenza. Ad oggi l'Asa Spa e l'Asa Srl rivendicano crediti non riconosciuti dal Comune: questo non può accadere e se qualcuno pensa che Tivoli sia zona franca o un “Comune a Statuto speciale” si sbaglia di grosso. In conclusione l’Asa forse non può essere definita “il” bene comune ma, sicuramente, “un” bene comune e per questo va salvaguardata e valorizzata. La prima fase della ristrutturazione deve essere culturale, con un’opera di educazione: non deve prevalere la cultura della furbizia, ma quella della solidarietà e della legalità. La ristrutturazione deve vedere la partecipazione del Sindacato. E, con il Sindacato, i lavoratori, il Comune, le forze politiche ognuno per le loro competenze.L'obiettivo è quello di un ritorno alla normalità attraverso una gestione dei servizi efficace ed efficiente. Non è una missione impossibile, bisogna crederci ed essere conseguenti alle decisioni prese. Tivoli 20/07/2013                                                        ALLEANZA PER TIVOLI