CULTURA E SAPERE

CENNI STORICI DEL GLORIOSO ORDINE TEMPLARE


Un altro elemento molto importante della cattedrale di Chartres si trova, ancora una volta, nella parte esterna dell’edificio; si tratta, infatti, di un bassorilievo che ha fatto versare “Fiumi d’Inchiostro” per ciò che ha inciso sopra. In questa particolare “Rappresentazione Scultoria”, infatti, vi è raffigurata Melchisedek, in altre parole
la “Regina di Saba”, insieme a re Salomone. La “Leggendaria Sovrana” è intenta a porgere, all’“Augusto Collega Israeliano”, una particolare coppa su cui campeggia un’“Enigmatica Frase” in latino che dice: “Hic Amititur Archa Cederis”. La frase, con questo particolare costrutto, sembrerebbe priva di significato. Una delle possibili alternative potrebbe essere, infatti, “Hic Amicitur Archa Foederis”, in buona sostanza, “Qui è nascosta l’arca dell’alleanza”. L’accostamento tra Re Salomone e Melchisedek, la regina di Saba e il Graal, indipendentemente dal significato della frase in se, è presente in maniera profonda nel mosaico con un simbolismo più criptico simile, ancora una volta, a quello precedente. Nel mosaico, infatti, ritorna la doppia funzione dell’immagine di Salomone che è allo stesso tempo Re di Salem (Jerusalem o “Città della Pace” con etimologia ebraica) ma anche Re di Giustizia (essendo egli stesso il simbolo massimo della giustizia e della saggezza). L’etimologia del nome della regina di Saba, allo stesso tempo, però, anch’essa è rappresentativa della “Giustizia Regale”. Il cosiddetto “Mosaico di Otranto”, quindi, potrebbe essere considerato, secondo il mio modesto parere a ragion veduta, come uno degli emblemi
di quella particolare “Teologia Cosmopolita Gnostica Templare” di cui abbiamo già parlato in precedenza e che i “Membri dell’Ordine del Tempio”, avrebbero creato ispirandosi a ciò che, secondo alcuni, hanno avuto la possibilità di scoprire in terra santa. Tutto ciò, però, non è altro che una piccola parte dei misteri che circondano quest’imponente edificio. Il “Grande Lastrone Rettangolare” che è stato posizionato di traverso sul pavimento dell’“Ala Ovest del Transetto Sud”, in sostanza, è un altro di questi “Oscuri Enigmi”. Nessuno sa, infatti, perché sia stato posto lì, nessuno sa quale sia la sua funzione; in quel particolare punto della costruzione, però, a mezzogiorno del cosiddetto “Solstizio d’Estate”, è illuminato da un raggio di sole che filtra attraverso il “Vetro Trasparente” della finestra a pannelli decorati colorati di “Sant’Apollinare” (oggi, con gli spostamenti astronomici ciclici e con l’ora legale ciò accade verso le 14). Tutto ciò è una misteriosa realtà da quasi 900 anni. La pianta della Cattedrale, inoltre, è stata concepita su “Precise Regole Matematiche” derivanti dalla regola del cosiddetto “Numero Aureo 1,618”. Le distanze tra le “Varie Istallazioni Interne”, (colonne, transetti, il coro, ma anche della navata stessa), infatti, sono tutte derivate da “Precisi Calcoli” basati sul Numero Aureo. Nelle intenzioni dell’“Architetto”, del “Vetraio”, del “Tagliapietre” e dell’“Astronomo”, dobbiamo chiederci, quale “Scopo Recondito”, c’era? Possiamo fare soltanto delle semplici congetture, nulla più, e anche piuttosto banali: un “Calendario Astrale” per segnare ogni l’inizio dell’estate? Questa, per adesso, sembrerebbe essere la soluzione più plausibile. In un quadro come quello della Cattedrale di Chartres, però, (è necessario dirlo), nulla è immediato, chiaro e scontato. Un altro importante enigma, che si trova sempre all’interno della cattedrale di Chartres, è il “Labirinto”. Questo particolare dedalo, secondo gli esperti, rappresenterebbe un “Percorso di Rinascita Spirituale” che l’uomo deve, necessariamente compiere per poter arrivare a un livello di conoscenza e di consapevolezza superiore. Esso può anche rappresentare, a seconda delle proprie convinzioni, un “Cammino di Fede”. I pellegrini, in visita a Chartres, dovevano necessariamente attraversare, il labirinto in ginocchio per riuscire a purificarsi. Essi, in sostanza, dovevano fare l’intero percorso, partendo dall’esterno fino al centro di questa particolare figura. Questo complesso meandro scultorio, inoltre, secondo alcuni, potrebbe simboleggiare il “Ciclo Gestazionale della Donna”. Il numero delle mattonelle che compongono, questo “Complesso Disegno Concentrico”, è pari al numero dei “Mesi di Gestazione della Donna”. Nel medioevo, l’“Imponente Figura del Drago”, secondo la “Cultura Alchemica Medioevale”, simboleggiava, sia il fuoco, sia l’“Immane Potenza della Natura”, le cosiddette “Correnti Terresti”, o per meglio dire l’“Energie Telluriche” che devono essere domate dall’uomo, per essere infine, incanalate a favore del suo lavoro. L’immagine del drago, in buona sostanza, era importante nella costruzione delle cattedrali perché essa, rappresentando in maniera imprescindibile l’“Energia Tenebrosa Terreste”, era strettamente legata con l’“Apposizione della Prima Pietra” di questa particolare tipologia di edificio sacro. Gli “Antichi Costruttori Gotici”, infatti, inspirandosi alle “Teorie Alchemiche” appena poste in luce, fidandosi di “Complicati Calcoli Astronomici” compiuti dagli esperti, conficcavano in un punto preciso del terreno, dove poi, sarebbe stata apposta la cosiddetta “Pietra Angolare”, un picchetto. Nell’antichità, infatti, la terra era considerata come un “Enorme Essere Vivente”, la cui “Grande Energia Potenziale”, era situata nella testa di questo particolare animale gigantesco che, a seconda delle tradizioni, avrebbe dovuto essere un “Serpente” o un “Drago”. La penetrazione di questo particolare cavicchio nel terreno, sul quale si sarebbe poi iniziata la costruzione di una determinata cattedrale, non era altro che la ritualizzazione della sconfitta del drago, (personificazione del male), da parte dell’“Arcangelo Michele”. Questa particolare perforazione del terreno in questione, infatti, avrebbe permesso, sempre secondo la “Tradizione Alchemica”, di bloccare la testa del cosiddetto drago e a far incanalare la sua tenebrosa energia verso il cielo.
La “Mitologia Alchemica Medioevale”, infatti, assegnava alla testa del drago il compito di reggere il peso dell’“Intero Universo Terreste”. Nell’Europa mediterranea, ci sono molti santuari dedicati a “San Michele”; tra questi, ricordiamo in particolare, quello che si chiama, per l’appunto, “Mont Saint Michel” e che si trova in Francia. Questo determinato edificio, infine, come tutti gl’altri santuari dedicati a questo particolare santo del resto, è situato su una altura vicino all’acqua. Una delle più importanti cattedrali gotiche del mondo rimane sempre è comunque la cattedrale di “Notre-Dame de Chartres”. Questo particolare santuario e considerato, da tutti gli esperti, come l’emblema dell’arte gotica. Chartres fu costruita nel 1135 dai circestensi che, come abbiamo già appurato, sono stati i “Padri Costituenti”, per cosi dire, dell’ordine templare. Essa fu edificata sopra alcune rovine galliche è celtiche. I “Druidi” sacerdoti della Gallia e della Britannia, infatti, avevano scelto questo determinato luogo perché esso era ritenuto in possesso di un forte “Campo Magnetico”. Questa particolare condizione permetteva, infatti, di creare un “Particolare Cerchio di Menhirs” in grado di sprigionare delle forze positive da far confluire al cosiddetto “Dolmen Principale”, posto all’interno di alcuni “Cerchi Magici”, che si trovavano dove ora è stata collocata l’altare. I visitatori di questo particolare luogo, infatti, prima di entrare nell’edificio
devono necessariamente togliersi le calzature per poter sentire l’“Energia Tellurica” che passa sotto le fondamenta del santuario. La cattedrale è arricchita nel complesso da 2000 figure scolpite, che formano un quadro iconografico di compiutezza senza eguali; le oltre 150 finestre compongono le vetrate che risalgono al 13° secolo, attraversano le quali si può ammirare il cosiddetto “Blu di Chartres”, che rese famosa la produzione locale. Una delle statue che creano, il sopra evidenziato quadro iconografico di Chartres, è la cosiddetta “Vergine Nera”. Essa, in realtà, è molto più antica della stessa cattedrale. I primi cristiani, infatti, trovarono questo particolare “Monumento Votivo”, nel luogo in cui poi sarebbe nata la cattedrale. Tale scultura era annerita dal tempo. I nuovi abitanti, del luogo che poi si sarebbe chiamata Chartres, adorarono quella determinata immagine come la “Madonna Nera”. Il settore specifico in cui era stata individuata la statua fu chiamata la “Grotta dei Druidi” è fu inglobata nella “Cripta” della cattedrale. Quest’immenso edificio fu costruito in soli trent’anni. In questo brevissimo arco di tempo, muratori, vetrai, scultori, geometri, astronomi e altri esperti e artigiani riuscirono a creare un santuario così straordinario che, secondo alcuni, molte perone entrando ne possono rimanere commossi: le proporzioni, l‘orientamento, la posizione e il simbolismo, tutto sembrerebbe concepito per risvegliare la psiche e ritemprare lo spirito. Un’altra particolarità della cattedrale di Amiens si trova nella struttura del “Portone Frontale”.
Esso è stato strutturato come una grande “Bibbia di pietra”; in esso, infatti, è stata rappresentata, grazie alla “Riproduzione scultoria”, una piccola parte del libro sacro dei cristiani. In questo particolare settore della struttura, assieme alle molte “Scene Campestri” e alle “Immagini Familiari”, ci sono anche alcuni “Bassorilievi Ermetici”, che in buona sostanza, rappresentano lo stretto legame esistente tra architettura gotica e “Alchimia”, studiato da un esperto dell’epoca post-moderna chiamato Fulcanelli. Uno di questi bassorilievi rappresenta una “Cittadella” nella quale c’è una massiccia porta sbrancata affiancata da alcune “Torri Merlate” tra le quali ci sono “Due Piani di Costruzione”. Il basamento di questo specifico settore è ornato da uno spiraglio munito di grata. Tutto ciò potrebbe, quindi, essere una concreta espressione dell’“Esoterismo Filosofico Sociale, Morale, Religioso”, spiegato e ampliato negli altri centoquindici quadrifogli che compongono la struttura. Questo particolare ornamento, comunque stiano le cose, rappresenta una vera è propria “Dimora Regale” che, avendo un aspetto imponente, simboleggia una reale effige di forza e d’inespugnabilità costruita per custodire un grande tesoro o qualche importante segreto. Un altro importante “Geroglifico di Pietra”, di tal genere, si trova esattamente sotto a quello appena esaminato. Quest’ultimo è stato composto da “Immagini Naturalistiche” in cui si distinguono bene alcuni alberi morti con i rami nodosi, torti e avviticchiati tra loro e un cielo consunto; dove, però, si individuano ancora il sole, la luna e alcune stelle. Questo particolare soggetto, inoltre, s’ispira, in maniera diretta, alle “Materie Prime” dell’arte gotica che, secondo i cosiddetti “Filosofi Alchemici del medioevo”, provenivano, dai cosiddetti “Pianeti Metallici”, la cui morte, sarebbe stata causata dal fuoco e dall’“Inerzia di Fusione” a cui sono stati sottoposti. Essi, infatti, sono ormai privi di ogni “Potere Vegetativo”, proprio come sono gl’alberi durante l’inverno. Tra le varie allegorie rappresentate nel santuario di Amiens, segnaliamo anche quella in cui è stato rappresentato il cosiddetto “Fuoco di Rota” in cui c’è un anziano signore con il gomito appoggiato sul ginocchio destro che sembra vegliare o meditare. Un altro bassorilievo, molto interessante, è quello che si trova sull’angolo in alto a sinistra del portone rispetto all’immagine della “Vergine Madre”. Esso raffigura, infatti, un anziano maestro intento a mostrare, a tre suoi discepoli, la “Stella Polare dei Filosofi” e la nascita di un “Figlio del Sole”. Il “Capolavoro Piccardo”, quindi, rimarrà, forse per sempre, uno dei più grandi e magnifici templi dell’arte gotica. Esso, grazie anche ai suoi restauratori, che riuscirono a mantenere la struttura originaria pressoché invariata, mantenendo in sostanza, anche tutte le decorazioni che abbiamo esaminato e molto altro ancora. La cattedrale di Amiens, in buona sostanza, uno dei “Documenti Artistici”, più puri e integri, che il medioevo ci abbia lasciato. Tutto ciò dimostra, lasciando solo pochissimi dubbi, che esiste, come abbiamo già posto in luce, un’antica scienza segreta insita in questo tipo d’architettura. Gotico, quindi, significa: “Imitazione del Creato” e “Imitazione del Divino”. Molte cattedrali gotiche hanno, nella
loro struttura, rappresentate anche delle “Creature Fantastiche” che si trovano nella mitologia umana in generale. Queste imponenti immagini scultorie, nella maggior parte dei casi, rappresentano “Draghi” o “Gargoyle”. Fin dagli albori dei tempi, i miti e le leggende sono state popolate di mostri incantati, dalla forza sovrannaturale. I più potenti erano i draghi: creature con il corpo di serpente, le zampe da lucertola, gli artigli da aquila, le fauci di un coccodrillo, i denti di un leone, le ali di un pipistrello. I draghi avevano incredibili poteri sovrannaturali e, soprattutto, erano malvagi e distruttivi. In ogni mito, in ogni leggenda occidentale, il drago fa la parte del cattivo. L’origine dei draghi si perde nei meandri della storia dell’uomo: infatti compaiono nelle leggende di popoli del passato, sia europei che orientali, ma la loro concezione è notevolmente differente; mentre nelle zone occidentali i draghi erano considerati l’incarnazione del male, portatori di distruzione e morte, in oriente erano visti come potenti creature benefiche. I draghi sono sempre stati descritti come delle creature simili a enormi serpenti, con grandi arti anteriori e posteriori, dotati di fauci enormi e artigli taglienti. Normalmente venivano descritti con il corpo pieno di squame protettive e capaci nella maggior parte dei casi di sputare fuoco e di volare grazie a grandi e potenti ali. Nelle leggende, i draghi sono visti come
creature prodigiose: si riteneva che le ossa, così come il loro sangue, potessero avere elevate proprietà curative. Il loro sviluppo poteva durare molti secoli prima di raggiungere la piena maturità, si narrava che un uovo di drago impiegasse non meno di un secolo per schiudersi; inoltre solo dopo altre centinaia di anni il drago raggiungerà il suo massimo sviluppo con la crescita sulla testa di lunghe corna ramificate. Naturalmente, grazie alla loro grande longevità, queste creature, che è estremamente riduttivo chiamare semplicemente “Animali”, acquisivano una conoscenza e una saggezza senza pari. Il Drago, infatti, ha anche un’intelligenza superiore a quella dell’uomo! Perché dunque si è giunti all’idea del drago come di incarnazione del caos, come creatura che distrugge e non crea? Questo tipo di pensiero risale anch’esso agli albori del tempo; in un periodo, quindi, di “Buia Ignoranza”. La cosa più importante nell’architettura gotica era non fare nessun “Rimaneggiamento”, (nessuna ristrutturazione), per non creare, per cosi dire, una barriera tra l’“Osservatore” e la “Volontà dell’Architetto” che aveva costruito, quel determinato edificio, con quella particolare tecnica. In tutta Europa, ci sono molte cattedrali gotiche; soltanto pochissime, però, hanno, nel corso del tempo, mantenuto la loro, “Struttura Originaria”. Una di queste è la “Cattedrale di Laon”. Un’altra cattedrale, rimasta essenzialmente com’era un tempo, è quella di Amiens, vicino a Parigi. Questo determinato edificio differisce dagl’altri santuari di tal genere, per un
particolare, che agl’occhi di un “Profano”, potrebbe sembrare insignificante. Essa, infatti, ha la parte interna del rosone a forma di “Pentagono Rovesciato”. Nella perenne lotta, fra la cosiddetta “Grande Luce” e le “Potenti Forze Oscure”, le “Prime Comunità Cristiane”, avevano bisogno di “Potenti Simboli” che gli proteggessero dal male. Un simbolo, considerato particolarmente potente per quei tempi, era, per l’appunto, il pentagono. Gli esperti di “Esoterismo” ritengono, che in origine, esso fosse una stella. L’origine della sua Storia, infatti, è individuabile nella cosiddetta “Mitologia Elfica”; non c’è dubbio, in buona sostanza, che fosse uno dei tanti potenti emblemi della cultura dei cosiddetti “Signori del Crepuscolo”. La cultura cristiana del cosiddetto “Alto-Medioevo”, invece, vedeva, in queste “Cinque Punte”, una rappresentazione delle “Cinque Piaghe del Corpo di Cristo”. Le persone, infatti, in questo particolare periodo di “Buia Ignoranza”, per difendersi dalle molte “Creature del Male”, disegnarono sulla porta della propria abitazione, questo particolare marchio. Nel 19° secolo un sedicente mago, ex prete, Eliphas Levi, disegnò un “Demone dalla Testa Caprina”, con un “Grande Pentagono Rovesciato” sulla fronte e che chiamò “Baphomet”. Levi morì il 31 marzo 1875, in quello stesso anno nacque uno dei più grandi occultisti del 20° secolo, Aleister Crawley. Quest’ultimo, sosteneva con ardore, di essere la “Reincarnazione” di Levi, Cagliostro e di molti altri “Importanti Occultisti” dei secoli passati. Egli, in nome di questa sorta di “Discendenza Spirituale”, volle adottare la suddetta stella a cinque punte, nel cui c’era la testa di Baphomet, per fondare un nuovo tipo di “Religione Occultistica-Anticristiana”, chiamata dallo stesso Aleister, “Argenteum Astrum”, che in buona sostanza, spingeva l’uomo all’edonismo più sfrenato. La “Nuova Filosofia Edonistica” di Crawley, in realtà, non era cosi innovativa come si tendeva a credere; essa, però, ebbe un grande successo,
soprattutto tra le “Nuove Generazioni” degl’anni sessanta, che ascoltavano la musica dei “Beatles” e i “Rolling Stone”. Molti “Satanisti”, infatti, in particolar modo di quel periodo, hanno adottato il pentagono rovesciato in onore di Crawley. La Storia di questo particolare emblema, però, nasconde in se un altro mistero; un segreto, che forse, si cela nell’etimologia del nome Baphomet. Questa particolare denominazione, infatti, assomiglia, in modo incredibile, all’appellativo dato al “Presunto Idolo” adorato dai templari chiamato, per l’appunto, “Bafometto”.CONTINUA