CULTURA E SAPERE

CENNI STORICI DEL GLORIOSO ORDINE TEMPLARE


 
Arrivati a tal punto, però, una domanda sorge spontanea: perché i cavalieri templari intervennero nella battaglia di Bannockburn soltanto il 24 giugno e non prima? Quel particolare giorno, infatti, per i templari, secondo recentissimi studi, era un giorno sacro perché si festeggia il giorno di "San Giovanni Battista". Recentissime ricerche, non ancora del tutto accettate dalla maggioranza degli esperti, dicono, in buona sostanza, che i templari a un certo punto della loro storia decisero di sposare, in gran segreto, la "Religione Mandea" . I mandei credono ancora oggi, infatti, non specificamente nella figura di Gesù Cristo ma negli insegnamenti e nella spiritualità di San Giovanni Battista. Il loro credo si è sviluppato nella zona della Mesopotamia e la loro presenza sia in Iraq sia in Iran è accertata ancora oggi. Questa setta religiosa è stata fortemente osteggiata e combattuta sia dal credo islamico sia dalla chiesa cattolica. Il Vaticano, infatti, è fortemente convinto che i "cristiani di San Giovanni" (sono chiamati anche così), nascondano ancora molti segreti sulle origini del cristianesimo. Il nostro contingente militare di stanza a Nassyria tra le altre cose ha avuto il compito di indagare in tal senso e di trovare qualsiasi prova archeologicamente rilevante. I mandei, o Nazorei che dir si voglia sempre secondo questi studi sono stati gli artefici di documenti che, in seguito scoperti nelle rovine del "Tempio di Erode", hanno permesso ai cavalieri templari, superstiti della persecuzione di "Filippo il Bello", di andarsene in America. Questi coraggiosi uomini, però, nel loro lungo pellegrinare, portarono con loro, fin dalla fine della "Prima Crociata", come abbiamo già posto in luce, molti scritti contenenti parecchie indicazioni concernenti il "Perfetto Metodo di Costruzione". Questo particolare insieme di regole permise all’ordine templare e ai propri "Mastri-Costruttori" di concepire e creare, in tempi relativamente brevi, "Opere d’Alto Livello Ingegneristico" per certi versi avveniristiche per quell’epoca. Una di queste opere, secondo molti esperti, si trova nell’isola d’Oak Island in territorio canadese. L’opera in questione è uno strano pozzo scoperto nel 1795 da alcuni ragazzi che giocavano alla "Caccia del Tesoro". I tre ragazzi in questione erano Daniel McGinnis, John Smith e Anthony Vaughan. Essi, dopo qualche giorno, si misero allegramente a lavorare: Forse un tesoro, dopo tutto, esisteva veramente! Ciò che trovarono, però, li meravigliò e, almeno all’inizio, li scoraggiò anche. Due piedi sotto la superficie, infatti, trovarono uno strato di pietre da lastrico che coprivano la buca. 10 piedi, (in altre parole 3 metri), più in basso s’imbatterono in uno strato di tronchi di quercia distesi lungo la buca. Ancora a venti e a trenta piedi essi trovarono la stessa cosa, uno strato di tronchi. Non essendo in grado di continuare da soli da questo punto, tornarono a casa, ma con il progetto di tornare a cercare ancora. Otto anni più tardi, i tre amici furono aiutati da una società chiamata "Onslow Company" posseduta da Simeon Lynds, (un ricco uomo d’affari del continente), che aveva creato questa particolare "Società per Azioni", proprio per seguire i "Lavori di Scavo" del pozzo. Gli operai, una volta iniziato, arrivarono molto velocemente al punto in cui erano, anni prima, i tre giovani. I lavori continuarono scendendo, ancora di più, in profondità, arrivando prima a quaranta e poi a novanta piedi e cioè a 27 metri più giù, dove trovarono una pietra con una "Misteriosa Iscrizione" che sembra essere redatta con uno "Strano CodiceMatematico" che assomiglia molto, lo so che appare una presa in giro, ma a me sembra così, alla "Lingua di Krypton". Esso, infatti, è per molti ancora indecifrabile. L’unico che afferma di aver compreso la "Chiave di Lettura" è lo studioso Halifax. Questa traduzione, però, secondo il mio modesto parere, è completamente illogica. Esiste, infatti, miei cari amici e amiche, la possibilità che delle persone costruiscano un’opera, che a tutt’oggi varrebbe svariati miliardi per riprodurla.  I "Cavalieri Templari dopo essere scappati dalla Francia, si rifugiarono, almeno in parte, nella "Scozia del Nord". Qui furono accolti e protetti da una "Nobile Famiglia Locale", molto potente, chiamata Sinclair. I Sinclair avevano un membro della famiglia nell'Ordine Templare, tuttavia il massimo esponente di questo "Imperante Clan", per quella "Turbinosa Epoca", era Henry Sinclair. Quest’ultimo era, tra le altre cose, anche un carissimo amico di Robert Bruce, "Principale Pretendente" al "Trono Scozzese". La "Cavalleria Templare", infatti, per rafforzare ancora di più i saldi legami con i Sinclair, dovette partecipare alla "Grande Battaglia di Bannockburn". I due contendenti di questa "Sanguinosa Partita", erano "Edoardo II- Re d’Inghilterra" e, come abbiamo già posto in luce, Robert Bruce. Le "Forze Scozzesi" erano composte, almeno in apparenza, soltanto da 500 "Cavalieri Leggeri", 6000 "Picchieri delle Highland" e da 2000 "Uomini delle Highland"; mentre, invece, l’"Esercito Inglese" era formato da 2000 "Cavalieri Pesanti", 15.000 "Fanti" e da 10.000 Arcieri". Qualsiasi "Stratega Militare", a tal punto, direbbe senza indugio, che i "Vincitori della Giornata", furono sicuramente gl’inglesi. La grande disparità di forze in campo, però, in questi casi non è mai l’unico elemento da considerare. L’esercito inglese, infatti, a causa della sua superbia, non aveva studiato, in precedenza, il "Campo di Battaglia" e infine non aveva ciò che tutti gli "Eserciti Moderni" hanno necessariamente: spie nello "Schieramento Avverso". La zona di Bannockburn, infatti, è un luogo pieno di "Acquitrini", confinante con una "Fitta Boscaglia". Edoardo, infatti, quando vide, l’esercito scozzese presentarsi con formazioni in ordine sparso, pensò bene d’attuare una "Manovra Aggirante". L’esercito inglese, in buona sostanza, nonostante l’"Eroica Resistenza Scozzese", stava quasi per vincere. 24 giugno 1314, (secondo giorno della battaglia), però, all’improvviso uscì dalla boscaglia un "Folto Squadrone di Cavalleria Templare" che si avventò sugl’inglesi come una "Belva Famelica" assetata di sangue. Quel "Provvidenziale Arrivo", al "Culmine della Sanguinosa Disputa", significò la vittoria dello "Schieramento Scozzese" e l’indipendenza, almeno per un certo periodo di tempo, della loro patria. Questa "Particolarissima Tattica Militare", non so a voi, però, a me ricorda qualcosa! La tattica usata dal " Faraone Thutmosis III" nella "Grande Battaglia di Kadesch", infatti, si potrebbe dire che sia, naturalmente con qualche variazione, molto simile a quella adoperata a Bannockburn. La domanda, arrivati a questo punto, sorge spontanea: Tutto ciò è il semplice frutto di una coincidenza o è il risultato di una sorta di analisi del "Bottino Archeologico", recuperato da qualche parte in Egitto dall’"Ordine Templare", tanto decantato da alcuni studiosi? Come ho
già affermato in un mio precedente articolo, infatti, le coincidenze sono solo circostanze non ancora chiarite. Ora, però, torniamo alla vicenda di cui ci stavamo occupando. I Sinclair, per ringraziare i templari del loro "Prezioso Aiuto", non soltanto aiutarono alcuni di loro a trasferissi in America, ma costruirono, alcuni decenni dopo, per loro un’"Intera Cappella": la "Cappella di Rosslyn". La struttura si caratterizza, ancora oggi, in modo particolare per le intense e bellissime decorazioni presenti sulle colonne, inoltre è presente anche una strana decorazione sul soffitto, secondo alcuni quest’ultima è una specie di codice che però nessuno finora è mai riuscito a decifrare. All’interno della chiesa si trovano anche due colonne particolari denominate la "Colonna del Maestro" e la "Colonna dell’Apprendista". Lo stesso Sinclair aveva disegnato una colonna molto elaborata e di forma molto originale. Si narra che il maestro scalpellino non fosse in grado di realizzare la colonna voluta da Sinclair, ma l’apprendista ebbe in sogno i segreti per poterla creare a perfezione e ci riuscì. Il maestro per invidia creò così un’altra colonna,
ma quest’ultima, anche se particolare, non arrivò mai alla bellezza di quella dell’apprendista. Il maestro, infatti, poco dopo, in un impeto di rabbia uccise l’allievo. L’atmosfera è notevolmente incisiva, dentro la Cappella appare bianca e pura, decadente, ma anche enigmatica. Su un paio di colonne si riconoscono alcune sculture di "Cactus Americani" e "Mais", sconosciute in Europa prima della scoperta dell’America.Altri quindi, prima di Colombo, legati in qualche modo ai St. Clair, sbarcarono sulle coste americane?In conformità a alcuni scritti di Henry St. Clair, s’ipotizza che a sbarcare in America fu Henry stesso, insieme ad un gruppo di Templari rifugiatisi in Scozia alla soppressione dell’Ordine.Tale gruppo avrebbe raggiunto sul finire del 14° secolo, con una piccola flotta di navi,il Nord Ovest dell’attuale Canada, oggi chiamata non a caso "Nuova Scozia", stabilendo un presidio a New Poss, a poco più di 30 km da quell’"Oak Island" dove si pensa sia stato sepolto il tesoro, o parte di esso (se è mai esistito), dei Templari. La scelta delle "Coordinate Geografiche Terresti" per la disposizione, sia della cattedrale di Chartres, sia del cosiddetto "Casino di Caccia" di "Federico II di Svevia", (Castel del monte), è forse anche per quello delle tre piramidi di Giza, dimostra con certezza, che gli architetti di queste grandi opere avessero già, da molto tempo, quantomeno, una vaga concezione della reale forma del globo terreste. Un altro elemento di prova molto importante, sempre a sostegno di questa particolare tesi, sono i risultati di un’analisi approfondita di un’antica mappa geografica d’origine turca. Scoperta nel 1929 a Istanbul, in Turchia, durante i lavori di ristrutturazione del "Palazzo Topkapi", destinato a diventare un importante "Museo di Antichità Turche", il direttore del Museo Nazionale, Halil Edem, infatti, rinvenne questi importanti documenti in una sezione del palazzo che un tempo era stato destinato a essere un "Harem". Queste due rappresentazioni topografiche, realizzate con la "Pelle di Gazzella", portavano la firma di Piri Ibn Haji Mehmet, "Ammiraglio della Flotta Turca" vissuto ai tempi di "Solimano il Magnifico" (ovvero nella prima metà del XVI secolo). L’etimologia dell’appellativo "Re’is", infatti, in turco significa ammiraglio. Questi sorprendenti documenti topografici possono essere considerati d’inestimabile valore poiché su di essi sono raffigurate, in maniera pressoché perfetta l’"America Meridionale" e l’Africa nella giusta longitudine relativa, in un periodo in cu queste terre non erano conosciute (almeno non sino a quel punto). Tutto ciò, però, non è tutto. Le coste del Sudamerica, oltre a essere mostrate nella giusta posizione, raffigurano anche luoghi non ancora noti all’epoca del Reis, come la "Terra del Fuoco" o le "Isole Falkland"; luogo scoperto, secondo la "Storiografica Ufficiale", soltanto nel 1592. Secondo alcuni infine, nelle carte dell’ammiraglio turco, s’intravede addirittura il profilo del "Continente Antartico", una terra ufficialmente conosciuta solo dal 1818. Il mistero s’infittisce, ulteriormente, se teniamo conto delle sorprendenti affermazioni attribuite all’autore delle mappe che sosteneva di essersi basato, per la realizzazione delle medesime, su una ventina di rappresentazioni topografiche molto antiche e di differente provenienza. Esse, sempre secondo il Reis, infatti, risalirebbero, persino, all’epoca di "Alessandro Magno". Quest’ultime descrivevano tutto il mondo conosciuto inoltre, il Reis si sarebbe ispirato anche a una mappa dello stesso Cristoforo Colombo per la compilazione delle coste e delle isole caraibiche. Il riferimento al navigatore genovese lo troviamo anche su una delle mappe sulla quale vi è un’iscrizione in arabo che così è stata tradotta: "Si ha notizia che un Infedele Genovese, di nome Colombo, scoprì questi luoghi". Sempre secondo quanto posto in luce dal Reis, infatti, "Un Libro capitò fra le mani del suddetto infedele, ed egli trovò che in questo libro si diceva che alla fine del Mare Occidentale c’erano Coste e Isole e Metalli di ogni genere e anche Pietre Preziose". Il mistero delle mappe di Piri Reis consiste, in realtà, però, nella pretesa che esse siano state realizzate grazie a conoscenze cartografiche precedenti a quelle sviluppate nella nostra era. Conoscenze alle quali, secondo l’ammiraglio turco, avrebbe attinto a piene mani perfino Cristoforo Colombo. Il viaggiatore genovese, in realtà, era riuscito ad’acquisire, le necessarie conoscenze per le sue "Spedizioni Trans-Atlantiche", (secondo fonti molto accreditate), grazie a una "Fortunata Strategia Matrimoniale". Egli, infatti, forse non a caso, si sposò con Filipa Moniz, figlia di Bartolomeo Perestrello, governatore del territorio delle Azzorre e "Gran Maestro" dell’"Ordine dei Poveri Cavalieri di Cristo", filiazione diretta dei Templari in Portogallo dopo la loro soppressione nel 1312. I superstiti dell’ordine templare, però, non confluirono tutti nella nuova "Conformazione Politico-Militare Portoghese". Forti indizi, infatti, inducono molti studiosi a credere che, nella notte tra il 12 e il 13 aprile 1307, alcune delle navi partite dal "Porto di La-Rochelle", siano arrivate fino in Scozia e da lì addirittura#, come si è già avuto modo d’accennare, in America. I nuovi, interessanti dati intorno all’origine del nome "America", infatti, pongono in luce che la radice di questo particolare termine, non sia nata da una semplice storpiatura dell’"Appellativo Cristiano" del "Fornitore Marittimo" Amerigo Vespucci, ma bensì da ciò che i "Padri Fondatori" dell’ordine templare, trovarono sotto le Rovine del Tempio di Erode". In tali documenti, in primo luogo, vi era evidenziato che i cosiddetti "Mandei" sono i direttidiscendenti dei "Nazorei", (ma di tutto ciò ne parleremo meglio prossimamente), in secondo luogo, si è posto in luce che in questi antichissimi papiri, (grazie anche a recentissimi studi), c’era un chiaro accenno alla "Mistica Terra" dislocata nella parte occidentale del globo terreste sotto la stella chiamata "Merica". Tutto ciò può farci comprendere che tra le debolezze della "Storiografia Tradizionale" vi è sicuramente quella di studiare i differenti "Eventi Storici" come tanti "Pacchetti a sé Stanti"; come se per poter analizzare in maniera consona, un determinato "Insieme di Circostanze Significative", si debba necessariamente cristallizzarlo entro "Confini Cronologici" molto stretti e ben tracciati.Un altro mistero molto importante sembra legato ai luoghi in cui sono state costruite le cattedrali gotiche dell’Ile-De-France. Le "Antiche Popolazioni Celtiche", infatti, com’è stato già accennato, professavano in questa particolare parte del nord della Francia, sia il "Culto della Dea Madre", sia il "Culto della Dea Iside". Queste due particolari dee erano rappresentate con delle statue di donne nere. Esse, nel Medioevo, con l’aumento della religione cristiana, sono state trasformate in Madonne. In tutte le cattedrali dell’Ile-De-France si adorano, infatti queste Madonne. Un altro mistero è legato specificamente alla Cattedrale di Chartres. La navata centrale della costruzione, infatti, è lunga settantaquattro metri. Essa, a un certo punto del suo sviluppo si va a incrociare con il braccio trasversale del medesimo palazzo che sono lungo trentasette metri. La somma di questi importantissimi numeri è centoundici. Questo particolare numero è fondamentale anche per un’altra costruzione del Medioevo, ovvero "Castel Del Monte", di cui parleremo prossimamente. Un’altra cosa molto interessante legata a questa misteriosa numerazione è che trentasette e settantaquattro sono rispettivamente un terzo e due terzi di centoundici. L’ultima grande prova che simboleggia l’unione tra Cielo e Terra sta nel fatto che tutte le costruzioni dell’Ile-De-France che abbiamo esaminato sono disposte in maniera tale da formare sulla carta geografica l’"Immagine Speculare della Costellazione della Vergine". La cattedrale di Chartres, Castel Del Monte e la grande "Piramide di Cheope" che si trova a Giza, sono state tutte costruite in luoghi che hanno la stessa latitudine di ventuno gradi ciascuno. Un altro importante indizio che lega i Cavalieri Templari all’arte Gotica è che entrambi scompariranno insieme all’inizio del trecento, dopo aver imperato per circa centocinquanta anni su tutto il Mediterraneo. Tutto ciò può darci un’idea concreta di quello che i Templari trovarono in Terra Santa. La visione d’insieme, che questo particolare gruppo di eletti, ebbe, dalla scienza che ricavarono dagli antichi documenti scoperti sotto le rovine del tempio di Salomone, permise l’evoluzione silenziosa ma inesorabile, del mondo moderno; il quale, molto probabilmente, non iniziò con la scoperta di Cristoforo Colombo dell’ America ma, come vedremo prossimamente, cent’ anni prima. Alcuni studiosi infatti hanno ipotizzato che i Templari conoscessero la rotta delle americhe. Il navigatore genovese mise sulle sue caravelle delle semplici vele raffiguranti, non a caso, delle croci rosse su un campo bianco, raffigurazioni, in buona sostanza, del tutto simili alle divise dei cavalieri Templari. Un altro aspetto molto misterioso sembra legato al fatto che
l’"Ordine del Cristo", filiazione diretta dei Templari in Portogallo dopo la loro soppressione nel 1312, aveva un ruolo tutt’altro che secondario nella scoperta dell’America. L’ Ordine del Cristo, infatti, fu uno tra i maggiori promotori d’ importanti scoperte geografiche, dall’Africa, all’Asia, alle Americhe; geografi e cartografi, soprattutto di origine ebrea si trovavano da tempo in Portogallo e in Spagna, uomini che da secoli conoscevano i segreti della navigazione in mari che per altri dovevano risultare completamente ignoti. Diciamo subito che l’esistenza di un altro continente al di là dell’oceano non solo era stata ipotizzata da vari uomini di scienza, seppur segretamente per non incorrere nelle grinfie dell’"Inquisizione Spagnola" era, però, cosa certa per alcuni popoli dell’Europa. I vichinghi colonizzarono il Nord America con sicurezza, date le prove archeologiche, divenute ormai inconfutabili, tanto che in Groenlandia vi era addirittura una sede episcopale. Quindi ragioniamo: se i Templari, come è certo, risiedevano in Scandinavia e gli scandinavi conoscevano la rotta per le Americhe, è possibile di conseguenza che anche i nostri cavalieri fossero a conoscenza del nuovo continente? La cosa sembra plausibile. Un altro aspetto misterioso è legato alla sparizione della flotta templare al momento dell’ordine d’arresto: nel "Porto Militare di La Rochelle", sull’Atlantico, un luogo apparentemente decentrato rispetto alla mappa dei possessi templari, erano ancorate decine di navi
battenti la croce del Tempio. Forse che i Templari in fuga si diressero verso luoghi che solo essi potevano dichiarare di conoscere? Esistono alcune prove archeologiche,
portate da Jacques de Mahieu, che testimonierebbero la presenza dei monaci in luoghi addirittura del "Sud America". Steven Sora pensa che il famoso e leggendario tesoro dei Templari, mai stato trovato, sia stato nascosto, secondo una leggenda degl’ultimi anni, in un posto segreto della Nuova Scozia, dagli eredi Templari della famiglia dei Sinclair.  dell’arrivo dei Templari in America. CONTINUA