CULTURA E SAPERE

Veritas Ipsa Sublimis Deus


Poi, la colonna di fermò nei dintorni di Sermoneta, dove vi era una importante precettoria del Tempio, acquartierata a Ninfa, e vicino all'Abbazia Cistercense di Valvisciolo, dove la colonna si fermò, stette qualche giorno e ripartì alla volta di Parigi, dopo aver lasciato il suo carico prezioso ed altri templari di rinforzo. Una tradizione radicata, recita che una parte del tesoro del Tempio è nascosta nei sotterranei dell'Abbazia di Valvisciolo, ma non se ne è mai avuta prova.
La particolarità di questa abbazia è quella che è architettonicamente situata fra il romanico ed il gotico, ed è dotata di contrafforti, come quelli delle cattedrali gotiche sulle quali torneremo più tardi, ma tali contrafforti sono perfettamente inutili. Osserviamo. In questa foto vediamo solo due dei vari contrafforti dell'Abbazia. Sono quelli esterni ed appaiono perfettamente inutili, in quanto non devono sostenere una cosiddetta "controspinta" dall'interno. Non solo: notiamo anche che il contrafforte a sinistra è strutturato in modo assai diverso da quello di destra. Da una ispezione accurata che abbiamo effettuato e da altre prove, possiamo sostenere che sui vari contrafforti dell'Abbazia, almeno tre non servono a nulla e...sono vuoti internamente. Perchè? Scorrendo ora altre immagini dell'Abbazia, osserviamo attentamente il chiostro . Al centro vi è un pozzo, di forma prettamente ottagonale come vedremo anche di altre cose templari, e le colonnine che contornano il chiostro sono anch'esse tipiche delle abbazie cistercensi, cioè sono doppie e su ogni capitello vi è scolpita una forma diversa, sempre comunque richiamantesi ai templari. Ma di queste colonnine, ve ne sono alcune che non sono affatto in linea geometricamente con le altre, ma sono
disassate: questa particolarità è nei punti "giusti", ossia proprio all'ingresso della Sala Capitolare e di fronte alla stessa, dalla parte opposta, dove esistono alcuni particolari che ora, con l'aiuto di una piantina, vedremo. Abbiamo segnato con il numero 1 la Sala Capitolare, ovviamente rivolta ad est come in tutte le costruzioni templari. Con il numero 4 abbiamo evidenziato una parte nella quale esiste un contrafforte che non assove assolutamente ad alcuna funzione, ed oltretutto è vuoto nella parte interna. Visto che all'epoca non esistevano i montacarichi per passare da un piano all'altro i documenti (perchè il vuoto di tale contrafforte sprofonda nel suolo), a quale altra funzione poteva servire? Altri contrafforti assolutamente inutili e senza un senso logico li abbiamo evidenziati sulla piantina con il numero 3. Vuoti anch'essi, e senza alcun carico da sostenere. In ultimo abbiamo evidenziato con il numero 2 una parte nella quale è presente il pozzo, la davanti ad essso c'è un enorme contrafforte sul quale non grava alcun carico e che è addirittura più basso rispetto alla parete che dovrebbe, in teoria, sostenere. Anch'esso, da una ispezione che abbiamo effettuato, è cavo internamente. Perchè tutti questi contrafforti cavi che in pratica costituiscono dei cunicoli che affondano nei sotterranei dell'Abbazia? Non abbiamo potuto visitare i sotterranei stessi, perchè sono "off limits" e, secondo i frati, là sotto non ci sarebbe nulla da vedere. La Sala Capitolare è un vero gioiello di arte cistercense e "parla" templare in ogni sua pietra. Difatti è strutturata esattamente come tutte le sale ove si svolgevano i Capitoli dell'Ordine del Tempio. La parte principale è ad oriente, dove siedeva il Gran Maestro o il dignitario più alto in carica della zona, che in quel caso poteva essere il Precettore di Ninfa. Il pavimento è strutturato in zone diverse, ove appunto nei capitoli prendevano posto i vari appartenenti alle diverse categorie, chiamiamole così, che esistevano nell'Ordine Templare. Se osserviamo le chiavi delle volte a crociera della sala, notiamo che portano incise i cosiddetti "nodi templari" e che ritroviamo in moltissime costruzioni templari anche in Italia, come a Staffarda, nei pressi di Saluzzo, in provincia di Cuneo. Si dice che questo nodo rappresenti esotericamente il cammino della coscienza e della conoscenza, comunque sempre a forma di croce appunto per il rispetto dovuto a Gesù Cristo. Ma in questa strana e bellissima abbazia ritroviamo un qualcosa di clamoroso, che abbiamo già trovato in tantissime parti dove i templari erano di stanza, come
a Gerusalemme o in Francia, vicino a Rennes-Le-Chateau: il SATOR, ovvero un criptogramma cristiano che, decodificato, non è altro che il Pater Noster in latino, ma qualcuno sostiene anche che conterrebbe in codice crittografico l'ubicazione esatta dell'Arca dell'Alleanza, che altri sostengono sia nascosta proprio a Valvisciolo. Presto nel nostro sito ci sarà una pagina dedicata a questa strano simbolo. Quindi questa abbazia è sicuramente uno dei luoghi di arrivo del tesoro del Tempio, e dove i cavalieri templari hanno nascosto una buona parte di quello che avevano portato da Parigi su quella lunga colonna di carri. Ma siamo certi che oltre a parte del tesoro vero e proprio, altri segreti si celino là sotto, in quei sotterranei inesplorabili, segreti che i Templari hanno voluto lasciare a loro testimonianza. Ma i misteri dei Templari sono tantissimi, e non ci esauriscono certamente qui. Vogliamo parlare ora della Francia, culla dei Templari, dove ci sono diversi misteri ai quali cercheremo di dare spiegazione. Nella regione
della Champagne, fra Payns e Troyes esiste una grande foresta, chiamata stranamente "foresta d'oriente" . Questa foresta occupa una grande area, la bellezza di ventimila ettari, ed è solcata ancor oggi da numerosissime stradicciole e sentieri che sembrano inestricabili e che sembrano entrare gli uni negli altri come fossero un vero e proprio groviglio. Questa zona è oltretutto piena di stagni e di paludi, e la conformazione del terreno è argillosa, quindi impermeabile. Quando qui pioveva, in tempi lontani, tutto diveniva pericoloso, si formavano sabbie mobili ed i semplici ruscelli divenivano impossibili da guadare o era comunque
suicida avvicinarsi ad essi magari per attingere acqua. Una miriade di leggende sono nate in questa zona, piena come detto di stagni chiamati "morges", domini delle fate delle fiabe celtiche, dove secondo la leggenda corrente si rifugia ancora una fata, chiamata Fata Morgue, o Fata Morgana. La Fata della Morte. Questa grande Foresta d'Oriente era il dominio incontrastato dei Cavalieri Templari: al centro della foresta vi era una grande fattoria, chiamata "Casa del Tempio" e tutto all'intorno si richiamava ai templari. Esisteva la "strada forestale del Tempio", il "ruscello del Tempio", la "fontana dei Tempio" e così via. Una serie di case esistevano in questa foresta, e altro non erano che le precettorie templari. Ma perchè era proprio qui il cuore dell'Ordine del
Tempio? La risposta è semplice: ad est della foresta d'oriente sorge Payns, città natale di Hugues de Payns, fondatore e primo Gran Maestro dell'Ordine del Tempio ad ovest della foresta sorge Thors, dove i Templari avevano grandi possedimenti; a sud di Payns, sulla Seine, sorge Troyes, dove l'Ordine del Tempio ricevette l'imprimatur della Chiesa; da ultimo, a sud-ovest della foresta sorge Clairvaux, Chiaravalle, città di San Bernardo, che scrisse di proprio pugno la regola templare. Ma la foresta d'oriente è leggendaria in quanto i templari stesero una vera e propria rete di trappole e di difese formidabili: passaggi segreti, trabocchetti, voragini che si aprivano d'improvviso e chi più ne ha più ne metta. Ma perchè i
Templari hanno costruito siffatte difese? Non certo per difendere se stessi, evidentemente, ma qualcosa di molto più importante. Uno scritto dell'epoca narra che quando una parte le navi dell'Ordine di ritorno da Cipro attraccarono nel porto di Marsiglia (altre navi attraccarono invece nel porto di La Rochelle) una parte segreta del tesoro fu caricata su carri e trasportata proprio nella "foresta d'oriente", dove fu nascosta. Tradizioni orali e leggende dell'epoca narrano che su uno dei carri era stato caricato un oggetto che era nientemeno che l'Arca dell'Alleanza, trovata dai Templari nei loro scavi sotto al Tempio di Salomone, e proprio quest'oggetto fu trasportato e nascosto nella foresta d'oriente. Così sarebbe spiegata la rete di difesa così capillare e strettissima che difendeva appunto la foresta, perchè, come si racconta, altre reliquie trovate dai Templari furono portate nella foresta. La colonna dei carri diretta a Valvisciolo si fermò proprio qui, nella Foresta d'Oriente. Secondo concezioni esoteriche, chiunque possieda l'Arca con le tavole della Legge Divina otterrebbe grande sapienza e conoscenza: noi sappiamo quanto i templari tenessero alla conoscenza, visto che proprio per questa furono poi perseguitati ed alla fine torturati ed uccisi, come scritto nella pagina del processo ai templari. Un altro mistero che ora viene svelato del tutto, è quello della presenza di donne nell'Ordine. Come vi può leggere nella pagina dedicata alla storia dei templari, esistevano le cosiddette "ancelle templari", ossia ragazze che i cavalieri non potevano mai vedere e neppure ascoltare la loro voce, che erano addette, una per cavaliere, alla cura delle vesti e dei rammendi vari, oltre di altre cose che, vista la muliebrità del lavoro, non si addicevano ad un cavaliere. Per fugare ogni dubbio, pubblichiamo un bassorilievo che si trova nella Cappella dei Templari di Villalcazar, in Spagna.
Come si può ben osservare, il bassorilievo raffigura un cavaliere templare che torna dal combattimento, ed ad attenderlo c'è...una donna. I templari erano poi, oltre che formidabili costruttori di cattedrali, come abbiamo visto in questa stessa pagina, bravissimi costruttori di strade. Ne costruirono a centinaia, in Francia come in Terrasanta: ma in Francia avevano costruito una vera e propria rete capillare di strade. La rete di queste strade  come si vede, era fittissima, e dotata di tutto il necessario per i viaggiatori, soprattutto templari: i quadratini neri rappresentano i balivati, o magioni templari che avevano la responsabilità di una parte del territorio, mentre i cerchietti bianchi sono le varie precettorie disseminate su queste strade, e non le abbiamo neanche riportate tutte. Come si vede, esistono sulle strade punti nevralgici, come Parigi, Payns, Lione, Tolosa e Marsiglia ma, come si evince, quasi tutte le strade convergono in un punto ben preciso: il porto di La Rochelle, dove era di stanza la stragrande maggioranza della flotta templare (gli altri due porti erano Marsiglia e Le Havre). Ma che importanza può avere un semplice porto in una pagina dedicata ai misteri dei templari? Sembrerebbe nessuna, ma così non è, perchè abbiamo testimonianze che da quel porto la navi del Tempio salpavano sia per la Terrasanta ma, facendo prima tappa a Madeira, arrivavano in America. Questa cosa è risaputa: alcuni marinai del Tempio erano normanni, discendenti di coloro che erano andati dalla Groenlandia all'America, da loro chiamata Wineland (terra del vino) e vi erano poi tornati parecchie volte; altri marinai del Tempio erano Bretoni, che hanno lasciato tracce del loro passaggio, ben prima di Colombo, nei dintorni di Filadelfia;
inoltre i Templari sapevano perfettamente che la terra era rotonda (a quei tempi invece si pensava che la terra fosse piatta), e tali prove le troviamo nella cattedrale di Chartres, le cui misure sono esattamente in proporzione con le misure dell'equatore e del raggio terrestre. Cristoforo Colombo per il suo viaggio consultò i cartolari di Calatrava, guarda caso redatti dai templari. Altre prove: quando Colombo pose piede sulla terra d'America, vennero ad esso incontro gli indiani locali, che non si mostrarono affatto sorpresi vedendo la croce rossa ricamata sulle vele delle tre caravelle, perchè era...una croce templare. Non solo: Colombo, nei suoi diari di bordo, parla che questi indigeni avevano grosse orecchie e lineamenti particolari: ebbene, a Vezelay, in un bassorilievo che risale al 1150, vengono raffigurati esseri strani, detti proprio "indiani dalle grandi orecchie" .