CULTURA E SAPERE

Veritas Ipsa Sublimis Deus


 
 Cavalieri del’Ordine di Nostra Signora di Sion", un ordine segreto e parallelo a quello dei cavalieri templari, (vedi foto sigillo due cavalieri e stendardo) che venne fondato, secondo i già citati "Dossier Segreti" di Henri Lobineau, pubblicazione di una serie di "dossiers segreti" depositati presso la Biblioteca Nazionale di Parigi, strettamente legati alla vicenda di Rennes-le-Château. Nel 1090 da Goffredo di Buglione. E’ da tener presente che fino al 1188 l’Ordine o Priorato
 di Sion e quello del Tempio avrebbero avuti lo stesso Gran Maestro, come Hugues de Payen e Bertrand de Blanchefort.... I primi nove cavalieri templari ebbero il loro primo quartier generale sull'area della Moschea di Al-Aqsa, nella spianata del Tempio di Salomone, dalla quale appunto presero il nome. Abbiamo anche già detto che i Templari avevano inizialmente dei compiti di polizia, cioè di difendere i pellegrini dagli attacchi dei briganti e delle bande musulmane nelle zone circostanti la Città Santa. Ma, da studi neanche tanto recenti, e da documentazioni talvolta monumentali, ivi compresi antichi codici miniati, abbiamo ragione di credere che non fosse proprio così. Senz'altro i Templari avevano il compito che abbiamo detto e che svolsero in modo più che disciplinato, ma ne avevano anche
un altro, molto più importante del primo. Ma per comprendere esattamente qual'era questo secondo compito, occorre fare un salto indietro di diversi secoli: al tempo immediatamente successivo alla morte di Gesù ed ai fatti accaduti allora. Quando Gesù morì, le cose andarono diversamente da quello che comunemente si sa. Si formarono due chiese, una retta da Pietro, discepolo di Gesù, ma inviso ai più, tanto che fu costretto dai saggi del Sinedrio ad allontanarsi da Gerusalemme. La seconda, più forte, retta da Giacomo, ormai riconosciuto fratello di Gesù. Il fatto che Gesù abbia avuto fratelli è ormai anche ammesso dalla Chiesa, visto oltretutto che moltissimi testi e studi storici ne attestano la presenza inequivocabile. Giacomo fu così posto a capo della Chiesa di Gerusalemme, con il compito di portare avanti la parola di Gesù ma nello stesso tempo di non urtare troppo la suscettibilità degli altri rappresentanti ebraici e non, nel Tempio di Gerusalemme. Ma alla fine anche Giacomo, come Gesù, non fu ascoltato, e un giorno fu prima lapidato, come d'uso fra gli ebrei, e poi gettato giù dalle mura del Tempio, nel luogo ove ancora oggi si può vedere la sua tomba. I seguaci di Giacomo si diedero alla macchia, mentre i cosiddetti "vincenti" si acquartierarono proprio nel Tempio di Salomone, e lo elessero a proprio domicilio religioso. Ma i sacerdoti avevano fatto i conti senza i Romani, che nel 70 d.C., sotto il regno dell'imperatore Tito, assaltarono il Tempio e lo saccheggiarono, uccidendo tutti quelli che trovarono al loro interno, e portando via il tesoro là custodito. Ma alcuni sacerdoti, prima dell'assalto delle truppe romane, erano stati avvertiti del pericolo imminente, ed allora pensarono di nascondere quello che per il popolo ebraico vi era di più sacro nei sotterranei del Tempio, inaccessibili in quanto pieni di labirinti e di trappole. Occorre sapere che, secondo le documentazioni, il re Salomone commissionò la costruzione del Tempio ad un valente architetto dell'epoca, tale Hiram Abif, che era ferratissimo in tecniche delle costruzioni, visto che aveva collaborato a quelle egizie. Il cuore del Tempio era una stanza segreta del sotterraneo, detta "Sancta Sanctorum", ossia il "santo dei santi". In questa stanza il re Salomone fece conservare le cose più preziose per il popolo ebraico, come il tesoro, l'Arca dell'Alleanza e le Leggi di Mosè. In questa stanza ed in altre camere sotterranee, i sacerdoti, consci ormai del prossimo assalto dei Romani nascosero, come detto, tutte le cose preziose e sacre dell'ebraismo. I Romani saccheggiarono il Tempio, ma non trovarono quello che era stato nascosto nei sotterranei. Prima ancora di questo assalto, che portò inoltre alla distruzione totale del Tempio di Salomone ed alla sua mai piu' effettuata ricostruzione, i sacerdoti scrissero tutto ciò che avevano nascosto, facendo una specie di inventario, inoltre indicando con precisione dove alcune cose erano state nascoste, per
permettere poi, alle generazioni future, il recupero di questi tesori celati. Alcuni di questi sacerdoti riuscirono però a sfuggire alla strage perpetrata dalle truppe romane, proprio nascondendosi in questi sotterranei e poi, non potendo più rimanere in Palestina, partirono raggiungendo l'Europa, sparpagliandosi per il continente. Essi formarono nuclei familiari, che si tramandarono di padre in figlio quello che consideravano "il segreto del Tempio". Per ogni famiglia, ad ogni primogenito veniva svelato, al momento della maggiore età, questo segreto, e solo a lui. Ovviamente queste famiglie erano di ceppo ebraico, ma con l'andare dei secoli ci fu una vera e propria "cristianizzazione" di questi nuclei, che rimasero comunque sempre in contatto, e formarono una specie di confraternita che venne chiamata "Rex Deus". Vi era un patto preciso e segreto fra loro: quello di tornare nella città santa per recuperare ciò che i loro progenitori, gli antichi sacerdoti, avevano lasciato sotto alle rovine del
Tempio, nei labirinti sotterranei e nel Sancta Sanctorum. Come per incanto,
l'occasione arrivò poco più di mille anni dopo la caduta e la distruzione del Tempio: la Prima Crociata, comandata da Goffredo di Buglione, facente parte dei Rex Deus, che nel 1099 riconquistò la Città Santa. Va detto che comunque il recupero di questi tesori sotto alle rovine del Tempio andava effettuato nel più grande segreto, per motivi facilmente immaginabili. Ed ecco allora che i Rex Deus hanno l'idea di fondare un Ordine monastico e militare, unico nel suo genere: i Templari. Con gli auspici del grande San Bernardo, tale Ordine ebbe l'imprimatur papale e con ciò l'autorizzazione e prendere posizione a Gerusalemme, guarda caso proprio sopra le rovine del Tempio. Ora i templari, oltre ai compiti di polizia che abbiamo detto all'inizio, potevano iniziare l'opera che i Rex Deus si proponevano. Quindi, considerati gli studi effettuati e le prove raccolte, possiamo senza ombra di dubbio affermare che i Templari furono la più grande organizzazione per il recupero di reperti archeologici religiosi di tutto il Medioevo. Un compito gravoso e difficile, che però fu svolto con grande caparbietà. I mezzi del tempo per svolgere scavi archeologici erano certo pochi e molto grossolani, tuttavia i Templari supplirono a ciò con l'ingegno e con la volontà. Una volta acquartieratisi, essi iniziarono con pazienza gli scavi, fino a giungere ad una profondità di oltre 20 metri al disotto delle spianata del Tempio, sotto la Cupola della Roccia. I Templari scavarono un profondopozzo per poi calarsi nell'interno dei sotterranei del Tempio, fino ad arrivare al cuore del Tempio stesso, nel "Sancta Sanctorum", cioè la cella più segreta del Tempio, dove come detto gli Ebrei conservavano l'Arca dell'Alleanza, quella che conteneva le tavole della Legge, i nostri Comandamenti, dati da Dio stesso a Mosè. Questi sotterranei, come abbiamo riferito più sopra, erano un vero e proprio labirinto, con vicoli e cunicoli ciechi, con trappole ed altri pozzi profondi, tutti accorgimenti copiati dal sapiente Hiram Abif dalle protezioni delle piramidi egizie, dove sembra che lavorò anch'egli. Ma di preciso che cosa trovarono i Templari sotto le rovine del Tempio? Certamente qualcosa di molto, molto grosso ed importante. A quanto sembra, trovarono moltissimi documenti, là sepolti e nascosti dai sacerdoti, la cui copia fu portata dai sacerdoti non lontano da Gerusalemme, nel deserto di Giuda, a poco più di 50 Km., sulle rive del Mar Morto, e per la precisione a Qumran. Questa località è famosissima, in quanto nel 1947, durante una campagna di scavi archeologici effettuata dal governo israeliano, furono rinvenuti motissimi vasi di terracotta, contenenti dei rotoli di rame, detti appunto "Rotoli del Mar Morto",  in cui vi è la riproduzione di un frammento. La località di Qumran era la cittadella capitale di una tribù, gli Esseni. In lingua arcaica, la parola "esseno" ha il significato di "santo". Sembra poi che questi Esseni abbiano portato via dal Tempio di Salomone moltissimi altri documenti, poco prima della distruzione del simbolo d'Israele da parte delle truppe romane. Per celarli e per proteggerli, li hanno posti dentro ai vasi di terracotta e quindi interrati. Alcuni di questi rotoli contenevano una descrizione precisa e minuziosa di quello che era stato nascosto nei sotterranei del Tempio di Salomone. Poi, come detto, sono stati recuperati. Così, i Templari sicuramente ritrovarono questi documenti, fra cui ve ne era uno, il numero 52, con scritto: "Sotto l'angolo meridionale del portico di Zadok, sotto la piattaforma dell'esedra: vasi usati per raccogliere i rimasugli delle decime, il grano raccolto con le decime e monete ornate con figure.". Qui occorre riagganciarci al discorso fatto all'inizio sulle due chiese che si vennero a formare dopo il martirio di Gesù. Sappiamo, per mezzo della scoperta sensazionale dei Vangeli gnostici di Nag-Hammadi  che Giacomo, fratello di Gesù, era detto "il giusto", che in ebraico si dice proprio "zadok", o
maestro di giustizia, che in ebraico suona come "moreh-zedek". Come abbiamo già detto, e come risulta sempre da questi testi gnostici, Giacomo era capo della Chiesa Cristiana di Gerusalemme, attirandosi così tutte le ire degli Ebrei e soprattutto dei sacerdoti del Sinedrio. Per riassumere quello che abbiamo accennato all'inizio, nel 62 d.C. Giacomo fu aggredito e precipitato sotto da una delle guglie del Tempio d'Israele che era in restauro. Proprio i Rotoli di Qumran riportano la nascita di un gruppo, staccatosi dalle altre tribù ebraiche, chiamato "figli di Zadoc", quindi i figli di Giacomo, cioè coloro che continuarono la sua opera di cristianizzazione. Infatti, gli Esseni erano il popolo più cristiano di tutta l'area mediorientale, veri continuatori, prima della Chiesa di Paolo, della cristianità nel senso proprio della parola. Ma ora, per non fare di queste pagine un trattato di storia, senza meno torniamo ai templari. Nelle altre pagine che sono dedicate alla presenza dei templari alle crociate, e poi alla storia dei templari, abbiamo veduto ciò che hanno fatto e quali erano le loro Regole quotidiane di vita e di comportamento. I Templari. quindi, hanno iniziato a scavare sotto al Tempio, riportando alla luce reperti straordinari, come la Vera Croce, la Sindone e altro ancora. Forse riportarono alla luce anche l'Arca dell'Alleanza ed il Graal, oltre a documenti di capitale importanza per la comprensione delle dottrine cristiane ed ebraiche. Insomma, possiamo affermare che i Templari si impossessarono di segreti che nessuno, prima di allora, aveva conosciuto nè dei quali si aveva probabilmente il sentore di una esistenza. Da qui, la storia templare si tinge di giallo e la cronaca comincia a divenire leggenda. All'epoca, fu detto che i Templari erano a conoscenza di segreti esoterici e di magia orientale, che si erano dati all'alchimia ed alla stregoneria. Anche se queste ipotesi possono sembrare in un certo qual senso affascinanti, non vi è nulla di più falso. Quello che è vero, suffragato da testi storici e da prove incontrovertibili, è che i Templari fecero della conoscenza e della gnosi, cioè la penestrazione, i Templari non rifuggivano tutto ciò che era scienza e conoscenza. A contatto continuo con le civiltà orientali, molto più progredite di quelle europee, i Templari impararono ad
usare strumenti molto particolari, quali ad esempio l'astrolabio, ed altri strumenti di misurazione, fino allo studio delle scienze astronomiche e chimiche. Un altro fatto straordinario poi avvenne intorno fra il 1200 ed il 1250. In tutta la Francia sorsero, in brevissimo tempo, chiese particolari, in uno stile che fino ad allora era sconosciuto: le grandi cattedrali in stile gotico. Una dopo l'altra, sorsero le cattedrali di Evreux, di Rouen, di Reims, di Amiens, di Bayeux, di Parigi, fino ad arrivare al trionfo della cattedrale di Chartres . Uno stile incredibile, quello gotico, tutto proteso verso l'alto, con un sistema di spinte e controspinte straordinario, una tecnica costruttiva che a quel tempo era veramente rivoluzionaria. Come avranno fatto i Templari a progettare e costruire queste cattedrali che, nonostante le loro migliaia di tonnellate di peso, sembrano leggerissime e tali da sfidare la legge di gravità? I piani di costruzione e tutti progetti originali di esecuzione di queste cattedrali non sono mai stati trovati. Le opere murarie erano fatte con una maestria eccezionale. Per i tecnici, come gli architetti, ad esempio, possiamo vedere come i contrafforti esterni esercitano una spinta sulle pareti laterali della navata, e così facendo il peso, anzichè gravare verso il basso, viene come spinto verso l'alto, e tutta la struttura appare proiettata verso il cielo. Tutte le cattedrali gotiche costruite dai Templari hanno queste caratteristiche e, altra particolarità, come sono adorne di statue su tutto il loro esterno, talvolta in quantità incredibile come a Chartres o a Reims, sono quasi disadorne all'interno, essenziali e nude, tranne che per le vetrate, opere d'arte di una straordinarietà che ancor oggi lascia senza fiato. C'è un'altra particolarità da segnalare, nella costruzione di queste gigantesche cattedrali: la loro disposizione sulla carta geografica di Francia. Ognuna di queste cattedrali è dedicata a Notre Dame, cioè alla Vergine (così almeno sembra, ma non è esattamente così).
Ora, osserviamo con estrema attenzione come sono disposte le cattedrali in Francia. Come si può osservare, le cattedrali disposte sul terreno, cioè quelle più importanti e grandi, come Bayeux, Amiens, Reims, Chartres ed Evreux, formano esattamente la forma della costellazione della Vergine. Curiosamente, rimangono fuori da tale straordinaria geometria le cattedrali di Laon e Notre-Dame de Paris. Questo è per una ragione precisa. Ma andiamo ancora avanti nell'esame dei misteri templari legati ora alle cattedrali gotiche da loro stessi costruite. Da antichi documenti e da rilevazioni effettuate sul posto, soprattutto a Chartres, si vede che assolutamente nulla è lasciato al caso: tutte le cattedrali hanno la stessa disposizione, cioè con l'abside e l'altare maggiore ad est e l'entrata principale ad ovest, mentre i due transetti delle navate sono l'uno a nord e l'altro a sud. Questa simbologia è particolare: ad est sorge il sole, quindi fonte di luce, ed entrando, il pellegrino che entra da ovest deve andare verso la fonte di luce che viene dalla parte opposta. Per i Templari, poi, l'est sta a significare Palestina, la Terrasanta, il Cristo, e tutto il resto. Il nord è invece dove la luce non arriva mai, la parte
più buia e più fredda. Ed è proprio nel transetto a nord che venivano di solito poste le scene e le sculture che ricordano ciò che è contro la luce, ciò che ricorda la tenebra. Lo possiamo vedere ad esempio nella cattedrale di Amiens , dove nel transetto nord è inserito un pentalfa, cioè una stella a cinque punte rovesciata, simbolo ora usato dalle sette sataniche. La cosa è stata da noi evidenziata dal cerchietto nero. Ovviamente questo non sta a significare che questa simbologia stia messa là per richiamare forze demoniache o quant'altro, ma tutto il contrario. La stella a cinque punte, chiamata anche pentagramma, o pentalfa o con altri nomi, non è affatto un simbolo del male. Difatti è invece una simbologia esorcizzatoria, in quanto le cinque punte stanno a richiamare le cinque ferite di Gesù Cristo. Le moderne sette sataniche portano infatti la stella a cinque punte non in modo che sia normale, cioè con la punta rivolta verso l'alto, ma rovesciata, in modo che verso l'alto vi siano due punte: questo perchè deve essere un richiamo alle corna del diavolo ed al rovesciamento delle cose, tipico delle cose demoniache. Ma tralasciamo questi discorsi inquietanti, che nulla hanno a che vedere con i Templari. Abbiamo visto come le cattedrali gotiche erano costruite: ma
queste grandi costruzioni custodivano segreti strani: quali? La chiave di essi potrebbe stare nei labirinti che erano disegnati sui pavimenti di queste cattedrali, disegni che poi labirinti non sono, poichè in essi non è possibile perdersi, in quanto vi è sempre e comunque una sola strada. Rimane comunque un fatto che queste cattedrali stanno a darci un messaggio, sono libri di pietra nei quali sono nascosti dei segreti di sapienza e conoscenza che gli antichi Templari hanno voluto tramandare ai posteri. Già, la conoscenza. Ma non una conoscenza sporca, per divenire i padroni del mondo, o per avere tutti per sè i segreti alchemici e di ricchezza, bensì una conoscenza pulita, soltanto per comprendere ciò che non poteva essere spiegato con un semplice dogma. E' questo che, quando l'Ordine fu accusato di eresia, apostasia, stregoneria e quant'altro, cose che possiamo leggere nella pagina dedicata al processo ai templari, è questo che fu alla fine svelato. Solo una conoscenza che la Chiesa di allora non poteva accettare, nei secoli bui dell'Inquisizione e delle più strane superstizioni e di clima di caccia alle streghe. Tanto che i Templari furono accusati addirittura di aver adorato un idolo strano e barbuto, che rispondeva al nome di Baphomet. Anche questa, poi, si rivelò una falsità colossale: i Templari non adoravano nessun idolo, poichè, e questa è verità, essi avevano inventato un loro personale alfabeto per criptare i rituali e le conoscenze fino ad allora avute, e la parola Baphomet, se decrittata, dava la parola Sophia, che secondo le dottrine dell'antichità stava a significare "sapienza". Non solo: le moschee musulmane erano chiamate, anche in Europa, sotto la dominazione dei Mori, "baphomeries". Ecco qua il significato occulto della parola Baphomet. Centinai di Templari per questa falsità sono stati torturati ed uccisi dall'Inquisizione. Accusati soltanto di conoscenze che non avrebbero dovuto avere, di sapienza che era riservata solo ai canonici della Chiesa che allora (un po' come ora) è riservata all'Ordine dei Domenicani, che all'epoca erano il fior fiore dei Tribunali dell'Inquisizione. Ma torniamo alla nostra storia sugli svariati misteri templari. Una domanda che sempre qualcuno ci ha posto nei nostri svariati convegni: ma che fine ha fatto il tesoro dei templari? A questa domanda non vi è una risposta precisa. Ma in qualche modo cercheremo di dare una risposta che sia esauriente. Quando il 13
ottobre 1307 gli sgherri di Filippo IV il Bello, re di Francia, attaccarono e arrestarono i Templari, la prima ed unica preoccupazione di Filippo fu quella di cercare di appropriarsi del tesoro dell'Ordine: ma non lo trovò, in quanto, proprio tre notti prima dell'attacco, una lunga fila di carri, scortati da pattuglie di cavalieri, lasciò la sede dell'Ordine del Tempio di Parigi, dove era stato portato il tesoro che proveniva da Cipro, ultimo avamposto templare davanti alla Terrasanta. Questa colonna si divise in tre parti: la prima si diresse verso il porto di La Rochelle, dove era di stanza l'intera flotta templare; la seconda si diresse a sud di Parigi, verso Tolosa; la terza colonna si diresse verso il confine con l'Italia. Stando alle poche cronache del tempo, ad antichi documenti ed alle numerosissime tradizioni orali tramandate, la prima colonna fu caricata sulle navi che salparono per una destinazione sconosciuta, la seconda colonna invece si inoltrò nei territori verso i Pirenei, quasi al confine con la Spagna, mentre l'ultima colonna attraversò, dopo una cruenta quanto breve battaglia con le truppe reali, che avvenne nei dintorni di Marsiglia, il confine con l'Italia. La colonna si incamminò sulla via Francigena a marce forzate diretta verso l'Italia meridionale. Ma cosa trasportavano i carri? In modo molto più che verosimile, tutto il tesoro, o almeno la grandissima parte di esso. Il tesoro era formato anche da quelle reliquie di cui abbiamo parlato all'inizio di questa parte, reliquie che, a parte la Sacra Sindone, non sono mai state ritrovate. Noi, per quanti sforzi possiamo fare, dobbiamo necessariamente perdere le tracce della prima colonna, in quanto non sappiamo dove la flotta del Tempio si diresse: qualcuno dice in Scozia, altri in America. A questo proposito, molti scrittori sostengono che i Templari avevano scoperto l'America ben prima di Colombo, in quanto proprio là i Templari avevano le loro miniere d'argento. Una prova? Il solo fatto che quando Colombo arrivò sulle coste americane con le famose tre caravelle, sulle vele avevano applicata una croce di colore rosso come quella templare. Gli indigeni che vennero incontro a Colombo, con sua grande sorpresa, dimostrarono di aver già visto e di conoscere tale simbolo, tanto che si dimostrarono fin troppo amichevoli... Ma torniamo alle altre due colonne, quella diretta a sud e l'altra diretta in Italia. Quella diretta a sud della Francia si perse nei meandri della regione dell'Aude, nei dintorni della città medievale di Carcassonne, regione a prevalenza catara, dove i templari avevano le loro roccaforti, in Linguadoca, e dove gli stessi volevano fondare uno stato indipendente. Ma dove misero il tesoro e che fine fecero? Questo riguarda il mistero di Rennes-Le-Chateau. La terza colonna, quella diretta in Italia, fece tappa in Liguria e poi alle precettorie del Tempio di Firenze, di Orvieto, di Roma e di Anagni. .....CONTINUA