Creato da domeste il 20/11/2009
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4.2 basta un fugace sfiorarsi ... e puoi cambiare qualcosa

Post n°12 pubblicato il 31 Gennaio 2010 da domeste

elly19700 'vola sul mio profilo' (si dice così? se non l'ho inteso male, l'ho imparato da una donna, anima sensibile, nobile e tormentata, grande frequentatrice di queste pagine) ... ricambio la visita ... una sensazione di leggerezza, in contrasto con la la mia 'pesantezza'.

P?arafrasando Don Abbondio, che parlava del coraggio,

uno la leggerezza se non ce l'ha, non se la può dare

Perlomeno cambio la grafica del blog!

 
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4.1 Quando Dio creò la DONNA

Post n°11 pubblicato il 26 Gennaio 2010 da domeste
 

Bel racconto. Quello che trovate nel profilo http://spazio.libero.it/c.mosi62/

A destra, sotto la citazione di Ghandi

Mi verrebbe da scrivere che però descrive le donne di una volta.

Forse la gran parte è ancora così. Tra le più giovani non so. Tra loro più di qualcuna credo abbia scelto di competere con l'uomo 'alla pari' per ritrovarsi ' ... sola come un uomo, stronza come un uomo!', come ha magistralmente cantato Vecchioni nella sua canzone "voglio una donna".

 
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2.4 se Dio c'è è malato

Post n°10 pubblicato il 23 Gennaio 2010 da domeste
 

E' diventato anche il titolo di un libro, ma il concetto fu espresso da un grande uomo, che continua infaticabile la sua missione, tra gli africani in mezzo a noi. Ebbi l'occasione di sedergli a fianco, al tavolo di un incontro di riflessione. Da una parte sentivo dentro di me la pochezza del mio essere a cospetto del suo. dall'altra ho cercato di esprimere il meglio di me. Alex Zanotelli.

<<Alla domanda se abbia mai dubitato della sua [di DIo] esistenza, Padre Zanotelli rispose: "Non una ma molte volte. Quando uno si trova in situazioni così assurde, davanti ad una sofferenza innocente, come è capitato a me a Korogocho, il primo dubbio che viene è proprio su Dio. Perché uno si chiede: ma se tu, Dio, ci sei, è impossibile che non intervenga di fronte ad una sofferenza così atroce. Ma oggi Dio è impotente, è malato. Potrà guarire solo quando guariremo noi. Solo noi oggi possiamo far qualcosa. Dio non può più. Ognuno di noi è importante perché vinca la vita...". Dio non è onnipotente? "Più ci rifletto e più mi convinco che forse Dio non è l'onnipotente che pensiamo noi. È il Dio della croce. Perché non ha ascoltato la preghiera di Gesù morente? È un mistero. Forse è un Dio debole, che si è autolimitato, che può salvarci solo attraverso di noi">> http://it.wikipedia.org/wiki/Alex_Zanotelli#cite_note-vocazione-1

 
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2.3 giorni speciali ... tutto l'anno

Post n°9 pubblicato il 27 Dicembre 2009 da domeste
 
Foto di domeste

Dentro ognuno di noi esiste un piccolo spazio immortale, dove risuonano i canti della nostra eternita': e' il luogo della nostra festa. Si tratta forse di un giorno separato dagli altri? Ecco arrivati gli ospiti con al collo la collana di fiori e in capo la corona: non sono i nostri soliti parenti? Il giorno della festa e' nascosto dietro il velo di ogni altro giorno!

All'interno della nostra vita quotidiana scorre un rivo sotterraneo d'eternita' che raggiunge il mare, portando linfa ad ogni altro nostro giorno: e' un fiume che rende generosi i nostri sforzi, significative le nostre rinunce e fecondi i nostri amori. Noi facciamo festa per rendere visibile e palpabile questa linfa reale e intima che anima ogni momento della nostra vita, senza mai separarsi da noi. La pianta porta tutto l'anno il peso delle foglie, fino a che, un giorno, animate dal vento della primavera, esse cadono lasciando il posto ai fiori che annunciano l'arrivo del frutti. Quel giorno capiamo che quel cammino ha avuto un inizio lontano: con splendore e ricchezza di forme, la festa dei frutti ci dimostra l'immortalita' della pianta.

Oggi che i fiori della grande festa sono sbocciati nei nostri cuori, ne sentiamo il profumo dentro di noi? Anche se turbati da mille preoccupazioni, riusciamo ad intuire che la vita di ogni giorno non e' fatta solo di un peregrinare tra le maglie della necessita', nella complessa rete del lavoro umano, ma che contiene anche un'enorme bellezza ed una profonda bonta', che puntano al cielo come un'offerta di adorazione?

No non siamo capaci di una tale confessione:forse non e' ancora giunto il tempo di riconoscere queste verita' nascoste in noi! Nei nostri cuori non si e' ancora alzato il grido di quella gioia che, dimenticando completamente se' stessa, pone ogni valore nell'interesse per il divino. Sforziamoci di mettere da parte per lo meno uno dei trecentosessantacinque giorni dell'anno, in modo che la lampada dell'adorazione possa essere accesa, nonostante le distrazioni dovute ai nostri numerosi impegni. E invitiamo ogni uomo ad occupare, se lo desidera, il posto preparato per lui.

(R. Tagore, Il tremendo gioco della gioia, pp. 108-109)

 

 
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2.2 Deus aderit

Post n°8 pubblicato il 29 Novembre 2009 da domeste

Vocatus sive non vocatus, Deus aderit - Che tu la cerchi oppure no, la divinità è con te

Citazione sulla porta dello studio di Jung – in http://www.pieroferrucci.it/tecniche.asp

 

 

 
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