tenda dos milagres

in tutti i sud del mondo

 
"Ma qual è la pietra che sostiene il ponte?” - chiede Kublai Khan.
- Il ponte non è sostenuto da questa o quella pietra - risponde Marco - ma dalla linea dell’arco che esse formano”.
Kublai Khan rimane silenzioso, riflettendo. Poi soggiunge: - Perché mi parli delle pietre? E’ solo dell’arco che m’importa.
Polo risponde: - Senza pietre non c’è arco.
 

TAG

 

ARCHIVIO MESSAGGI

 
 << Aprile 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
1 2 3 4 5 6 7
8 9 10 11 12 13 14
15 16 17 18 19 20 21
22 23 24 25 26 27 28
29 30          
 
 

I MIEI BLOG AMICI

AREA PERSONALE

 

FACEBOOK

 
 

 

Un intervento che condivido

Post n°3 pubblicato il 26 Febbraio 2007 da navigantegd
 
Tag: prc, senato, usa

Signor Presidente, Ministro D’Alema, Colleghi
La gloriosa insurrezione del popolo vietnamita contro l’occupazione americana fa parte della storia dell’umanità.

Ma gli americani vengono respinti di nuovo: in Venezuela, in tutta l’America Latina, in Iraq, in Afghanistan; mentre in Italia è il nostro stesso popolo, è il popolo di Vicenza a respingerli!

Che Bush ne prenda atto, che ne prenda atto anche il nostro Governo: i marines sono indesiderati, e ciò che resta da fare è concedere il referendum al popolo vicentino.

Nel giugno del 1849 la II Repubblica francese intervenne militarmente contro una Repubblica "sorella", la Repubblica Romana di Giuseppe Mazzini, per riportare al trono Pio IX.

Sono certo che un Berlusconi o un Buttiglione dell’epoca avrebbero cantato le lodi dell’armata francese, ma ho il timore che anche un governo Prodi dell’epoca avrebbe accettato l’intervento armato come "real politik".

Da sempre, i poteri imperialisti e colonialisti mascherano con la più aurea retorica i veri motivi- quasi sempre sordidi e inconfessabili- delle loro aggressioni militari.

Chi ricorda il motivo per cui fu attaccato l’Afghanistan?

Dopo le Torri Gemelle si doveva catturare Bin Laden, non dichiarare guerra all’Afghanistan.

Bene, ma mi chiedo: perché per catturare un uomo occorre strutturare una guerra di così lunga durata ( sino al 2011, Ministro Parisi? ); perché si deve distruggere un intero paese; perché affamare un popolo; perché si debbono ammazzare oltre 200.000 afghani, di cui l’ 80% civili ?

E mi chiedo: i governi italiani sono oggettivamente complici di questo genocidio?

E’ del tutto evidente che i giganteschi B-52, che per la loro grandezza oscurano i piccoli villaggi dei pastori afgani, prima di seminare la distruzione e la morte, non sono in Afghanistan per cercare Bin Laden!

Sono lì per garantire la penetrazione americana in quella regione; sono lì per il controllo delle vie del petrolio. Sono lì per estendere la presenza della Nato e la presenza militare americana nel cuore dell’Asia, ai confini del Pakistan e dell’ Iran, soprattutto ai confini della Cina, avversaria strategica degli Usa.

E’ la guerra "infinita e permanente" che si estende e prende corpo!

Mi chiedo: il Governo italiano non è complice- restando militarmente in Afghanistan - di questo sciagurato progetto Usa di " guerra infinita e permanente" ?

Non aiuterebbe invece - con un’uscita strategica dall’Afghanistan - la distensione internazionale, lo stesso partito democratico americano, lo stesso movimento per la pace americana?

Avverto da tempo che questo Governo che dovrei sostenere non riesce a liberarsi dalla subordinazione agli Usa, alla Nato, all’Unione Europea del nefasto Patto di Stabilità, al Vaticano, alla Confindustria e ai poteri economici forti italiani!

Da 15 anni il capitalismo italiano registra i più alti picchi di profitto della storia della Repubblica.

Da altrettanti anni sono bloccati i salari e gli stipendi dei lavoratori, bloccate le pensioni.

Anche con il Governo Prodi non si riduce la miseria di massa e il disagio sociale; e mentre si innalzano a dismisura le spese militari si mettono i tickets sul pronto soccorso.

Io sono un dissidente, e dovrei votare contro il Governo Prodi!

Tuttavia, da tutta la mia vita è dalla Destra che soprattutto e tenacemente dissento.

E non posso e non voglio regalare il governo a questa destra italiana pericolosa, dal carattere eversivo, antioperaio e antidemocratico!

E’ una scelta, questa mia, difficile e sofferta: voterò ancora a favore di questo Governo che quasi nulla ha di alternativa sociale e politica.

Voterò ancora per non fare tornare Fini, Castelli e Berlusconi; per senso estremo della disciplina; per non distinguermi aristocraticamente dalla compagne e dai compagni del mio gruppo che soffrono e lottano quanto me e più di me.

Voterò ancora, ma tutto, tutto dovrà cambiare!

Non per me:

- ma perché la destra non risorga dalle macerie della nostre incapacità;

- per la costruzione della pace e per gli interessi del nostro popolo.

Senatore Fosco Giannini
Giovedì, 22 febbraio 2007

 
 
 

L'atlante dei ricordi

Post n°2 pubblicato il 22 Febbraio 2007 da navigantegd
 
Tag: georgeo

sono nato nel mediterraneo e qui voglio restare. ho lasciato frammenti di me lontano da qui, ma i colori e gli odori non posso scambiarli. sono variazioni di turchese e verde, azzurro, blu, celeste. come di notte a occhi chiusi quando l'oscurità viene interrotta da strisce colorate in forma di pensiero. voglio elaborare un atlante dei miei luoghi e popolarlo di creature notturne e luminose, quello che vedo quando resto solo.

 
 
 
« Precedenti
 
 
 

INFO


Un blog di: navigantegd
Data di creazione: 22/02/2007
 

APPELLO PER VICARELLO

FIRMA L'APPELLO PER VICARELLO


La tenuta agricola di Vicarello, che si estende per 1.015 ettari sul lago di Bracciano, costituisce una testimonianza preziosa del paesaggio agrario della Tuscia meridionale. Boschi di castagno, ville imperiali, terme millenarie, oliveti secolari, antichissime opere idrauliche, villaggi sommersi dalle acque ne fanno uno degli ultimi esempi di quella fusione tra segni dell’uomo e segni della natura che costituisce la bellezza e insieme la ricchezza del nostro territorio. Ma Vicarello non rappresenta solo testimonianza e memoria viva di un passato, ma anche una realtà socio-economica su cui negli ultimi trent’anni si sono scontrati gli interessi dei pochi e le legittime aspirazioni dei molti. Passaggi di mano di proprietà, minacce di colate di cemento più volte bloccate dalla società civile e dalla parte migliore delle istituzioni, degrado progressivo del suo patrimonio agricolo sono la storia contemporanea di Vicarello. Ora, recenti notizie sulla vendita da parte della banca di investimento inglese che ne detiene la proprietà e l’interesse dichiarato di grandi gruppi finanziari per i quali Vicarello rappresenta esclusivamente una fonte di profitto da sfruttare secondo i criteri del massimo utile e non certo della compatibilità con la storia, la memoria e l’ambiente, ci spingono a mobilitarci in difesa di questo patrimonio di tutti. Noi cittadine e cittadini riteniamo che solo l’acquisizione e la destinazione pubblica della tenuta di Vicarello, l’utilizzazione rispettosa del suo patrimonio architettonico, la riapertura degli impianti termali, attraverso l’avvio di un percorso virtuoso che veda insieme i Comuni del territorio, già impegnati peraltro da un protocollo firmato nel 1999, le Province di Roma e Viterbo, la Regione Lazio e il Parco di Bracciano, le Università e le istituzioni di ricerca, possano dare ai cittadini un luogo in cui sperimentare, alle porte di Roma, un processo di utilizzazione integrata delle risorse turistiche, agricole, ambientali e paesaggistiche che spezzi la monocultura del cemento. Un’operazione basata sulla difesa dei beni comuni (acqua e terra in primo luogo) che può costituire un primo passo di una diversa economia, di lunga prospettiva, un cambio di paradigma che inizi a mettere da parte un modello di sviluppo i cui guasti, anche economici, sono sotto gli occhi di tutti. settembre 2007
 

ULTIME VISITE AL BLOG

gnuvaubugioCOCO_MADEMOISELLE_RMadore1998f.bullegasanicecannellasottosuolo0boy726deby80dglricrubbianirosafluido
 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963