A Modo Mio

Christmas is the time of peace

Questo 2020 ci ha tolto tanto, stiamo ancora lottando nascosti dietro una speranza.

Non so se andrà tutto bene, di sicuro se succederà, non potrò dimenticare tutte le cose orrende che sono accadute, anche se c'è chi dice che siamo il paese della memoria corta.

Non so chi ha detto questa frase, ma per quanto mi riguarda, ricorderò sempre tutta quella generazione che questo virus si è portato via con sé e che ancora sta scegliendo tra le sue vittime.

Nessuno parla e forse parlerà mai delle loro storie individuali, sono diventati un numero:

Una morte è una tragedia, un milione di morti è statistica.

Fa molto pensare a quella frase che qualcuno aveva inciso, con un chiodo forse, in un angolo del campo di concentramento:

"Io sono stato qui e nessuno racconterà la mia storia"

Io per mia fortuna sono ancora al mondo e devo andare avanti, nel bene o nel male. Tra poco sarà Natale, un natale diverso come dicono tutti, perché ci portiamo addosso tutta la sofferenza che abbiamo assorbito in quest'anno.

 "Sarà un Natale diverso, ma non meno autentico, come ha detto Giuseppe Conte."

Trovo assurdo sentire tutte quelle persone che si lamentano perché non possono andare a pranzare al ristorante o perché non possono organizzare veglioni e cene nei vari locali. Certo, mi spiace per i gestori di ristoranti e di altri esercizi di pubblica frequentazione, ma stiamo vivendo un momento molto critico e queste misure prese dal governo, non sono iniziative scellerate di qualche politicante bizzarro, ma servono per la nostra salute, per non provocare un'altra grande impennata di contagi.

La strada da percorrere per uscirne fuori è ancora lunga, cerchiamo di rispettare le regole, perché dipende tutto da noi.

Festeggerò il mio Natale in maniera sobria, brinderò alla fortuna di essere ancora viva dopodiché  mi resterà soltanto esprimere un desiderio.