A Modo Mio

Emily Dickinson


 V'è una certa Angolazione della luce,I Pomeriggi d'inverno -Che opprime, come la GravitàDi Melodie di Cattedrali -Una Celeste Piaga, ci procura -Non ne troviamo la cicatrice,Ma solo intime differenze,Dove i Significati, stanno -Niente può insegnarla - Nessuno -È il Sigillo della Disperazione -Un'imperiale afflizioneMandataci dall'Aria -Quando viene, il Paesaggio ascolta -Le Ombre - trattengono il respiro -Quando se ne va, è come la DistanzaNello sguardo della Morte -  La luce obliqua dell'inverno, della disperazione, non colpisce la superficie delle cose ma si insinua al loro interno; è una luce pesante, come il suono austero e grave di un organo che pervade una cattedrale fin negli angoli più nascosti; colpisce dentro e, perciò, non lascia cicatrici visibili, ma cambiamenti profondi nell'intimo, in quel recesso dove dimorano i sentimenti più privati e meno esprimibili. Nessuno può insegnarci a difenderci da quella punta acuminata che ci entra nel profondo, da una disperazione sigillata nel nostro io e impermeabile a interventi esterni. Quando arriva, sembra che il mondo si fermi, come se trattenesse il fiato in attesa di un nuovo, illusorio, momento di liberazione, così simile alla impercettibile distanza che ci separa dallo sguardo della morte