L'amore di Dio

EDUCATORE ED INSEGNANTE


                             
Ho voluto mettere questa immagine che ritrae san Giovanni Bosco con dei bambini, per sottolineare l'importanza che egli dava ad essi. Agli inizi del suo ministero sacerdotale speso per i bambini orfani, disagiati e poveri, ebbe non poche difficoltà, causate da chi non riusciva a concepire che un prete, invece di occuparsi delle cose della parrocchia, spendesse il suo tempo ed energia dietro ai dei ragazzini mezzi delinquenti. Don Bosco, non curante delle voci maligne di paese, continuò la sua opera di carità cercando per le strade questi giovanetti e portarli nel suo famoso oratorio di Valdocco, di cui fece parte san Domenico Savio e il Beato Michele Rua, suo futuro successore nell'ordine dei salesiani, fondato appunto da don Bosco.  Mi sono reso conto che fare del bene, non è così facile come sembra, poichè si trovano sempre delle persone che te lo impediscono credendo di agire bene. Quando sono in classe e vedo i miei alunni, cerco di guardarli nella loro essenza, ossia per quello che sono realmente. Ogni singolo alunno ha una sua storia personale e quindi va presa in considerazione e sul serio. Quando li educo, cerco di entrare dentro i loro cuori e di smuoverli per cercare di spingerli alla ricerca del bene. Molti hanno alle spalle situazioni familiari davvero drammatiche e ne soffrono davvero tanto e nel mio piccolo cerco di confortarli. Per tutti, da perte mia, c'è sempre una carezza, una battuta, uno scherzo, una parola di conforto e così via. Durante gli intervalli, sto in mezzo a loro, gioco con loro e partecipo alle loro conversazioni. Per questa cosa, non vengo ben visto da alcuni miei coleghi, ma sinceramente me ne infischio. Facendo così, ho notato che i ragazzi ti rispettano e si sentono compresi, non solo, sanno che per me sono tutti uguali e che tratto tutti allo stesso modo. Ho 340 ragazzi, 18 classe su 3 scuole medie, ebbene non c'è nemmeno un solo alunno che non abbia sperimentato una mia carezza, un mio sorriso o di essere protagonista della mia lezione e delle mie attenzioni. Amandoli così, non solo riesco a far vivere la scuola con il sorriso, ma addiritura a far piacere l'ora di religione. Piace leggere il Vangelo, fare collegamenti con altre discipline, partecipare a discussioni su tematiche che propongo. Al termine della mia ora, dico sempre a loro, che tutto quello che è stato detto in classe, deve continuare ad essere meditato anche a casa. Essere educatori ed insegnati è una grande scommessa in questa società, tuttavia credo fermamente nella mia professione di docente di religione e tengo a tutti i miei studenti, poichè Dio me li ha affidati  e ne sento la responsabilità.  San Giovanni Bosco, per me resta un esempio da imitare in tutto e per tutto e a lui mi affido.