L'amore di Dio

UN GRANDE UOMO E UN GRANDE PONTEFICE


Il santo padre Benedetto XVI si è dimesso e sinceramente la notizia mi ha sconvolto. Ho sempre ritenuto Joseph Ratzinger una grande persona, un grande uomo di fede e di cultura. Il suo papato mi è piaciuto molto per l'eleganza delle sue parole, la fermezza delle sue idee sempre coerenti con il magistero della Chiesa e soprattutto per la sua saggezza nell'affrontare le difficili questioni etiche che stiamo vivendo in questi giorni. Diventare successore di Pietro subito dopo la scomparsa del beato Giovanni Paolo II non è stato affatto facile, in quanto sapeva che la gente avrebbe fatto molto fatica ad abituarsi ad una nuova figura sul soglio pontificio. Nonostante questo, si è dimostrato un uomo all'altezza delle aspettative, anzi si è presentato un papa umile e aperto al dialogo. Devo ammettere che ciò che più mi ha fatto soffrire è stato constatare l'attacco di molte persone verso la sua persona. Ho visto il santo padre commuoversi durante una cerimonia , in cui un cardinale rivolgendosi a lui, lo confortava con parole di speranza e lo spronava a non arrendersi e che la Chiesa lo sosteneva con la preghiera. Navigando su internet , mi sono imbattuto in alcuni social network come facebook e twitter, e lì ho visto la malvagità delle persone. Ebbene, ho potuto leggere i link in cui si calunniava il papa e lo si accusava di essere un nazista, foto truccate in cui lo si vedeva in atteggiamento di fare il saluto nazista, link in cui veniva definito pedofilo, approfittatore, ladro e così via. Attacchi di ogni genere, ma ciò che più mi ferisce è vedere alcune persone dichiararsi cattoliche e poi aggredire il nostro amato papa con affermazioni cattive. Persone che criticano i suoi discorsi , senza averli  letti o sentiti per intero; i mass-media che nei tg trasmettono solo una parte del discorso che il papa tiene solitamente durante l'angelus o durante l'udienza generale del mercoledì e ovviamente così facendo gli ascoltatori corrono il pericolo di capovolgere il senso delle sue parole. Abile mossa per far dire al papa ciò che non ha detto. Tutto questo è una vergogna. La gente che crede ciecamente a tutto quello che viene detto, senza informarsi dei fatti realmente accaduti e di conseguenza riferiscono la cosa sentita, ma non verificata ad altre persone, provocando così una catena interminabile di false dicerie sulle cose dette dal papa. In tutto questo vedo solo una grande ignoranza o meglio la comodità di esserlo e a dare ragione a questa mia teoria è il fatto che vedi tali persone informatissime su altre questioni e che si danno da fare a verificare l'attendibilità di dette notizie. Questo avviene perchè fa comodo essere informati sulle cose che a loro convengono. Come insegnante, mi occupo di educare i miei alunni a non agire in questo modo e di conseguenza ad usare la testa in modo critico per non imitare questi stolti. Benedetto XVI è e resta un grande papa, un papa che ha saputo leggere la storia alla luce del Vangelo, un papa che ha promosso il dialogo tra la fede e la scienza, un papa che ha saputo codificare le esigenze della società con l'amore, un papa che ha valorizzato la famiglia ,i giovani e i sofferenti ed infine un papa che ci ha fatto conoscere la persona di Dio che ama teneramente l'umanità. La sua scelta non è un atto da rimproverare e da accusare , ma da capire e rispettare. La sua età di certo si fa sentire ed influisce sul suo impegnativo ministero. Ritengo che la sua scelta sia secondo la volontà di Dio e che se l'annuncio sia coincidente con la festa della Madonna di Lourdes, significa che anche la Vergine Maria lo avrà certamente aiutato nella sua difficile scelta. Dio è il Signore della storia e ad ogni epoca storica, dà alla sua Chiesa il suo pastore. L'uomo dimentica che essere papa non è un potere, ma un servizio che il pontefice presta alla Chiesa di Cristo per il bene dell'umanità. Non va dimenticato che subito dopo l'elezione, il candidato scelto a succedere al papa predecessore, viene sottoposto ad una domanda in cui gli viene chiesto se vuole diventare papa. La sua risposta affermativa è segno della sua consapevolezza di diventare servo  ( come Gesù che si mise a lavare i piedi ai suoi apostoli ) e non comandante della Chiesa. Personalmente mi vanto di possedere tutte le sue opere che sono moltissime e sono un capolavoro di teologia e di filosofia , ma soprattutto frutto non solo del suo sapere, ma del suo amore per Cristo e per la Chiesa.