L'amore di Dio

La croce: compagna di vita


L'esperienza della croce per molti è drammatica e al tempo stesso misteriosa. Personalmente, in quel legno, in cui si esprime la sofferenza del genere umano, ho trovato il senso della mia vita. Potrebbe sembrare assurdo, ma non lo è. Ai piedi di essa, ho ritrovato più volte me stesso. Nel quotidiano vivere, possiamo smarrire la giusta strada per esaltare la nostra identità di uomini, in quanto siamo spesso attaccati su tutti i fronti da ogni genere di armi, come la malvagità, le tentazioni, le passioni, gli inganni e così via. Corriamo il pericolo di soccombere o peggio ancora di condividere le modalità di pensiero di vita, che prima ci sembravo contrarie al nostro modo di intenderla. Le seduzioni del mondo sono veramente dannose per la vita di un uomo, che desidera essere fedele a Cristo. Nei momenti in cui, decidiamo di assecondare i pensieri contrari ed opposti agli insegnamenti di Cristo, smarriamo noi stessi. Sotto la croce, invece, possiamo ritrovarci. Posso dire con gioia che Gesù ha scelto per me una vita irta di piccole e grandi croci quotidiane, affinchè io non smarrisca la strada che conduce a Lui. Senza queste, mi sarei già perso. Non enfatizzo, ma dico il vero, in quanto più volte ho potuto toccare con mano, la presenza di Dio in ogni singolo istante della mia vita, attraverso le prove più o meno faticose che ha pensato per il mio bene.  Dio con me agisce in questo modo: quando soffro, trovo conforto nell'abbracciare il dolore e quando mi sento solo e gli dico che mi basta Lui solo, sento che ha gradito il mio gesto di affidamento. Questo non significa che non provi dolore, ma che in me avverto la sensazione che Egli mi sta ancora più vicino di prima. Dio soffrendo ci consola, quando soffriamo noi, consoliamo Dio.  E' uno scambio d'amore fra me e Lui. Quando accettiamo la croce, abbiamo il potere di consolare Dio e le nostre lacrime di dolore, sono per Lui come gocce di soave profumo che riparano le offese ricevute dagli uomini crudeli. Sì, sotto la croce, troviamo noi stessi e la nostra vocazione, ossia la vocazione alla santità. Non dobbiamo avere timore di abbracciarla, poichè Gesù stesso ci darà la grazia di potarla fino in fondo. Lui camminerà con noi.