In Compagnia del tè

PREGHIERA


San Silvestro, gli italiani sono stupidi e se lo meritano, di essere sempre più poveri: l’ultimo dell’anno non mangiano lenticchie. Fingono di farlo, in ossequio formale a una tradizione che poi tradiscono nella sostanza, lasciando lì tutti o quasi tutti i beneauguranti legumi. Ogni anno a ogni cenone io porto una pentola di lenticchie e puntualmente, ogni anno, dopo ogni cenone, me la riporto a casa pressoché intatta. Le signorine le schifano e in verità pure i signorini: preferiscono ingozzarsi di pesciaccio semimarcio, il classico pesciaccio di Capodanno pescato in Africa mesi addietro o allevato in Thailandia fino a scoppiare di antibiotici e di melma. E poi osano lamentarsi della crisi. Sono loro la crisi. Se le mangiassero sul serio, queste benedette lenticchie, sosterrebbero l’economia montana (Castelluccio, Santo Stefano di Sessanio, Colfiorito...), farebbero scorta di ferro, formerebbero l’humus psicologico che serve ai semi per trasformarsi davvero in monete. Ma hanno il cervello grosso come un cece.di Camillo Langone