AMALGAMA

Una storia di anni fa


Leggendo un post che raccontava di fatti successi a Bologna  tra polizia e anarchici,mi è tornato alla mente un episodio di qualche anno fa, successo a me. Diego, in realtà si chiamava Dieter era un senzatetto che spesso sedeva davanti ad un supermercato con un piattino per chiedere l'elemosina.Si limitava a stare lì, silenzioso.Se qualcuno metteva dei soldi nel piattino bene, diversamente faceva lo stesso.Era tedesco.Era un alcolizzato,condannato da una malattia al pancreas che non gli avrebbe lasciato scampo.Lo avevo conosciuto una volta che, straordinariamente sobrio, era sdraiato per terra su di un marciapiedi.Scoprimmo poi che era una ferita infetta ad un piede che l'aveva fatto cadere. Dall'altra parte della strada una negoziante sulla porta mi disse che aveva chiamato l'ambulanza. Ma lui era lì solo.Mi avvicinai.Piangeva .Era preoccupato per il suo zaino,sul muretto della piazzetta vicina,lo aveva lasciato per un attimo e ora non riusciva a riprenderlo.Dentro c'era tutto ciò che possedeva.Corsi a prenderlo e mentre l'ambulanza lo portava via mi urlò dalla barella: " Che Gesù ti benedica".Da quella volta mi fermai sempre più spesso a parlare con lui.Il mio compagno ogni tanto gli lavava i vestiti ecc...Era un uomo di grande cultura, come me appassionato di letture e grande conoscitore di Herman Hesse. Anche da ubriaco ne parlava inmodo coerentissimo.Mi disse che gli sarebbe piaciuto tanto rileggere Siddharta nella sua lingua.Fu così che per il suo compleanno Stefano trovò una copia del libro in tedesco e glielo regalammo.Non dimenticherò mai la sua faccia quando aperse il pacchetto: si mise a piangere a dirotto e ci disse che lo avevamo fatto felice come non era da tanto.Una sera d'estate attorno alla mezzanotte, stavo tornando in bicicletta da casa di amici.Passando davanti al  supermercato in zona pedonale vidi Diego seduto al solito posto ma piegato e con la faccia terra.Dall'altra parte della via, molto stretta, la solita folla di curiosi.Scendo a razzo e intanto che lo faccio chiedo se qualcuno ha già chiamato l'ambulanza.Mi rispondono che no, han chiamato la polizia.Bene! Del resto chi chiami quando stai male? Il medico forse? Ma no, il Questore ovviamente.Mentre tiro fuori il cellulare e chiamo l'ambulanza mi precipito verso Diego.Gli tocco gentilmente la spalla, lo scuoto un poco e lo chiamo. Alza la testa e mormora: " FIamma...Ok cerco di parlargli e arriva la polizia.Scende un poliziotto giovane.Gli dico che ho già chiamato l'ambulanza.Mi dice che lui e il suo collega sono stati appena trasferiti a Ferara e mi chiede se conosco Diego.Gli spiego chi è e gli dico che all'ospedale lo conoscono.Gli dico che quando arriverà l'ambulanza è meglio se gli parlo così andrà via senza problemi. Non vuole mai andare all'ospedale, lo so.Il poliziotto mi ringrazia molto.Intanto scende dalla machina l'altro.Si avvicina e con tono secco mi dice: adesso vada via. Gli domando perchè.Lui: devo fare il mio lavoro.Gli dico che non mi muovo di lì e che non gli sto affatto impedendo di fare il suo lavoro.Mi ripete di andarmene.Gli chiedo :" Perché allora non allontana i curiosi?" Lui è incazzato e io aggiungo: " Deve forse fare qualcosa che è meglio che non veda? " Sempre più alterato mi dice:" Ma insomma perché vuol rimanere?"Gli rispondo che non si lascia solo con sconosciuti un amico che sta male.MI risponde: " Begli amici che ha"Mi salta la mosca al naso e divento brusca .Gli dico che io scelgo gli amici che voglio e la faccenda non lo riguarda. A quel punto lui mi prende per un braccio e stringendomelo molto forte e strattonandomi cerca di allontanarmi.Ho perso la testa e gli ho sibilato: " Tieni giù quelle mani sbirro di merda"Mi è andata molto bene.E' intervenuto l'altro poliziotto, mi ha detto " signora sta esagerando".Ho chiesto scusa per la frase poco felice ma ho ribadito che non mi muovevo di lì.E così ho fatto.Ma minchia non potrei mordermi la lingua,a volte invece di dire quello che penso? Perché ovviamente quel che mi è uscito di bocca lo pensavo veramente!