Parole al vento

Sotto una sera illuminata dalla luna un auto viaggiava leggera senza carico
Solo il rumore del vento accompagnava la sua corsa.
Ecco il cellulare squilla, improvviso, dall'altro capo una voce familiare, dove sei ?
Sono qui la risposta dall'auto, ah allora tra poco arriverai. Si certo.

L'auto prosegue leggera nel suo percorso, ecco all'improvviso sotto la luna, nella notte cosi chiara. Un rumore, uno stridio fragoroso.
Fumo nero e denso dal motore.
L'auto si ferma è in panne, il cellulare scivola in una pozzanghera e spegne le ultime note di una suoneria che stava riempiendo l'aria dei suoi suoni.

L'uomo si lancia tra il fango, recupera il cellulare, solo i grilli e il vento accompagnano questa sua strana danza nella notte.
La batteria, asciugata, con il lembo della camicia, tirata fuori dai pantaloni.
Ecco il cellulare è di nuovo acceso e riprende il suo suono, suono o invocazione di chi vorrebbe una risposta.
Ma l'uomo scivola incautamente su un cacciavite che aveva tirato fuori dal bagagliaio, il cellulare gli scivola di mano e si apre, la batteria schizza fuori e la suoneria smette di squillare.
Il malcapitato non riesce a riparare più al danno, infuriato, stressato, stanco e amareggiato, attende.

Passano due ore solo la luce delle stelle illumina la sua sagoma, china e rassegnata.
Un colpo di chiavi ed ecco che l'auto riparte, tra scoppiettii riesce ad arrivare all'agognata meta.

Alla meta lo attende qualcosa di inaspettato, quel qualcuno in cui cerca conforto, si amareggia e gli chiude la strada, si sente tradita.
L'uomo spiega quello che è successo, ma il suo racconto è talmente inverosimile che non viene creduto.
Oltre al danno la beffa è anche tacciato di essere un menzognero.

L'uomo va a dormire sul divano, le ossa stanche cercano riposo, si accoccola tra i cuscini e si lascia andare al sonno ristoratore.

Cca ddinto è sempe 'o stesso, nisciuno te crede maie. Me so sfastediato.

Buonanotte Enzo