i casi della vita

l'attesa...................


il treno rallenta, si ferma, apro la porta e mi guardo in giro, è dalla mattina che spero segretamente che lui si sia liberato in tempo per farsi trovare alla stazione. Ma non c'è nessuno: "fà niente- penso -  me lo aveva detto che ci saremmo visti in albergo"prendo il taxi e mentre siamo fermi al semaforo squilla il mio cellulare:".... sei arrivata?" - " si sono in taxi" - "bene, fai le cose con calma, ti raggiungo tra pocoil cuore a momenti balza fuori dalla maglietta, non vedo niente, ho mille ronzii nella testaquando arrivo in albergo sono tesa come un wind-surf, ricordo solo di aver posato il trolley di essere andata in bagno per rinfrescarmi un po' e di aver camminato su e giù per un tempo che mi è sembrato infinito, magari sarà stato un quarto d'ora......squilla il campanello, mi fiondo ad aprire .......una bimba che vuole fare uno scherzo ed una mamma mortificatissima che mi chiede scusa; accidenti ancora non è luialtro squillo, di nuovo corro ad aprire e, non so per quale istinto, mi nascondo dietro la porta, comparendo solo con uno spicchio di me.sconcerto totale, all'improvviso mi rendo conto che sto per fare entrare nella mia stanza un perfetto sconosciuto, ma ormai è tardi, ed il mio istinto mi dice che non sono io a volerlo, è il destino che mi ha preso per mano, così riesco a dominare il terrore per il rischio che sto correndomentre penso queste cose, lo faccio entrare, lui mi tende la mano, fa per portarla alle labbra per baciarla, ma io gli salto al collo e lo abbraccio con un trasporto quasi infantile, sussurro solo " sei tu, sei tu...."che bel regalo stava per farmi il destino !