Cava ManaraCOMITATO A TUTELA DEL TERRITORIO CAVESE |
CHI SIAMO
Il COMITATO A TUTELA DEL TERRIRORIO CAVESE nasce dalla necessità di salvaguardare il territorio di Cava Manara dalla costruzione dell'Autostrada Broni-Pavia-Mortara e dell'annessa tangenziale che racchiuderebbe la nostra cittadina in una morsa di asfalto e inquinamento.
“Gli uomini passano, le idee restano e continuano a camminare sulle gambe di altri uomini:” G. Falcone
09/07/2007
IL COMITATO A TUTELA DEL TERRITORIO CAVESE
ha partecipato alle spese legali
per i ricorsi al TAR della Lombardia
con € 3.300,00
GRAZIE A TUTTI QUELLI CHE HANNO CONTRIBUITO!
MICROPOLVERI
A noi manca solo l'autostrada! Noi quell'aria la respiriamo!
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IN EVIDENZA!!!
TANTE MACCHIE ROSSO FUOCO
E' LI’ CHE LA TERRA E' MALATA, C'E' ANCHE LA PIANURA PADANA.
LA FOTOGRAFIA RACCOLTA DAL SATELLITE “ENVISAT” DELL'AGENZIA SPAZIALE EUROPEA CI MOSTRA LA DISTRIBUZIONE E LA CONCENTRAZIONE DI BIOSSIDO D'AZOTO. QUESTO GAS E' GENERATO, DALLE ATTIVITA' INDUSTRIALI, DAI MOTORI DELLE AUTOMOBILI, DALLE CENTRALI CHE PRODUCONO ENERGIA…
UNA DELLE MAGGIORI CONCENTRAZIONI DI BIOSSIDO DI CARBONIO SI TROVANO SULLA VALLE PADANA.
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Post n°44 pubblicato il 05 Ottobre 2010 da TerritorioCavese
Ecco uno di quelli che hanno il coraggio di impegnarsi per cercare di cambiare qualcosa, venuto nell'assonnata Pavia per ribadire che non possiamo più far finta di niente. Da la Provincia Pavese Cavalli: colpa vostra se sono sotto scorta“Se sono sotto scorta è colpa dei lombardi, dunque è anche colpa vostra. Colpa della vostra indifferenza. I lombardi hanno permesso a un gruppo di zotici di prendere piede. Oggi facciamo i conti con figli e nipoti di chi a cavallo tra gli anni Settanta e Ottanta ha raccolto denaro con 150 sequestri di persona in Lombardia in soli 9 anni. Il frutto di quei riscatti pagati dai lombardi si è trasformato in investimenti, è servito a sviluppare interessi, oltre che sul mercato internazionale della droga, anche nella ristorazione, nell’edilizia, nel movimento terra. Oggi quei figli e nipoti vivono in mezzo a noi, hanno nomi noti a tutti, sono sempre le stesse famiglie, girano con i Suv e gli abiti firmati, hanno creato società con sedi nel cuore di Milano e di tutte le città lombarde. Sempre grazie all’indifferenza generale. E anche a sindaci che come Pillitteri negli anni Ottanta fino alla Moratti oggi dicono, in buona compagnia di alcuni prefetti, che la mafia a Milano non esiste”. Giulio Cavalli, 33 anni, attore milanese-lodigiano sottoposto a programma di protezione dal 2008 per la sua performance contro le mafie Do ut des, vicenda dove il protagonista si chiama Totò Nessuno, ha parlato a Pavia, all’Aula magna dell’università, davanti a una platea numerosa ma senza rappresentanti del governo cittadino, sindaco e assessori, forse tenuti lontani dalla volontà di evitare contestazioni. Come accadde il 16 luglio scorso a Pavia, tre giorni dopo la maxi operazione anti ‘ndrangheta ordinata congiuntamente dalle procure di Milano e Reggio Calabria, l’arresto di Carlo Chiriaco, direttore sanitario dell’Asl di Pavia ex dc in quota fi, quello dell’avvocato Pino Neri, residente a San Martino Siccomario e ritenuto il capo della locale lombarda, l’avviso di garanzia per frode elettorale all’assessore comunale pavese Piero Trivi. Allora il corteo in piazza della Vittoria si spaccò in due, urla e insulti compresi all’indirizzo di sindaco e amministratori. Cavalli ha proprio puntato l’indice sulla questione della frammentazione che vicende come questa producono nel tessuto di una comunità. E ha invitato a non demonizzare la parte politica che governa e che si ritrova ad essere da una parte avvicinata, tentata quando non addomesticata e infiltrata (”oggi la ‘ndrangheta in Lombardia elegge direttamente i suoi membri nelle assemblee rappresentative, si dice conti per il 3% della base elettorale. Significa che rifare le elezioni al netto della mafia produrrebbe un consiglio regionale completamente diverso”) e dall’altra additata, esecrata, ritenuta portatrice del male assoluto soprattutto dagli avversari politici. La ricetta di Cavalli è quella di una lotta alle infiltrazioni che prescinda dalle convinzioni politiche e che deve partire dalle persone in quanto individui, attraverso una costante presa di distanze da ogni tentazione, seduzione e pretesa/concessione di favori. “Se nella vostra attività viene a trovarvi qualcuno che propone affari che non vi convincono, non limitatevi a rifiutare l’offerta. Andate anche a denunciare il fatto in procura _ ha aggiunto Cavalli _: non è vero che certe situazioni non siano riconoscibili. Quando ad esempio un locale, come un bar o un ristorante, spesso di nuova inaugurazione, resta chiuso quattro o cinque giorni la settimana, quella è la prova evidente che non si sostiene con l’attività rivolta ai clienti”. |
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INFO
IN COLLABORAZIONE CON:
LIBRI: SAPERE PER SAPER ESSERE
- Sprofondo Nord, Giovanni Giovannetti, Ed. Effigie, 2011
- Gotica, Giovanni Tizian, Ed. Round Robin
- 'ndrangheta Padana, Enzo Ciconte, Ed. Rubettino, 2010
- Nomi, cognomi e infami, Giulio Cavalli, Ed. Verdenero
- La parola contro la camorra, Roberto Saviano, Einaudi
- La bellezza e l’inferno, Scritti 2004 — 2009, Roberto Saviano, Mondadori
- Il contrario della morte, Roberto Saviano, Einaudi
- Sei fuori posto, Roberto Saviano, Einaudi
- Gomorra, Roberto Saviano,
- Cecenia. Il disonore russo, Anna Politkovskaja, 2009, Fandango Libri
- Per questo. Alle radici di una morte annunciata. Articoli 1999-2006, Anna Politkovskaja, 2009, Adelphi
- Un piccolo angolo d'inferno, Anna Politkovskaja, 2008, Rizzoli
- Diario russo 2003-2005, Anna Politkovskaja, 2007, Adelphi
a cura di Zonghetti C.
- Proibito parlare. Cecenia, Beslan, Teatro Dubrovka: le verità scomode della Russia di Putin, Anna Politkovskaja, 2007, Mondadori
- Russia di Putin, Anna Politkovskaja, 2005, Adelphi
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