Lund...erasmus city

resistenza e amore


 …E da una riva a un’altra riva percorsi questo mareQuando arrivai all’attracco e scesi a questo nuovo portoE trascinavo la mia vita, chissà per arrivareChissà per ritornare o non sentirmi ancora morto…Sono venuto a sta cittàCome straniero che non saCome un insulto al cielo nero In questa pioggia ostileLo stile fosco dell’etàE la pietà per questa genteIn tutto questo niente, il vento Che batte il mio pensieroE me ne andrò, io mi dicevoDi notte, come uno stranieroAndrò davvero io non devoNiente a nessuno andrò leggero via.Da marciapiede a marciapiede poi si disperde il sognoBisogna pur cedere al fondo un’ancora d’appiglioPerò io veglio inquieto ancora e traccio a questo stagnoPunto di fuga che non sia famiglia, moglie o figlio mioE così vivo in sta cittàCome straniero che non parlaLa lingua della società- Il tarlo nella perla –Sono straniero alla mia viaMi sento ignoto anche agli specchiAi vecchi amici, a casa miaA ciò che guardi o tocchiHo fiori secchi sul balconeE la pensione per traguardoAlzo lo sguardo a ogni stazioneGià certo del ritardo mio