A FUTURA MEMORIA

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IL TESTAMENTO QUI DI SEGUITO TRASCRITTO E' CONFORME ALL'ORIGINALE.

Post n°5 pubblicato il 31 Maggio 2006 da mediamemory

"Perfettamente sano di corpo e di mente formulo il mio testamento nel modo che segue: prima di tutto raccomando la mia anima a Dio ed alla Vergine Santissima da cui ho ricevuto infinite grazie e specialmente la pazienza di sopportare quella donna che per mia disgrazia, riuscì ad essere mia moglie e che non era fatta per un compito tanto serio come quello del matrimonio che, secondo lei, è un atto che la donna compie - riferisco le sue testuali parole – “per levarsi una curiosità”.

Debbo a mia moglie la mia completa adesione all’affermazione di un grande filosofo, di cui ora mi sfugge il nome, secondo il quale “la vita è un periodo di tempo, più o meno lungo, di cui la prima metà è amareggiata dalla preoccupazione di crearsi una posizione, e la seconda metà dall’opera nefasta della moglie e dei figli che cercano e, non di rado, riescono a distruggerla”.

Dispongo pertanto che quel poco che è sfuggito al disastro, composto da immobili, mobili, titoli di rendita, denaro contante, depositi presso Banche, libri, apparecchi scientifici, etc.etc. molto poco a dir vero, in confronto di quello che sarebbe stato se Iddio mi avesse destinato una compagna diversa della Signora B. P., che ha determinato la completa rottura con la mia famiglia paterna, dalla quale ero stato prima adorato – sia diviso fra i cosiddetti miei tre figli – noto per inciso che nessuno dei tre mi ha chiamato papà nella misura seguente:

“A mio figlio C. lascio un terzo del mio patrimonio però, in considerazione della sua mania di divertirsi e soprattutto di arricchirsi in un colpo ricorrendo alle speculazioni le più sballate” egli godrà della sola porzione legittima, mentre la disponibile apparterrà ai suoi figli legittimi nati e da nascere.”

“A mio figlio M, che ritengo il meno insensato dei tre, lascio un terzo del mio patrimonio senza alcuna restrizione.”

“A mio figlio G. – dolentissimo che indegnamente porta il mio nome – ignorante, presuntuoso, screanzato e dissoluto (tutto per colpa della madre), lascio la sola legittima, disponendo che la disponibile vada a beneficio degli altri fratelli nel modo predetto.”

Il tutto gravato per quota dell’usufrutto “ex legge” spettante a mia moglie P. B. che, più che una moglie, fu per me una vipera ed alle cui doti negative va attribuito il presente testamento.

Dispongo infine che chiunque degli aventi diritto sopprimesse, celasse od alterasse il presente testamento, sia dichiarato indegno di succedere come per legge."

....20 marzo 1942

C. Avv. S.

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