Parole messe lì...

Questo sembra un post sul calcio. Invece no.


E' un po' come quando da piccoli, si doveva giocare a pallone. Il più scarso andava sempre in porta. Come se andando in porta, non potesse far danni. Il portiere è un ruolo serio, invece. Ti prendi diversi "vaffanculo" se giochi in porta. Ma forse era un modo per poter avere un alibi se magari le cose non andavano bene..."..vabbè..abbiamo perso..ma con lui in porta non si poteva vincere..." Io non ho mai giocato in porta. La natura era stata piuttosto benevola con me, quando aveva assegnato la capacità di giocare a calcio. Ero uno di quelli che quando si "facevano le squadre", veniva tirato in ballo con frasi tipo: "ok...noi prendiamo lui...e voi prendete altri due a scelta vostra..." Era una bella iniezione di fiducia, sentire una frase del genere. Nel mio piccolo ero una delle star. Senza veline, però..che a quel tempo non le avevano ancora inventate. Poi però le cose cambiano. Vai a giocare nei campi "veri", quelli lunghi centodieci metri e larghi cinquanta e ti accorgi che c'è qualcosa di strano...le cose che nel campetto dietro casa facevi con imbarazzante facilità, in questo campo gigantesco ti riescono meno bene. Ti accorgi che anche l'altra squadra è composta da undici persone. Come la tua. Nessuno ad inizio partita ha detto "..ok..se voi avete lui, noi giochiamo in tredici...". Ti accorgi che gli altri corrono come dannati e picchiano come fabbri. Ti accorgi che c'è un tale, seduto su una panchina che ti urla cose tipo: "vai a chiudere", "fai la diagonale,stronzo", "stagli attaccato", "non lo far girare". Che poi mica è cattivo, quel tale in panchina..quando vinci ti abbraccia e ride, scherza, quasi non lo riconosci. Il fatto è che le cose cambiano. E cambiano velocemente. Tanto velocemente che quando cominci ad abituarti al cambiamento, ne arriva subito un altro e sei daccapo. La finestra della mia cucina da su un giardino pubblico. Un piccolo giardino dove le mamme con le carrozzine si perdono in chiacchiere ed i bambini più grandicelli si sfidano in interminabili partite a pallone. Ho notato che i portieri sono sempre gli stessi due bambini. Sempre loro. Quelli "scarsi". E non posso fare a meno di sorridere.