Parole messe lì...

Tristezze.


Una cosa mi rende triste, in questa mia condizione di singletudine....l'andare a fare la spesa. Il single lo vedi da quello che ha nel carrello. Il carrello del single è triste...mezzo vuoto, con pochi colori, stride drammaticamente con quei carrelli che gli passano accanto stracolmi di ogni ben di Dio. Pezzi di carne spuntano da sotto montagne di succhi di frutta, pacchi di biscotti fanno il paio con quintali di frutta e verdura, tonnellate di surgelati ridono e scherzano con affettati multicolori, felici di poter dividere fra non molto lo stesso frigo. Nel carrello del single invece, un misero pacchetto di sofficini, cerca di fare amicizia con quelle due mele giallognole che si chiedono cosa ci stiano facendo lì, una piccola bozzetta di pane si guarda intorno per trovare almeno un cesto d'insalata con cui parlare, il pacco dello zucchero, in un angolo del carrello, si interroga sulla casualità della vita. E la tristezza si rafforza quando arrivi alla cassa. Il tale che hai davanti ha appena finito di mettere sul nastro tutto il commestibile per i prossimi sei mesi ed alla domanda della cassiera: "Quante buste?" Lui trionfante, risponde: "Nove." Arriva il tuo turno e già la domanda della cassiera cambia...non più: "Quante buste?", ma: "Vuole UNA busta?" Come per dire che anche se non la prendi, fa lo stesso...quelle due cose che hai, le metti in tasca e non rompi troppo le palle. A questa domanda, il single comprende appieno la sua miserevole condizione e risponde, con un filo di voce: "Due, grazie...che le uova le metto da sole.....non vorrei romperle."