Parole messe lì...

Co.co.co. O co.co.pro. O ta.ta. ta. O fa.da.da. O stump.bong.clang. Vedi tu, insomma...


Stanotte al lavoro, dopo aver espletate quelle due cose che giustificano il mio (infimo) stipendio, leggevo tutta una roba sui contratti a progetto. E mentre leggevo sta cosa mi è venuto da pensare che è stato decisamente singolare chiamare “contratto a progetto” un qualcosa che non ti permette di fare assolutamente nessun progetto.