Parole messe lì...

Da piccolo mettevo il termometro sul termosifone. O nella tazza del latte.


Il problema è questo: sono le due e mezza del mattino. Avrei potuto evitare di scriverla sta cosa, solo che il signor Liberoblog ha pensato bene di togliere l’orario dai post(s), per cui l’ho dovuta scrivere. E dunque sono le due e mezza. Due e trentanove, per la precisione. Ora: il fatto è che  mi dovrei alzare alle cinque per andare a lavorare. E tu capirai che se alle due e trentanove, anzi, quaranta, son qui che scrivo, alzarsi alle cinque non sarà impresa facile. Che io ci ho provato ad andare a letto ad un’ora decente, credimi…solo che non riuscivo a prendere sonno..ed io, se non riesco a prendere sonno quando invece dovrei prenderlo, mi innervosisco e mi devo alzare. E dunque il fatto è che ora sono sveglio come se fosse mezzogiorno. E alle cinque mi dovrei alzare. Bel problema. Io avrei pensato di fare forca. O fare sega. O bigiare…insomma, non lo so come si dice dalle tue parti…qua si dice fare forca ed è riferito alla scuola. Tipo che c’è il compito di matematica ed io, per non farlo, faccio forca e me ne vado al parco, sdraiato sotto un albero. Alla facciazza di tutti quei numeracci maledetti. Cosa che per altro, ho fatto svariate volte, nella mia seppur brillante carriera di studente. Sempre promosso, caro mio…nonostante la matematica facesse di tutto per rompermi le palle. Insomma, io farei forca. Io aspetto le sei, poi chiamo al lavoro e gli dico che c’ho qualcosa di terribile, poi il pomeriggio, vado da Vittorio e pure a lui gli dico che c’ho una roba tipo che son tutto bloccato. Lui si alza dalla sedia, mi guarda, mi tocca dove gli dico che sento male e mi da sette giorni. Eh? Che te ne pare? Si, lo so…un quasi cinquantenne non dovrebbe fare ste cose che sono appannaggio di un’utenza ignobilmente più giovane…ma porca miseria…sono quasi le tre, cazzo. E dai su…e sii comprensivo, per una volta. E che sarà mai? Cosa saranno mai sette miseri giorni nell’arco di un’intera esistenza? Che poi, neanche sono nel settore pubblico, per cui non c’è neanche Brunetta che sfracassa i coglioni. Eh? Che dici? Lo faccio? E’ che poi mi sento in colpa. Io lo so come son fatto…mi conosco. Ma porca miseria ladra, però….ma vaffanculo, và….