Parole messe lì...
...perchè se Dan Brown ha scritto un libro, non vedo perchè io non possa scrivere un blog.
Post n°986 pubblicato il 07 Maggio 2009 da evasoxcaso
Ricordo nitidamente il giorno che sono partito militare. 30 giugno 1982, destinazione Casale Monferrato. Zanzare come elicotteri che se ne facevano un baffo dell’autan che copiosamente mi cospargevo sul corpo prima di andare a letto. O meglio: in branda. Che quando sei militare, le cose come per magia cambiano nome. Il letto diventa “branda”, uno schifoso barattolo di alluminio incrostato diventa “gavetta”, una orrenda jeep verde militare (sei militare…di che colore vuoi che sia sta jeep?) diventa “AR”…misteriosa sigla di cui nessuno conosce il significato. Nemmeno colui che ha deciso di chiamarla così. I camion diventano nell’ordine “CL”, “CP” e “Trattore”. Ove CL sta per “camion leggero”, CP “camion pesante” (fantasia esplosiva, direi) e “Trattore” per trattore, appunto. Però è un camion più grosso degli altri due. Io ero “trattorista”..che sarebbe colui che guida il trattore e che non fa guardie, servizi di piantone, servizi mensa. In pratica, il trattorista non fa una mazza. Guida il trattore. E quando non c’è nessun trattore da guidare, se ne sta allo spaccio a giocare a bigliardino, mangiare dolcetti e sparare diverse cazzate. No..non sono sempre trattorista, se è questo che vuoi sapere. Però il trattorista, non si perde un campo. Come c’è un campo, il trattorista prepara il trattore e va a fare il campo. Che poi, anche lì, non fa nulla. Accompagna gli altri, parcheggia il trattore in punti strategici precedentemente indicati dai suoi superiori e mimetizza il trattore con foglie d’albero e teli verdi, precedentemente forniti sempre dai suoi superiori. Poi si mette sul trattore e dorme. Aspettando che la sera, ritornino gli altri tutti inzuppati di fango, sporchi e con le mimetiche zozze che appena saliti sul trattore lo apostrofano con goliardiche frasi tipo: “facile eh, testa di cazzo..speriamo ti venga un infarto” oppure “portaci a mangiare e vedi di sbrigarti che sennò ti pianto la baionetta nel culo”. A questi simpatici cenni di amicizia, il trattorista di solito non risponde, limitandosi a sorridere beffardamente. I più impavidi, accennano risposte telegrafiche. Le più usate sono: “vaffanculo”, “fottetevi” “cazzo volete merde”. Quelli veramente temerari sparano un “la baionetta piantala nel culo a quella stronza di tua sorella”…ma questo è un caso limite. |
Post n°985 pubblicato il 06 Maggio 2009 da evasoxcaso
Negli ultimi tempi mi guardo il naso con sospetto. Perché ho notato una cosa. Ho notato che agli uomini, quando invecchiano, il naso prende delle forme strane. Cambia aspetto. Davvero. Alle donne no, ma agli uomini si. Tipo che nella parte finale, dove ci sono le narici, per capirci, diventa a patata. Tu facci caso, prendi ad esempio, una foto di Ricky Tognazzi di vent’anni fa e guardalo ora: il suo naso è diventato enorme, ora. E lo stesso vale per Cecchi Paone, Verdone e altri che al momento non ricordo. E’ appurato insomma: con l’andare avanti dell’età, il naso di un uomo si ingrandisce. Allora ho preso alcune mie foto di vent’anni fa e mi sono messo di fronte allo specchio, con un certo timore. Ho cominciato ad analizzare il mio naso attuale, confrontandolo in maniera più critica possibile, col mio naso del 1989 o giù di lì. Devo dire, dopo attenta analisi, che il mio naso attuale ne esce tutto sommato bene. Ora però dovrei trovare il modo di poterlo misurare con un calibro o qualcosa del genere e verificare, che so, ogni sei mesi, se ci sono stati ingrandimenti sospetti. Dovrei monitorarmi il naso, insomma. Per capire con esattezza quando il mio corpo invecchierà definitivamente. Che poi stamani, senza avventurarmi troppo nel discorso, l’ho pure chiesto a quelli che lavorano con me da oltre vent’anni: “ascolta…ti ricordi quando sono stato assunto?” “Si.” “Bene..e dimmi…come mi vedi ora?” “In che senso?” “No dico…mi vedi bene? Non noti niente di diverso?” “Boh..cosa dovrei notare?” “Non so..un particolare che prima era diverso..non so…il naso, ad esempio. Ecco..credi che il mio naso sia uguale a quando sono stato assunto?” “In effetti qualcosa ho notato in tutti questi anni…”…azz…ho pensato: “ecco..ci siamo…ora me lo dice…mi dice che il mio naso è enorme”…allora con una certa apprensione ho chiesto: “..ah..e cosa hai notato?” “Ho notato che anche dopo oltre vent’anni, fai sempre delle domande del cazzo”. |
Post n°984 pubblicato il 04 Maggio 2009 da evasoxcaso
Un po’ di gossip. Giusto quel cicinin. |
Post n°983 pubblicato il 02 Maggio 2009 da evasoxcaso
Io sono uno che quando va a mangiare in certi ristoranti, non so mai distinguere le cose che si possono mangiare, da quelle che sono messe nel piatto per guarnire. Tipo che ti portano un pezzo di carne e sul bordo del piatto ci sono una foglia d’insalata e tre olive. Ecco. Io non sono mai del tutto sicuro se le foglia d’insalata e le tre olive si possono mangiare o no. Che io, sinceramente, mangerei tutto..solo che non mi va di fare la figura di quello che in certi posti non ci va mai. Allora mi guardo intorno e osservo quello che fanno gli altri. E noto che spesso, nessuno mangia la foglia d’insalata e le tre olive. Allora non le mangio nemmeno io. Che sennò pare che son quello che c’ha una fame arretrata di sei mesi. Che però uno potrebbe anche dire: “si, ma se allora non le devo mangiare, che cazzo me le metti nel piatto a fare?”. E l’altro potrebbe dire: “..vabbè..è una guarnizione per rendere il piatto più piacevole da un punto di vista ottico”. E tu potresti controbattere: “ho capito…ma allora tanto vale mettere, che so, un cristallo di swaroski..appaga lo stesso la vista e almeno sei sicuro che non lo devi mangiare”. E l’altro potrebbe continuare: “ma che c’entra…si mettono cose che hanno a che fare con la cucina…cose comunque commestibili, ma che son lì solo per un fatto estetico”. E tu allora potresti dire: “vabbè…allora si potrebbero mettere i bocconcini per i gatti, per dire…sempre roba commestibile è (se sei un soriano o un siamese), ma almeno siamo altrettanto sicuri che non si deve mangiare”. E l’altro potrebbe dire: “ho capito…ma mica puoi fracassare le palle così…vatti a mangiare una pizza e non ci rompere i coglioni”. E francamente, non avrebbe torto, ti dirò. |
Post n°982 pubblicato il 01 Maggio 2009 da evasoxcaso
Mi sono accorto che quando sono al computer, fumo come un maledetto turco. Non che i turchi siano maledetti, eh…è un modo di dire. |
Post n°981 pubblicato il 30 Aprile 2009 da evasoxcaso
Facendo un giro per i blog(s) di Libero, mi capita di fermarmi a leggere i commenti. Spesso leggo i commenti e non il post, per dire. E’ chiaro che prediligo i commenti ironici, o quantomeno quelli anche “seri”, se però sempre supportati da una sottile ironia. Poi è chiaro che se uno in un post scrive che sua madre è morta di tumore, l’ironia non ci sta proprio per un cazzo, ma questo mi pare del tutto evidente. Non mi interessa affatto, invece, quello che nel gergo internettiano si chiama “off topic”. Hai presente? Quella cosa che uno scrive in un commento qualcosa che non c’entra una mazza col post. Tipo che uno scrive un post sulla coltivazione delle carote in Trentino Alto Adige ed un altro gli scrive un commento riguardo alla cistifellea di suo cognato. Ecco. A me, di questo non me ne può fregare di meno. Se uno commenta i miei post(s), è liberissimo di dire quello che più gli aggrada…se parlo, ad esempio, delle proteine contenute nelle carni rosse (cosa che per altro faccio sovente) mi puoi benissimo scrivere un commento in cui ti lamenti del tuo vicino che tiene il volume del televisore troppo alto. Io non ho affatto la presunzione di credere che quello che scrivo, debba essere dibattuto, analizzato e scandagliato. Quello che scrivo, lo scrivo perché mi va e basta…se poi qualcuno decide che vale la pena commentare e analizzare quello che ho scritto, va bene…se invece decide che quello che ho scritto è un’emerita stronzata e vuol cambiare discorso, o proprio non vuol commentare, va bene lo stesso…la sera mangio comunque ed i miei sonni non sono poi tanto disturbati. Tranne che se mangio la peperonata a mezzanotte, ma quello non dipende dal tuo eventuale commento, credimi.
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Post n°980 pubblicato il 29 Aprile 2009 da evasoxcaso
Ora, sinceramente e senza nessuna ironia: qualcuno mi sa spiegare che vantaggi può portare alla popolazione de L’Aquila colpita dal sisma, il G8? Vantaggi concreti, intendo. Qualcuno mi dice perché questa gente, oltre a subire gli evidenti disagi che una sciagura del genere comporta, si deve sorbire anche questa marea di scassapalle che arrivano lì? Non bastavano gli sciacalli che già ci sono? Io capisco tutto (si fa per dire, eh)..capisco l’impatto mediatico, capisco l’opinione pubblica, capisco i voti che ne conseguiranno (come se ne prendesse pochi, di voti, quella personcina là)…però insomma…evitare di subissare quella gente di ulteriori casini, no eh? |
Post n°979 pubblicato il 28 Aprile 2009 da evasoxcaso
Spesso, in questi anni ed anni (ed anni) di blog, mi è stato chiesto come io faccia a scrivere un post al giorno. Non è difficile, ti dirò. Basta sedersi di fronte al monitor e premere qualche tasto. Tutto qua, davvero. Anche perché poi c’è da dire una cosa: io, a parte lavorare, non ho mai niente da fare. O meglio, niente da fare di così impegnativo, che mi impedisca di scrivere un post, ecco. Non ho figli da portare in piscina o al calcio, non ho mogli da portare al centro commerciale, non ho amanti che reclamano la loro razione di sesso giornaliera (e meno male aggiungerei), non ho genitori da andare a trovare, se non al camposanto. Che uno dice: si, ma ci vuole anche lo spirito giusto. Vero. Diciamo allora che ho sempre lo spirito giusto. Anzi no…direi che molte volte lo spirito giusto non ce l’ho proprio per niente….che io, anche se spesso può non sembrare, son mica una persona facile, sai…io lo so che per starmi accanto ci vuol pazienza, mi devi volere davvero bene per starmi accanto. Io ad esempio, uno come me lo manderei affanculo dopo dieci minuti, per dire. Solo che vuoi…ormai sono quarantasei anni che mi sopporto ed in fondo, un po’ di bene ho imparato a volermene. Quel tanto che basta, diciamo. E insomma dicevo: lo spirito giusto. C’è chi certe cose le vive rinchiudendosi, chi tira testate in un muro, chi devasta le palle al suo prossimo. Io quando c’è qualcosa che non va, sparo cazzate. E se proprio non mi va di dirle, le scrivo. |
Post n°978 pubblicato il 27 Aprile 2009 da evasoxcaso
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Post n°977 pubblicato il 26 Aprile 2009 da evasoxcaso
Qua al paesello c’è una sola chiesa. Una. Vicino casa mia. E devo dire, che per essere questo posto una specie di distaccamento dell’Unione Sovietica ai tempi di Breznev, non è poco. Devo anche dire che mi capita spesso di passare di fronte alla chiesa alla fine di qualche funzione e vedo uscire le persone. Età media 96 anni, circa. Credo che col passare delle generazioni, la chiesa in questo posto diventi qualcosa di totalmente inutile. Ma lasciamo stare, che questo non ci riguarda, che tanto fra cinquant’anni (se va di lusso) non ci saremo più e di chi va o non va in chiesa credo che ce ne sbatteremo discratemente le palle. Oddio…sinceramente anche ora, non è che mi affanni molto per sapere chi va o chi non va. Comunque. Stamani sono passato di lì per andare a prendere le sigarette e mentre stavo tornando a casa, la gente usciva dalla messa. Mi sono ritrovato dunque immerso in questa fiumana di persone appena liberate dai peccati, quando improvvisamente, fra tutta la gente, si è materializzato un ragazzo di colore che provava a vendere la solita mercanzia. Allora questo ragazzo si è avvicinato a due signori (?) vestiti come ci si veste per andare a messa se si hanno una settantina d’anni e gli ha chiesto se volevano qualcosa. Uno dei due, gli si è rivoltato come se gli avessero appena detto che sua figlia era impegnata in una gang bang con una decina di cubani superdotati e gli ha detto: “ma sempre a rompere i coglioni, state? Ma vedete di tornare a casa vostra, una volta per tutte. E andate a lavorare…porca miseria…lo saprei io cosa fare con voi…”.
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Post n°976 pubblicato il 25 Aprile 2009 da evasoxcaso
Ma sono poco belle le mattine a casa? Che uno si alza e non deve lavorare, che può fare colazione con calma, che accende la televisione e se ne frega anche se incappa in un documentario sui coleotteri, che poi si mette al computer e legge i giornali, mentre alla radio qualcuno canta. Che poi sia Gigi D’Alessio o siano i Massive Attack, fa lo stesso. Chi se ne frega. |
Post n°975 pubblicato il 24 Aprile 2009 da evasoxcaso
ATTENZIONE: il post seguente tratta argomenti scottanti. Se sei alla ricerca di svago, ti consiglio di noleggiare un film, o di andare su un sito porno. Che masturbarsi leggendo questo post è triste, dai…e sinceramente, non è neanche troppo carino nei miei confronti. E dunque, io ascoltavo sta specie di comizio fatto da questo tale che se fosse per lui, in Italia si resterebbe in dieci. Tutti al muro. Chi ammazza, chi ruba, chi si scaccola al semaforo, chi porta il cane a pisciare, chi sbaglia a compilare il 740 (che secondo me però, qualcuno che sbaglia apposta c’è davvero), chi fa bruciare la torta di mele. Una strage, insomma. Solo che io pensavo una cosa: chi ammazza, lo si ammazza. Perfetto. Ma al di là della questione morale, che pare non interessare a nessuno, mi domandavo: ma se io ammazzo uno che ha ammazzato, sono tanto diverso da lui? Dice: “si, ma solo Dio (?) può decidere la vita e la morte”. Vero. Cioè…”vero” non lo so, ma fingiamo che sia vero…allora chi decreta una condanna a morte, è Dio? Mettiamola così: Dio non esiste, lo sai. Si che lo sai, dai…a te fa comodo dire che esiste, che almeno non ti stai a fare troppe domande. Succede qualcosa? Volere di Dio. E con questo, si va a letto tranquilli. Ma Dio non esiste. Il potere di vita o di morte non ce l’ha nessuno. Le cose capitano e basta. O si fanno capitare. Chi decide di ammazzare qualcuno che ha ammazzato, è tale e quale a lui. Secondo me, chiaramente. |
Post n°974 pubblicato il 23 Aprile 2009 da evasoxcaso
Ho un amico che adora i giochi da tavolo. Io invece li detesto. Mi annoiano, mi distraggo, penso ad altro. Non mi va di impegnarmi a conquistare il mondo con un esercito di carrarmatini verdi. E insomma, ieri sera dice: “e se si giocasse a Monopoli?” Io dico: “perché, qui non c’è posto?” Che era una battuta bellissima, direi. L’hai capita? Monopoli. In Puglia. (applausi registrati e finte risate in sottofondo). Se non l’avevi capita, non te ne fare un cruccio…non l’hanno capita neanche loro. Se invece l’avevi capita ma ti fa cagare, sinceramente non me la sento di darti torto. |
Post n°973 pubblicato il 22 Aprile 2009 da evasoxcaso
Certi adolescenti sono i cloni del cantante delle Vibrazioni. Stessa pettinatura che sfida le leggi della fisica, stessi occhiali da sole trentadue pollici, qualche pirsing (o piercing, se credi che scritto così ti possa far stare meglio), o in mancanza del pirsing (o…..esatto, come prima), una specie di chiodo che gli trafigge una delle due sopracciglia. A scelta. Hanno abbigliamenti vagamente vintage (lo so, uso termini giovanili ed improbabili, ma era per farti capire) e l’espressione del tipo “eh caro mio, sapessi i casini che c’ho”. Non sorridono mai ed hanno quel passo da cuccioli di dromedario. |
Post n°972 pubblicato il 21 Aprile 2009 da evasoxcaso
Mi piaceva di più quando nessuno sapeva cosa fossero i carboidrati. Si diceva: vuoi la pastasciutta? Vuoi un panino? Vuoi la torta?
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Post n°971 pubblicato il 20 Aprile 2009 da evasoxcaso
Il problema è questo: sono le due e mezza del mattino. Avrei potuto evitare di scriverla sta cosa, solo che il signor Liberoblog ha pensato bene di togliere l’orario dai post(s), per cui l’ho dovuta scrivere. E dunque sono le due e mezza. Due e trentanove, per la precisione. Ora: il fatto è che mi dovrei alzare alle cinque per andare a lavorare. E tu capirai che se alle due e trentanove, anzi, quaranta, son qui che scrivo, alzarsi alle cinque non sarà impresa facile. Che io ci ho provato ad andare a letto ad un’ora decente, credimi…solo che non riuscivo a prendere sonno..ed io, se non riesco a prendere sonno quando invece dovrei prenderlo, mi innervosisco e mi devo alzare. E dunque il fatto è che ora sono sveglio come se fosse mezzogiorno. E alle cinque mi dovrei alzare. Bel problema. Io avrei pensato di fare forca. O fare sega. O bigiare…insomma, non lo so come si dice dalle tue parti…qua si dice fare forca ed è riferito alla scuola. Tipo che c’è il compito di matematica ed io, per non farlo, faccio forca e me ne vado al parco, sdraiato sotto un albero. Alla facciazza di tutti quei numeracci maledetti. Cosa che per altro, ho fatto svariate volte, nella mia seppur brillante carriera di studente. Sempre promosso, caro mio…nonostante la matematica facesse di tutto per rompermi le palle. Insomma, io farei forca. Io aspetto le sei, poi chiamo al lavoro e gli dico che c’ho qualcosa di terribile, poi il pomeriggio, vado da Vittorio e pure a lui gli dico che c’ho una roba tipo che son tutto bloccato. Lui si alza dalla sedia, mi guarda, mi tocca dove gli dico che sento male e mi da sette giorni. Eh? Che te ne pare? Si, lo so…un quasi cinquantenne non dovrebbe fare ste cose che sono appannaggio di un’utenza ignobilmente più giovane…ma porca miseria…sono quasi le tre, cazzo. |
Post n°970 pubblicato il 19 Aprile 2009 da evasoxcaso
Voltato di spalle al distributore di sigarette, ho notato con la coda dell’occhio, l’ombra che si stagliava sull’asfalto lucido di pioggia. E poi la voce: “sempre Marlboro te, eh? Neanche se le mettono a venti euro al pacchetto, ti arrendi”. Uguale. La voce resta uguale. A dispetto del fisico che spesso decide di cambiare. Mi sono voltato sapendo già chi avrei visto…ma prima di voltarmi, in una frazione di secondo, mi sono apparsi ricordi vorticosi: la Dyane color giada, certi pomeriggi di giugno al mare, la casa in campagna col cortile di ghiaia, le sere seduto sul muretto a far progetti che immancabilmente non si sarebbero avverati. E quando mi sono voltato ho detto: “e le tette dove sono andate a finire?”..lo so, non è stato un grande esordio, avrei potuto fare meglio, ma è stata la prima cosa che ho notato. Non ci credere mai quando un uomo ti dice che la prima cosa che guarda in una donna sono le mani. Mente. Lei ha sorriso: “le tette sono sempre lì, solo che ora hanno deciso di stabilirsi un po’ più in basso. I tuoi capelli invece, dici che poi tornano?”. Non c’è niente di più sexy di una donna che ti faccia ridere. Accento leggermente cambiato…fiorentino mischiato a qualcosa di più nordico. D’altra parte, vent’anni sono tanti…l’accento cambia per forza. Io non lo vorrei mai perdere il mio accento. Poi i soliti discorsi: |
Post n°969 pubblicato il 17 Aprile 2009 da evasoxcaso
Stamani, dopo staccato dal lavoro, ho avuto una discreta botta di culo. Tipo che per togliermi di torno due spiccioli ho comprato un gratta e vinci e come spesso succede a quelli che non giocano mai, ho vinto cinquecento cucuzze, prontamente elargite dalla Gina, sotto forma di dieci banconote da cinquanta ed accompagnate da simpatiche e goliardiche frasi che rimarcavano il mio posteriore. Poi la Gina ha attaccato un foglio con scritto: “Vinti 500 euro”. Che io credevo, quando nei bar vedevo quei fogli con scritte quelle robe là, che mica fosse vero. Credevo che fosse una balla inventata dal barista per convincere la gente a comprare i gratta e vinci.
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Post n°968 pubblicato il 16 Aprile 2009 da evasoxcaso
Quando ero piccolo mi domandavo spesso con cosa si divertissero i grandi. Non li vedevo per niente interessati al robot con la testa che si illuminava, né all’automobilina radiocomandata. Non li vedevo mai giocare a pallone, a nascondino o correre con la bicicletta. Mai visti coi pattini ai piedi, né mai visti con la cerbottana. La fionda neanche a parlarne e le figurine dei calciatori, per loro, erano solo un qualcosa che ti distraeva dallo studio, che pareva essere la sola cosa che a loro interessasse. E insomma, spesso mi chiedevo con cosa si divertissero. Poi sono diventato grande ed ho capito. |
Post n°967 pubblicato il 15 Aprile 2009 da evasoxcaso
Stanotte al lavoro, dopo aver espletate quelle due cose che giustificano il mio (infimo) stipendio, leggevo tutta una roba sui contratti a progetto. E mentre leggevo sta cosa mi è venuto da pensare che è stato decisamente singolare chiamare “contratto a progetto” un qualcosa che non ti permette di fare assolutamente nessun progetto. |
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