thecynicorner

Una cosa strana... ma non tanto


Ho aperto il blog adesso e ho letto i due ultimi due post di Shary. Riguardo al primo, ne parleremo al telefono, e comunque Shary sa bene che, anche se io non dovessi condividerele, io la sosterrò nelle sue scelte quali che siano. Ma è sul suo post di stamattina che vorrei soffermarmi un attimo. Parlo del post di oggi, 9 febbraio, scritto poco prima delle otto. Ripeto che l'ho letto solo cinque minuti fa. Eppure stamattina, quando ho aperto gli occhi, ho avuto la stessa esigenza, forte e determinata di rendere la mia giornata una giornata "buona". Di imporlo, addirittura. Perché? Di ragioni ce ne sarebbero, ma una le sovrasta tutte: per fare in modo che a fine giornata possa avere la consapevolezza che sia valsa la pena di averla vissuta, e che non sia stata solo un mucchio di ore lasciate passare. Questa esigenza l'ho anche espressa in un sms mandato a Shary, per cui lei può testimoniare che non mi sto inventando nulla. E ho aggiunto che per rendere la mia giornata (la mia vita) degna di essere vissuta, devo "IO" fare qualcosa. È inutile sperare di avere qualcosa di interessante o costruttivo da fare, che sia lavoro o tempo libero o amici o passioni, la giornata non è degna di essere vissuta solo se si fa una professione prestigiosa o se si ha un grande amore da coltivare. La giornata non diventa degna di essere vissuta perchè qualcosa succede all'esterno di me, ma dentro di me. E dentro di me stamattina qualcosa gridava "make it worth it, 'cause you're responsable, no one else!"Make it worth it... lo so, sembra una frase da film, ma mi sembra di aver già abbondantemente spiegato che non me ne frega un c***o di risultare banale. E mi piace pensare che Shary ha avuto una sensazione simile stamattina. E mi piace dirlo qui, a noi tre. Buona serata!Contry