I suoni del silenzio

La storia di Avezzano al museo del Louvre


AVEZZANO. Un pezzo di storia marsicana tra i capolavori del Louvre. A rispolverare il mistero dell'architrave della chiesa di San Nicola di Avezzano, esposta nel museo francese, è stato "Falco73", un lettore che ha inviato sul sito internet del Centro la foto del reperto scattata a Parigi durante un viaggio. Su come l'opera sia finita Oltralpe ci sono due versioni storiche contrastanti. Da un lato c'è chi sostiene che sia stata portata via dai tedeschi, dall'altro chi crede che a trafugarla siano stati i napoleonici. Già otto anni fa un lettore del Centro notò l'opera al Louvre e segnalò il fatto al giornale.E tra i dipinti di Raffaello, i capolavori di Michelangelo e le opere di Leonardo che fa bella mostra un frammento di orgoglio marsicano.Un architrave dell'antica chiesa di San Nicola è esposto in uno dei più importanti musei del mondo. La segnalazione su www.ilcentro.it ha però scatenato la curiosità dei centinaia di visitatori del sito del giornale. Ma come è finita lì quella testimonianza di una Avezzano che non c'è, scomparsa sotto le macerie di un terribile terremoto?Sulla risposta ci sono opinioni contrastanti. L'architrave in pietra, che riproduce in rilievo un ambiente naturale, risale al XIII secolo e probabilmente è stato realizzato da una scuola di scultura di stile marsicano.La chiesa di San Nicola aveva in origine due portali identici. Dedicata al santo di Bari, fu realizzata su un altro edificio più grande. Lo storico Gavini, nell'opera intitolata «Storia dell'architettura in Abruzzo», sostiene che gli autori del portale provenivano da una scuola marsicana, che lasciò il segno del suo passaggio nel territorio proprio nei due portali di San Nicola.La chiesetta fu sconsacrata nel 1874, come riporta anche l'iscrizione del Museo nazionale di Parigi. Secondo lo storico avezzanese Alvaro Salvi, la chiesa fu depredata dalle truppe napoleoniche e i reperti trasportati in Francia. In tal caso, la chiesa sarebbe andata distrutta prima del terremoto del 1915 che rase al suolo Avezzano e la Marsica. Ma secondo un'altra teoria, l'architrave sarebbe stata trafugata dopo il terremoto, quando la chiesa era già crollata. Antonello Alici, docente di Storia dell'Arte all'Università degli studi di Ancona, sostiene che il trasporto in Francia sia avvenuto solo alcuni anni dopo la tragedia. Secondo il docente, infatti, l'architrave è stato fotografato dopo - nel 1920 - e solo successivamente trasportato in Francia, quindi nell'immediato dopoguerra.A trafugare l'architrave, insieme ad altri reperti, secondo Alici sarebbero stati i tedeschi. In qualunque modo l'opera avezzanese sia finita nel museo del Louvre, e chiunque sia stato a trafugarla, una cosa è certa: a realizzarla sono stati dei marsicani ed è stata asportata da una chiesa antica di Avezzano. (p.g.)