Etnicarchia

Comune di Sellero: Ecco finalmente il rendiconto 2010. Meglio tardi che mai


Con un mese e mezzo di ritardo rispetto alla scadenza prevista per legge (il documento non potrà essere discusso dal consiglio Comnunale prima del 17 giugno) e dopo un richiamo da parte della Prefettura, oggi è stato depositato presso il Municipio di Sellero il Rendiconto dell'anno 2010. Ora tutti i consiglieri Comunali hanno a disposizione 20 giorni per analizzare il fascicolo che si compone di una serie di importanti documenti che vale la pena ricordare:- conto del bilancio, con annesse le tabelle dei parametri di deficitarietà e dei parametri gestionali;- conto del patrimonio;- relazione della giunta;- elenco dei residui attivi e passivi distinti per anno di provenienza;- deliberazione relativa alla salvaguardia degli equilibri di bilancio;- relazione dell'organo di revisione;- conto del tesoriere e degli agenti contabili;- prospetti Siope (da quest'anno);Documenti che pubblico a questo link e che sono a a disposizione di tutti i cittadini che potranno così vedere come vengono spesi i loro soldi e sottoporci le loro considerazioni.Da una prima sommaria analisi del Rendiconto balzano però all'occhio due aspetti:- il forte indebitamente a cui l'ente è stato sottoposto in questi anni, certificato dagli oltre 8.600.000 euro di mutui residui al 31/12/2010 (circa 5.700 euro pro capite per ogni cittadino del comune, neonati compresi) che solo per il 2010 ci sono costati quasi 500.000 euro tra rimborso di capitale e quota interessi.- l'assoluta mancanza di qualsiasi riferimento alle tristi vicende della ex-partecipata TSN spa (oggetto del nostro esposto alla Corte dei Conti) nella quale il Comune ha letteralmente bruciato centinaia di migliaia di euro.Argomenti che sicuramente saranno oggetto di ampio dibattito in Consiglio Comunale, insieme, ma non solo, ai numerosi conflitti di interesse che abbiamo evidenziato e stiamo ancora portando alla luce. Casi che crediamo possano legittimare la convinzione che chi amministra operi con un'ottica conservativa rispetto ad interessi non del tutto coincidenti con quelli della comunità amministrata. Un atteggiamento tipico di quella classe politica autoreferenziale che ha come riferimento fondamentale se stessa e di quei politici che, in preda ad un inarrestabile delirio di onnipotenza, considerano "la cosa pubblica" come "cosa propria".