SELLERO Di certo, non è una bella figura. E il polverone scatenato dalla minoranza di Sellero aveva fondamento. Il presidente di Legambiente Lombardia Damiano Di Simine si è scusato ieri per «l'imprecisione del dato, che sarà rettificato nel rapporto Comuni rinnovabili». Una ricerca dell'associazione ambientalista aveva inserito Sellero tra i primi in Italia per la produzione di energie rinnovabili. Alla soddisfazione del sindaco erano seguite le doglianze dell'opposizione, che ha contestato i parametri utilizzati. Del caso si è occupata anche la sezione camuna di Legambiente, che ha segnalato l'anomalia. E così, il sodalizio ha dovuto fare retromarcia, spiegando che, a seguito di più approfondite verifiche, «la centrale a biomasse di Sellero non corrisponde ai requisiti richiesti per gli impianti che il nostro dossier considera necessari affinché l'energia prodotta possa essere intesa come da fonte rinnovabile». Di Simine ammette che «la valutazione non ha adeguatamente considerato la specificità di approvvigionamento dell'impianto, che effettivamente utilizza biomasse di origine locale solo per una parte minoritaria di alimentazione». Un dato che Legambiente considera «sconcertante, per un'azienda collocata in una valle non certo povera di risorse forestali».A scanso di equivoci, Di Simine precisa però che la ricerca «non esprime in automatico un giudizio sulla virtuosità dell'Amministrazione locale». Giornale di Brescia 07/04/2012
Giornale di Brescia: Sellero Biomasse, una virtù contestata
SELLERO Di certo, non è una bella figura. E il polverone scatenato dalla minoranza di Sellero aveva fondamento. Il presidente di Legambiente Lombardia Damiano Di Simine si è scusato ieri per «l'imprecisione del dato, che sarà rettificato nel rapporto Comuni rinnovabili». Una ricerca dell'associazione ambientalista aveva inserito Sellero tra i primi in Italia per la produzione di energie rinnovabili. Alla soddisfazione del sindaco erano seguite le doglianze dell'opposizione, che ha contestato i parametri utilizzati. Del caso si è occupata anche la sezione camuna di Legambiente, che ha segnalato l'anomalia. E così, il sodalizio ha dovuto fare retromarcia, spiegando che, a seguito di più approfondite verifiche, «la centrale a biomasse di Sellero non corrisponde ai requisiti richiesti per gli impianti che il nostro dossier considera necessari affinché l'energia prodotta possa essere intesa come da fonte rinnovabile». Di Simine ammette che «la valutazione non ha adeguatamente considerato la specificità di approvvigionamento dell'impianto, che effettivamente utilizza biomasse di origine locale solo per una parte minoritaria di alimentazione». Un dato che Legambiente considera «sconcertante, per un'azienda collocata in una valle non certo povera di risorse forestali».A scanso di equivoci, Di Simine precisa però che la ricerca «non esprime in automatico un giudizio sulla virtuosità dell'Amministrazione locale». Giornale di Brescia 07/04/2012